Alex Zanotelli
Digiuno di Giustizia al sit-in promosso da Amnesty International a Roma
(Foto di Giovani e Missione)
Il 2 febbraio, primo mercoledì del mese, cade il nostro appuntamento mensile come Digiuno di Giustizia in solidarietà con i migranti, portato avanti da ormai quattro anni, davanti al Parlamento. Ma il 2 febbraio ricorre anche il quinto anniversario degli accordi di cooperazione tra Italia e Libia. Saremo con il nostro striscione del Digiuno di Giustizia al sit-in promosso da Amnesty International a Roma, nei pressi del Ministero degli Affari Esteri (viale dei Giusti della Farnesina, area pedonale) alle ore 17,30. (Da quattro mesi, purtroppo, ci è negata l’autorizzazione dalla Questura di Roma a manifestare a Montecitorio).
Il mese scorso avevamo dedicato il nostro digiuno in particolare all’appello lanciato da migliaia di profughi in Libia che, in protesta, si erano asserragliati nel cortile dell’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’ONU a Tripoli. Essi chiedevano di essere trasferiti in qualsiasi altra città in Africa perché non sopportavano più le sevizie subite dai libici nei lager. E’ vergognoso che la comunità internazionale non abbia accolto quel grido disperato dei profughi in Libia. E nel centesimo giorno di protesta, le forze di polizia e miliziani libici sono entrati nel cortile, hanno sparato e incendiato le tende dei profughi e li hanno poi caricati sugli autobus e portati nei lager di Ain Zara. Ben seicento di loro sono stati arrestati. Tutto è avvenuto nel silenzio gelido dell’Europa. Il nostro digiuno è in solidarietà con questi profughi e la loro immensa sofferenza.
Ma è anche un gesto di solidarietà con tutti coloro che hanno perso la vita lo scorso anno in mare. Nel 2021 circa duemila persone sono morte attraversando il Mediterraneo. Nel mese di gennaio 2022 altri cinquanta sono stati inghiottiti dal mare. Mentre nell’Atlantico, oltre quattromila sono morti nel tentativo di raggiungere le Isole Canarie. Si tratta di 124 naufraghi di cui non si parla. L’Oceano Atlantico è molto più pericoloso del Mediterraneo e i poveri sono costretti ad affrontarlo con le loro piccole imbarcazioni. Ma i disperati della storia tentano tutte le vie possibili per arrivare a noi: è la forza della disperazione. Questi disastri in mare sono la conseguenza del nostro egoismo che ci porta a ‘esternalizzare’ le nostre frontiere e a rinchiuderli dentro muri e fili spinati. E’ mai possibile che la Polonia stia costruendo un altro muro con la Bielorussia che le costerà 1,6 miliardi di euro? Ma niente li fermerà perché sono” i poveri l’armata di Dio - così cantava padre David Turoldo - la sua turbinosa profezia.
Padre Alex Zanotelli
a nome del Digiuno di Giustizia in solidarietà con i migranti
(fonte: Pressenza 01/02/2022)