domenica 27 novembre 2022

"Un cuore che ascolta - lev shomea" n. 1/2022-2023 anno A

"Un cuore che ascolta - lev shomea"

"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino

I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

Vangelo:


Ai discepoli che domandano quando avverrà e quali saranno i segni della fine, Gesù risponde di vegliare per non rimanere prigionieri della routine quotidiana che anestetizza e offusca le menti, non permettendo così di vedere la straordinarietà di quanto sta per accadere. Il giudizio di Dio sulla storia dell'uomo avviene in ogni momento, si rende presente nelle fatiche quotidiane dove si opera la perdizione o la salvezza. Per questo motivo è necessario rimanere svegli e vigilare, per essere capaci di vedere che la sua venuta avviene sempre. «Discernimento e vigilanza sono necessarie per riuscire a vedere la venuta dell'Emmanuele, il Dio con noi. Chi lo attende e lo riconosce, non solo a parole ma con i fatti, lo incontra come lo Sposo che viene. Diversamente ci appare come un ladro che scassina la casa» (cit.). La nostra fede in Gesù Messia, infatti, non è un anestetico che ci fa dimenticare il male presente nella pia illusione di un bene futuro, ma illumina la realtà e ce la fa assumere con responsabilità, intelligenza e fiducia. Perciò, come nell'arca non entrarono tutti, ma solo coloro che si accorsero dell'imminente disastro, così nel Regno - di cui l'arca è figura - sono accolti solamente coloro che vivono il messaggio di salvezza di Gesù che è indicato nel "discorso della montagna" (Mt 5,1-7,28). Non è intenzione del Signore incutere terrore predicendo catastrofi future; Gesù, invece, ci rinvia a leggere la nostra storia alla luce del suo vissuto. Il giudizio futuro di Dio su di noi, infatti, altro non è che il nostro giudizio su di Lui: lo compiamo noi - qui ed ora - nel nostro riconoscerlo o non riconoscerlo nel volto dei nostri fratelli.