giovedì 18 luglio 2024

Tonio dell'Olio: Don Elio Monari - Don Milani e don Monari, preti dalla parte degli oppressi

Tonio dell'Olio
Don Elio Monari

PUBBLICATO IN MOSAICO DEI GIORNI IL 17 LUGLIO 2024


Ottant'anni fa, il 16 luglio 1944, don Elio Monari veniva fucilato dai nazisti a Firenze dopo essere stato arrestato e brutalmente torturato per dieci interminabili giorni. Non parlò. Don Elio era cappellano di un'unità partigiana.

La sua talare insanguinata fu ritrovata a distanza di qualche giorno, ma il suo corpo solo dodici anni dopo, sepolto nel parco delle Cascine. Nella memoria che accompagna l'onorificenza della medaglia d'oro si legge tra l'altro: "Ministro di cristiana carità e patriota di sicura fede, subito dopo l'armistizio si prodigava con solerte e generosa attività nel soccorrere internati italiani e prigionieri alleati, molti ponendo in salvo e alcuni sottraendo a morte sicura. Primo tra i cappellani di unità partigiane operanti nell'Appennino modenese era a tutti di indimenticabile esempio (…). Per soccorrere un morente presso le linee nemiche e (come aveva a dire ai compagni prima di uscire dai ripari) per dare la vita allo scopo di salvare un'anima, veniva catturato dai tedeschi, spogliato delle vesti sacerdotali, brutalmente percosso e avviato a lungo martirio nelle carceri di Firenze. Fra le atroci sevizie, sopportate con la fermezza dei forti, sempre incoraggiava e confortava i compagni sofferenti e li benediceva prima di avviarsi all'estremo sacrificio. Firenze, Piazza Washington, luglio 1944".

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Don Milani e don Monari,
preti dalla parte degli oppressi

La vita di don Lorenzo Milani, morto a 44 anni per una grave forma di leucemia, è stata breve, ma ha segnato profondamente la Chiesa e la società a partire dagli anni Sessanta. ...

... Quest’anno, il 16 luglio, ricorre l’ottantesimo anniversario della morte di don Elio Monari: una guida dei giovani in tempi terribili, organizzatore di una rete di soccorso a favore di ebrei, prigionieri e antifascisti. ...

Preti che vissero il Vangelo

Approfondendo la conoscenza di queste due esperienze straordinarie, è possibile suggerire dei parallelismi e delle analogie: innanzitutto la dimensione sacerdotale che, per entrambi, è stata la fonte e la base di ogni loro scelta e impegno.

Vissero il Vangelo mettendosi dalla parte dei poveri e dei diseredati che, per don Elio Monari, avevano il volto dei soldati alleati che fuggivano, degli ebrei perseguitati, dei giovani che volevano un’Italia democratica e libera; per don Milani, si identificavano nei ragazzi sfruttati nelle aziende tessili vicino a Calenzano e nei figli dei contadini e dei montanari analfabeti e umiliati di Barbiana.

Seppero entrambi precorrere i tempi e volere un cambiamento che ridesse dignità alle persone a loro affidate: liberando l’Italia invasa e umiliata dalle truppe tedesche e dal governo violento e fittizio della Repubblica Sociale, per don Monari, e attuando i principi sanciti dalla Costituzione italiana approvata nel 1948, fondata proprio sul riconoscimento di quei diritti che la dittatura fascista e la guerra avevano negato, attraverso l’impegno nella scuola e nell’istruzione civile per don Milani.

Ci sono poi alcune date significative delle due biografie che sembrano corrispondersi ...