domenica 16 ottobre 2022

"Un cuore che ascolta - lev shomea" n. 50/2021-2022 anno C

"Un cuore che ascolta - lev shomea"

"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino

 XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Vangelo:


Il brano non vuole essere l'ennesimo insegnamento sulla preghiera, su questo argomento Gesù ha già ampiamente parlato nei cap. 11 e 12. La parabola intende, invece, rispondere all'invocazione che da sempre sale da tutta la Chiesa: perché il Regno di Dio fatica ad instaurarsi e il Signore ancora non torna? La Comunità si sente come la vedova privata dello Sposo che sembra rimanere insensibile al suo pianto, alla sua continua e molesta insistenza. Il Signore della vita tarda a venire perché non è amato e desiderato, perché la sua sposa preferisce prostituirsi agli idoli che, apparentemente, sembrano più allettanti e affascinanti, ma che invece rendono schiavi e conducono alla morte. Perché la Comunità rimane indifferente al progetto di amore e di misericordia del suo Sposo, scegliendo di farsi padrona piuttosto che serva dei fratelli. Per questa ragione è necessario «pregare sempre, senza stancarsi». La preghiera insistente spalanca il nostro cuore affinché il Signore, al suo arrivo, possa essere accolto. E lo accoglie solo chi lo attende. E lo attende solo chi lo desidera. L'invocazione insistente, infatti, abilita gli occhi della vedova a scorgere i minuscoli semi del Regno nell'esistenza semplice e umile dei piccoli, dei poveri, degli ultimi. Solo alla fine dei tempi il Regno si rivelerà in tutta la sua gloria, ma esso è già in mezzo a noi, qui ed ora, nel lento incedere della vita, nella quotidiana faticosa lotta per la fedeltà al Padre. Nell'attesa della sua venuta.