giovedì 14 dicembre 2023

Gaza, le ong italiane “Pausa umanitaria insufficiente, serve cessate il fuoco”

Gaza, le ong italiane
“Pausa umanitaria insufficiente, serve cessate il fuoco”

È la richiesta delle Organizzazioni della società civile italiana impegnate da decenni sul campo in attività umanitarie, di cooperazione internazionale e di tutela dei diritti umani, firmatarie dell’appello internazionale “Cease Fire Now”, attualmente sottoscritto da oltre 700 organizzazioni di tutto il mondo e oltre un milione di cittadini


“Stiamo assistendo a morti e distruzioni inimmaginabili nella Striscia di Gaza e in Israele. Migliaia di civili sono quotidianamente uccisi, feriti, terrorizzati, sfollati e decine sono ancora tenuti in ostaggio, compresi bambini, bambine e persone anziane. La pausa umanitaria temporanea, durata solo pochi giorni e conclusasi il 1° dicembre, non è stata sufficiente per rispondere in modo adeguato agli enormi bisogni della popolazione civile.

Di fronte a una crisi umanitaria senza precedenti il mondo non può più aspettare ad agire. È una nostra responsabilità collettiva fermare questa tragedia. Per questa ragione abbiamo lanciato un appello per il cessate il fuoco immediato: l’unica opzione per fermare questa catastrofe ed evitare ulteriori perdite di vite civili”.

Questa la dichiarazione congiunta delle Organizzazioni, in occasione della proiezione che ha avuto luogo a Roma, dopo le analoghe iniziative a Londra, Parigi, Bruxelles, Stoccolma, Ginevra, Toronto, Montreal e in altre città. Un’onda umanitaria che si sta allargando a tutto il mondo. Nell’appello si chiede al Governo italiano, nelle figure del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, di sostenere con determinazione un cessate il fuoco permanente, con un completo e duraturo accesso umanitario a Gaza.

Con la ripresa dei combattimenti, infatti, gli operatori sul campo non possono lavorare in sicurezza. I medici hanno operato al buio e senza anestesia, fino a quando gli ospedali hanno potuto funzionare. Le persone bevono acqua di mare. Le acque reflue scorrono nelle strade. Il rischio di epidemie a causa di malattie legate all'acqua non potabile è altissimo e potrebbe rivelarsi devastante per la popolazione, già stremata da due mesi di guerra e da condizioni di severa deprivazione.

Solo con un cessate il fuoco permanente sarà possibile raggiungere in piena sicurezza i civili colpiti, assicurando beni e servizi essenziali e interventi salvavita in un’azione umanitaria coordinata e di larga scala, necessaria per rispondere in modo adeguato alla gravità dei bisogni della popolazione.

Ci sono oltre due milioni di persone ancora vive oggi, che non devono morire domani.

Le organizzazioni aderenti sono: ActionAid Italia, Amnesty International Italia, Amref Italia, Azione contro la Fame Italia, Defence for Children International Italia, Fondazione L'Albero della Vita, Medici Senza Frontiere (MSF), Oxfam Italia, Save the Children Italia, SOS Villaggi dei Bambini, Terre Des Hommes Italia, VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, WeWorld. Aderiscono inoltre le reti di organizzazioni: AOI, CINI.
(fonte: Redattore sociale 12/12/2023)

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Vedi anche alcuni post precedenti su altri appelli diffusi in questi ultimi giorni: