giovedì 4 aprile 2024

Il Papa, il rosario di Oleksandr e la pazzia della guerra in Ucraina

Il Papa, il rosario di Oleksandr
e la pazzia della guerra in Ucraina


«Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce». Commosso Papa Francesco legge l’incipit del salmo 129 dalla copia tascabile del Nuovo Testamento che, insieme con la coroncina del rosario, portava sempre con sé il giovane Oleksandr (Alessandro), soldato ucraino morto in guerra a soli 23 anni. Verso la fine dell’udienza generale di stamane, mercoledì 3 aprile, il Pontefice ha preso in mano il libricino color verde militare mimetico e il rosario e nel mostrarli ai fedeli presenti in piazza San Pietro ha letto pubblicamente il passo iniziale del salmo che il giovane caduto aveva sottolineato, evidentemente per pregare con quelle parole. Così come ha fatto il vescovo di Roma, che rilanciando un nuovo accorato appello per la martoriata Ucraina ha chiesto ai fedeli presenti in piazza San Pietro un momento di «silenzio pensando a questo ragazzo e a tanti come lui morti» nella «pazzia della guerra». Perché essa «distrugge sempre» ha concluso Francesco, riferendosi anche al conflitto in Israele e in Palestina. E improvvisamente migliaia di giovani provenienti da ogni parte del mondo — fino a quel momento gioiosamente chiassosi — si sono raccolti in silenziosa preghiera.

Tra loro, almeno cinquemila preadolescenti dell’arcidiocesi ambrosiana, giunti per il tradizionale pellegrinaggio nella settimana in Albis promosso dalla Fondazione Oratori milanesi. Erano arrivati a Roma il giorno precedente, insieme con sacerdoti, consacrate ed educatori, per partecipare alla messa nella basilica di San Pietro presieduta dall’arcivescovo Mario Delpini. E stamane alcuni di essi hanno chiesto al Papa di benedire la maglietta color fucsia con la quale questa estate svolgeranno il servizio di animazione negli oratori di Milano. «E il Pontefice, nel benedirla, ci ha rammentato che l’oratorio è una grazia che va coltivata, sempre», ha confidato don Stefano Guidi, presidente della fondazione, che li accompagnava.

Nel suggestivo scenario della piazza ancora addobbata con i fiori e le piante di Pasqua, anche i ragazzi di un altro oratorio: in questo caso pugliesi, di Foggia. A testimoniare la loro esperienza di vita quotidiana in un contesto territoriale decisamente “segnato” è stato don Antonio Campo, incaricato dell’Oratorio Centro giovanile dei Salesiani foggiano, che ha guidato una cinquantina di giovani, con alcuni genitori ed educatori. «La nostra realtà è molto complessa e la parola disagio è comune in più ambiti. Soprattutto preoccupa l’alto tasso di dispersione scolastica, con conseguente incremento di delinquenza minorile nel territorio» ha dichiarato il sacerdote discepolo di don Bosco, evidenziando anche l’opera della Casa Famiglia che accoglie 12 minori e le varie proposte «per coinvolgere i ragazzi e toglierli dalla strada». Tra queste il cammino Ministranti, frequentato da una trentina di studenti delle medie e delle superiori, ma anche da giovani oltre i venti anni.

L’attività aggregativa, ha aggiunto il prete salesiano, «accompagna e offre alternative positive nella loro crescita umana. Infatti hanno migliorato il profitto scolastico, si fanno essi stessi portatori di serenità all’interno delle loro famiglie, e, quasi come un passa parola, coinvolgono con entusiasmo nuovi amici e nuove famiglie».

Hanno inoltre partecipato all’udienza generale alcune centinaia di cresimandi della diocesi di Cremona e circa 1.500 da quella di Treviso; mentre arrivavano da Tirana i circa cento allievi dell’Università Cattolica Nostra Signora del Buon Consiglio, venuti a testimoniare il loro impegno nella promozione dei valori della fede uniti alla conoscenza scientifica e professionale. L’intento, dicono i responsabili del gruppo arrivato dalla capitale albanese, «è formare giovani aperti alla visione dell’uomo propria del messaggio evangelico».

L’esecutivo dell’Usigrai, l’Unione sindacale Giornalisti Rai, nata esattamente quarant’anni fa, ha presentato al Papa gli ultimi quattro rapporti dal titolo Illuminare le periferie - Osservatorio estero, curati in collaborazione con Cospe (associazione di cooperazione internazionale) e Osservatorio di Pavia.

Infine una delegazione dei rettori delle università ecclesiastiche e statali di Cracovia è venuta in pellegrinaggio a Roma in occasione dell’anniversario della morte di san Giovanni Paolo ii, avvenuta il 2 aprile 2005, e questa mattina ha partecipato all’udienza generale.
(fonte: L'Osservatore Romano, articolo di Fabrizio Peloni 03/04/2024)

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