mercoledì 30 ottobre 2024

"Cosa c’entrano nella guerra i bambini?" la domanda di Papa Francesco e di chiunque abbia un minimo di umanità? Eppure in questi giorni di guerra in Libano 100 bambini uccisi e a Gaza si parla di oltre 43.000 morti, per la maggior parte donne e bambini...



Papa Francesco all'Udienza generale di questa mattina (30/10/2024): 

"Preghiamo per la pace! La pace è un dono dello Spirito Santo e la guerra sempre - sempre, sempre, sempre – è una sconfitta. Nella guerra nessuno vince; tutti perdono. Preghiamo per la pace, fratelli e sorelle. Ieri ho visto che sono state mitragliate 150 persone innocenti: cosa c’entrano nella guerra i bambini? Le famiglie? Sono le prime vittime. Preghiamo per la pace."



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Libano: nelle prime 5 settimane di guerra uccisi oltre 100 bambini, una media di circa due al giorno

In cinque settimane di guerra in Libano, oltre 100 bambini sono stati uccisi dagli attacchi aerei israeliani. Una media di circa due bambini al giorno. Lunedì scorso, nella valle orientale della Bekaa almeno 60 persone, tra cui due bambini, sono state uccise dai bombardamenti israeliani durante la notte, in uno degli attacchi più letali nella valle da quando si è intensificato il conflitto lo scorso 23 settembre. Questi gli ultimi dati diffusi oggi da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
Secondo il Ministero della Salute Pubblica, più di un milione di persone, circa un quinto della popolazione, sono state costrette a lasciare le proprie case. Da ottobre dell'anno scorso, quasi 2.700 persone, tra i quali oltre 150 bambini, sono state uccise e più di 12.500 ferite.
"Siamo sull’orlo di una crisi umanitaria che è prima di tutto una crisi dell'infanzia. Stiamo osservando la stessa dinamica a cui abbiamo assistito in oltre un anno di guerra a Gaza: un alto numero di vittime tra i civili, compresi i minori, operatori sanitari in servizio uccisi, oltre 50 attacchi a strutture sanitarie, presidi ONU colpiti e giornalisti aggrediti” dice Jennifer Moorehead, Direttrice di Save the Children in Libano.
"Gli attacchi aerei israeliani hanno colpito aree densamente popolate, danneggiando gravemente le infrastrutture essenziali e causando sfollamenti di massa. A causa del conflitto, oltre il 25% del Libano ha ricevuto ordini di evacuazione dai militari israeliani, che vengono diffusi ogni giorno, spesso con poco preavviso, dando alle famiglie poco tempo per scappare prima che inizino i bombardamenti. A Beirut, vediamo ancora migliaia di bambini e le loro famiglie che dormono all’addiaccio, con le loro povere cose ammucchiate intorno, senza riuscire a trovare un riparo o un posto sicuro dove andare” prosegue Jennifer Moorehead.
"Più durerà il conflitto, più difficile sarà per i bambini riacquistare un senso di normalità. Sei scuole pubbliche su 10 sono state riconvertite in rifugi per gli sfollati e l'inizio dell'anno scolastico è stato posticipato al 4 novembre o probabilmente anche oltre. Ogni giorno lontano dalla classe è una minaccia per il benessere psicofisico dei bambini con conseguenze nel lungo termine. Per legge, i bambini non devono essere coinvolti nelle guerre e devono essere protetti. Non c'è tempo da perdere, abbiamo urgente bisogno di un cessate il fuoco ora.” ha concluso Jennifer Moorehead.

Per informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children
Tel. 3385791870 - 3389625274 - 3409367952 - 3316676827
(fonte: Save the children 30/10/2024)

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Lettera del Commissario generale dell’UNRWA Philippe Lazzarini 
al Presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite Philémon Yang

Signor Presidente,
il 7 dicembre 2023 e il 22 febbraio 2024 ho scritto al Presidente dell’Assemblea Generale che la capacità dell’UNRWA di attuare il suo mandato era minacciata. Oggi, devo informarla che l’Agenzia è sotto un attacco fisico, politico e operativo tale – senza precedenti nella storia delle Nazioni Unite – che l’attuazione del suo mandato potrebbe diventare impossibile senza un intervento decisivo da parte dell’Assemblea Generale. Le conseguenze per i palestinesi, per Israele e per la regione saranno gravi.
L’adozione odierna da parte della Knesset di due leggi sull’UNRWA nega di fatto le protezioni e i mezzi essenziali per il funzionamento dell’UNRWA, vietando ai funzionari dello Stato israeliano di entrare in contatto con l’UNRWA o i suoi rappresentanti e vietando le operazioni dell’UNRWA all’interno di quello che viene definito il territorio sovrano dello Stato di Israele.
La legislazione arriva dopo un anno di palese disprezzo per la vita del personale dell’UNRWA, per i suoi locali e per le operazioni umanitarie a Gaza, e dopo un’intensa campagna diplomatica da parte del governo di Israele che ha preso di mira i donatori dell’UNRWA con disinformazione per minare i finanziamenti. Le autorità locali israeliane minacciano inoltre di sfrattare l’UNRWA dalla sua sede a Gerusalemme Est occupata e di sostituirla con insediamenti.
Questi sviluppi rischiano di far crollare le operazioni dell’UNRWA in Cisgiordania (compresa Gerusalemme Est) e a Gaza e di compromettere gravemente l’intera operazione umanitaria delle Nazioni Unite a Gaza, che si basa sulla piattaforma dell’UNRWA. In assenza di una valida alternativa all’Agenzia, queste misure aggraveranno le sofferenze dei palestinesi.

Signor Presidente,
la situazione a Gaza va oltre il vocabolario diplomatico dell’Assemblea Generale. Dopo più di un anno del più intenso bombardamento di una popolazione civile dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, e la restrizione degli aiuti umanitari ben al di sotto delle necessità minime, le vite dei palestinesi sono sconvolte. Si parla di oltre 43.000 morti, per la maggior parte donne e bambini. Quasi tutta la popolazione è sfollata. Scuole, università, ospedali, luoghi di culto, panetterie, sistemi idrici, fognari ed elettrici, strade e terreni agricoli sono stati tutti distrutti. La popolazione sopravvissuta vive nella più grande indegnità. Nel Nord, la popolazione è intrappolata, in attesa di morire per attacchi aerei o per fame.
Gli ostaggi catturati da Israele continuano a soffrire in prigionia e le loro famiglie sono lasciate in una terribile angoscia. La violenza si sta intensificando in Cisgiordania, dove la distruzione delle infrastrutture pubbliche infligge una punizione collettiva alla popolazione civile. La guerra si è riversata e intensificata in Libano.
Lo smantellamento dell’UNRWA avrà un impatto catastrofico sulla risposta internazionale alla crisi umanitaria di Gaza. Inoltre, saboterà ogni possibilità di ripresa.
In assenza di un’amministrazione pubblica o di uno Stato a tutti gli effetti, nessun’altra entità oltre all’UNRWA può garantire l’istruzione a 660.000 bambini e bambine. Un’intera generazione di bambini sarà sacrificata, con rischi a lungo termine di emarginazione ed estremismo. In Cisgiordania, il collasso dell’UNRWA priverebbe i rifugiati palestinesi dell’accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria primaria, peggiorando notevolmente una situazione già instabile.
Le ramificazioni politiche del collasso dell’UNRWA sono disastrose, con conseguenze terribili per la pace e la sicurezza internazionale. Gli attacchi all’Agenzia portano a modifiche unilaterali dei parametri di qualsiasi futura soluzione politica al conflitto israelo-palestinese e danneggiano il diritto dei palestinesi all’autodeterminazione e le loro aspirazioni a una soluzione politica.
Gli attacchi non porranno fine allo status di rifugiato dei palestinesi, che esiste indipendentemente dalla fornitura di servizi da parte dell’UNRWA, ma danneggeranno gravemente le loro vite e il loro futuro.

Signor Presidente,
Le accuse di violazione della neutralità, come l’uso improprio dell’Agenzia da parte di gruppi militanti palestinesi, tra cui Hamas, sono state usate per giustificare le azioni contro l’UNRWA. La revisione indipendente della neutralità dell’UNRWA dell’aprile 2024 (il Rapporto Colonna) ha preso atto dell’ambiente operativo eccezionalmente difficile dell’Agenzia e ha riscontrato che l’UNRWA ha un quadro di neutralità più solido di quello dell’Agenzia.
L’Agenzia continua a fare ogni sforzo possibile per attuare le raccomandazioni del rapporto, anche attraverso un team di attuazione dedicato.
Nonostante questi sforzi, l’UNRWA – come altre entità delle Nazioni Unite – non ha capacità di polizia, militari o di intelligence e deve fare affidamento sugli Stati membri per la protezione e la neutralità, soprattutto nelle aree controllate da potenti gruppi militanti.
A tal fine, da oltre 15 anni, l’UNRWA condivide annualmente i nomi del suo personale con il governo di Israele. Questo include i nomi del personale su cui il governo non ha mai sollevato preoccupazioni in precedenza, ma che ora è stato incluso negli elenchi governativi che denunciano la militanza armata. L’Agenzia prende estremamente sul serio ogni accusa. Ha inviato ripetute richieste al governo – a marzo, aprile, maggio e luglio – per ottenere prove che consentano di agire. Non è stata ricevuta alcuna risposta. L’UNRWA si trova quindi nell’ingiusta posizione di non poter rispondere ad accuse per le quali non ha prove, mentre queste accuse continuano ad essere usate per minare l’Agenzia.
Spero che in futuro il governo israeliano si impegni con i vertici dell’UNRWA per affrontare tutte le accuse, in modo che non siano più una preoccupazione per il governo o un ostacolo per l’UNRWA.
L’Agenzia è anche sottoposta a intensi attacchi fisici a Gaza. Almeno 237 membri del personale UNRWA sono stati uccisi.
Oltre 200 locali sono stati danneggiati o distrutti, uccidendo più di 560 persone che cercavano la protezione delle Nazioni Unite. Decine di membri del personale UNRWA sono stati arrestati e hanno riferito di essere stati torturati. L’Agenzia ha ricevuto accuse riguardanti l’uso militare dei suoi locali da parte di gruppi armati palestinesi, tra cui Hamas, e delle forze israeliane. Dato che tutta Gaza è una zona di combattimento attivo, per lo più sottoposta a ordini di evacuazione, l’Agenzia non può verificare queste accuse. È necessario che ci sia una responsabilità attraverso un’indagine indipendente.

Signor Presidente,
oggi, mentre guardiamo i volti dei bambini di Gaza, alcuni dei quali sappiamo che moriranno domani, l’ordine internazionale basato sulle regole si sta sgretolando in una ripetizione degli orrori che hanno portato alla creazione delle Nazioni Unite, e in violazione degli impegni presi per evitare che si ripetano. Gli attacchi all’UNRWA sono parte integrante di questa disintegrazione.
Credo che l’UNRWA abbia adempiuto al suo mandato con uno standard di gran lunga superiore a quello che si potrebbe chiedere a qualsiasi ente o personale delle Nazioni Unite. I gazesi dicono che l’UNRWA è l’unico pilastro della loro vita ancora in piedi.
Il mio staff ha lavorato per 13 mesi senza sosta, in condizioni di grande pericolo, tra tragedie personali e sfollamenti familiari. Gli insegnanti gestiscono rifugi per decine di migliaia di persone. Il personale sanitario di base esegue interventi chirurgici. Gli autisti rischiano la vita ogni giorno per salvare le persone dalla fame. I dirigenti prendono decisioni impossibili di vita o di morte. L’UNRWA ha contribuito a garantire la sopravvivenza di Gaza fino ad oggi, sostenendo le speranze di una soluzione politica. Il mio staff ha dato molto di più di quanto abbiamo il diritto di chiedere loro.
In queste condizioni insostenibili, chiedo il sostegno degli Stati membri, commisurato alla gravità della situazione e dei rischi, per garantire la capacità dell’Agenzia di attuare pienamente il mandato conferito dall’Assemblea Generale (Ris. 302 (IV), 1949).
Attendo la Sua urgente decisione.
La prego di accettare, Eccellenza, le assicurazioni della mia più alta considerazione.
Philippe Lazzarini
29 Ottobre 2024

Per saperne di più clicca qui.
(fonte: ONU)