venerdì 21 febbraio 2025

Come sta Papa Francesco? Al Gemelli briefing sulla prima settimana di ricovero.

Come sta Papa Francesco?
Al Gemelli briefing sulla prima settimana di ricovero.


Dopo una settimana di ricovero i medici che hanno in cura il Papa hanno incontrato nel pomeriggio i giornalisti nell’atrio del Policlinico Gemelli. Hanno partecipato all’incontro il professor Sergio Alfieri, responsabile dell’equipe medica del Gemelli ed il dottor Luigi Carbone, medico referente del Papa in Vaticano.
Seguiamo con costante affetto Papa Francesco accompagnandolo sempre con la nostra preghiera, soprattutto in questi momenti difficili per la sua salute

Di seguito riportiamo le notizie via via pubblicate dall'Agenzia SIR


21 Febbraio 2025 @ 18:21

(Foto Vatican Media/SIR)

“Il Papa non è fuori pericolo. In questo momento non è in pericolo di vita, ma la situazione è realisticamente questa. È aperta la porta a tutte e due le possibilità”. Così il dottor Sergio Alfieri, direttore del Dipartimento medico-chirurgico del Policlinico Gemelli e responsabile dell’équipe del Gemelli, durante il briefing sulla prima settimana di ricovero di Papa Francesco nel nosocomio romano, insieme al dottor Luigi Carbone, vicedirettore del reparto Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano e medico referente del Santo Padre. “I bollettini medici sono una sintesi di quello che dicono tutti i nostri colleghi della nostra équipe insieme a noi, e poi d’accordo col Santo Padre diamo notizie al mondo. E lui ha voluto che noi dicessimo sempre la verità. È stato lui a chiederci di dire: io mi rendo conto di essere un signore anziano e di avere problematiche croniche. Anche se guarirà, la bronchite asmatica e le bronchiectasie rimangono. La malattia cronica rimane”.

Alfieri, “il vero rischio è la sepsi”

21 Febbraio 2025 @ 18:34

(Foto Vatican Media/SIR)

“Il vero rischio è la sepsi”. Così Sergio Alfieri, direttore del Dipartimento medico-chirurgico del Policlinico Gemelli e responsabile dell’équipe che ha in cura il Papa, ha risposto alle domande dei giornalisti nel briefing sulle condizioni di salute di Papa Francesco, a una settimana dal ricovero nel nosocomio romano. “Il Santo Padre sa che è in pericolo e ci ha detto di trasmetterlo”, ha riferito Alfieri: “Se, malauguratamente, nonostante tutte le terapie e dosandole con bassissimi livelli di cortisone, uno dei germi dovesse passare nel sangue, qualsiasi paziente avrebbe una sepsi. E da una sepsi, alla sua età, potrebbe essere difficile uscirne. Il vero rischio è che questi germi passino nel sangue. Per ora l’infezione è contenuta, ma è presto”.

Alfieri e Carbone, “starà in ospedale tutto il tempo necessario per tornare in sicurezza a Santa Marta”

21 Febbraio 2025 @ 18:48


Il Papa resterà ricoverato al Policlinico Gemelli “tutto il tempo necessario affinché possa tornare a Santa Marta e proseguire la terapia in sicurezza”. Lo ha dichiarato Sergio Alfieri, direttore del Dipartimento medico-chirurgico del nosocomio romano e responsabile dell’équipe che ha in cura il Pontefice, rispondendo ai giornalisti durante il briefing a conclusione della prima settimana di degenza. “Il Papa legge, firma documenti, ci fa battute, però ha una polmonite bilaterale”, ha spiegato Alfieri: “Le terapie richiedono tempo: tornerà a Santa Marta quando non sarà più necessario somministrare cure ospedaliere”. Sulla durata della degenza, ha aggiunto: “Almeno tutta la prossima settimana. Deve uscire che sta bene, e noi lavoriamo per questo. Poi la porta è aperta a tutte le possibilità, se le cose non dovessero andare bene. Noi abbiamo visto miglioramenti degli esami, ma ci vuole tempo. Rispetto a quando è arrivato va molto meglio, ma in un giorno la situazione potrebbe cambiare, perché sta facendo un carico importante di medicine”. “Il Papa non è fuori pericolo”, ha ribadito Luigi Carbone, vicedirettore del Dipartimento Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano e medico referente del Santo Padre: “Basta pochissimo per potersi squilibrare. In questo momento è impossibile dare una tempistica”. Quanto al comportamento del Papa da paziente, Alfieri ha detto: “Qui al Gemelli fa tutto quello che gli chiediamo di fare”. “Anche a Santa Marta”, gli ha fatto eco Carbone: “Il Papa tiene tanto alla Chiesa. Ha messo davanti la Chiesa e nel frattempo si è fatto curare tranquillamente”.

Alfieri e Carbone, “non è attaccato a nessun macchinario”

21 Febbraio 2025 @ 19:09


“Il Papa non è attaccato a nessun macchinario: mette i naselli quando ha bisogno di un po’ di ossigeno, ma respira autonomamente”. Lo ha detto Sergio Alfieri, direttore del Dipartimento medico-chirurgico del Policlinico Gemelli e responsabile dell’équipe medica, descrivendo le condizioni attuali di salute del Papa durante il briefing al termine della prima settimana di ricovero per una polmonite bilaterale. “Il Santo Padre non è allettato, si mette in poltrona, ci riceve, lo andiamo a visitare e lui mantiene il suo buonumore”, ha proseguito Alfieri, raccontando un aneddoto personale: “Un giorno l’ho salutato: ‘Santo Padre’, e lui mi ha risposto: ‘Santo figlio’. È presente. Si alza dal letto, va in poltrona, lavora, poi c’è un ufficio e la cappella. Anche oggi si è fermato in cappella a pregare. Il Papa si rimetterà e tornerà a Santa Marta. Noi lavoriamo per curare il paziente. La parte cronica non guarirà, la parte acuta sarà risolta e quella meno acuta sarà gestita a Santa Marta”. “Poi quello che farà il Papa lo deciderà lui”, la risposta a una domanda sulle modalità dell’Angelus di domenica prossima. “Il Papa risponde alle terapie”, ha inoltre precisato Luigi Carbone, vicedirettore del Dipartimento Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano e medico referente del Santo Padre: “Non sono state cambiate, ma sono state potenziate”. Altro dato confortante: Francesco “mangia regolarmente e con appetito”.

Alfieri, “rispettiamo la sua privacy”, no a “fake news”

21 Febbraio 2025 @ 19:22

“Rispettiamo la sua privacy e la sua intimità”. È l’invito di Sergio Alfieri, direttore del Dipartimento medico-chirurgico del Policlinico Gemelli e responsabile dell’équipe che ha in cura il Papa, in risposta a una domanda dei giornalisti sul motivo dell’assenza di fotografie del Santo Padre, durante il briefing a conclusione della prima settimana di ricovero nel nosocomio romano. “Vogliamo una foto del Papa con il pigiama sui giornali?”, ha ironizzato Alfieri: “Quando si vorrà far vedere, si farà vedere, ma si vestirà da Papa. Se metto una foto del Papa in difficoltà, trasmetto che il Papa è in difficoltà”. “Aiutiamolo in questo momento”, l’appello ai giornalisti: “Non facciamo titoli o fake news, i bollettini medici dicono la verità perché ce lo chiede lui. Lui ha sempre detto la verità, non ha mai nascosto le sue fragilità, quello che si scrive è la verità”.