sabato 1 gennaio 2022

Giuliana Martirani: Auguro a tutte e tutti un 2022 di speranza annunciata e realizzata


Giuliana Martirani:
Auguro a tutte e tutti un 2022 di speranza
annunciata e realizzata

Don Tonino Bello, come presidente della Pax Christi, ed io del Mir, fummo invitati come relatori ad una conferenza sulla pace. Durante il dibattito si alzò incollerita una persona dicendo: "Io non so dove la prendete, voi due, questa speranza!!".
Don Tonino (che credeva molto nelle risorse femminili) mi guardò sottecchi come per dirmi: "Rispondi tu".
Io guardai il signore incollerito e gli dissi semplicemente che a causa del nostro impegno pacifista, che per noi era una modalità di 'annuncio cristiano', incontravamo tante persone singole e tanti gruppi che reggevano il mondo con bellissimi progetti di educazione a pace, nonviolenza, ambiente, mondialità, sviluppo, intercultura, o che facevano cooperazione col Sud del mondo o che costruivano cooperative no profit...
E che ci mostravano una SPERANZA IN ATTO, stavano cioè non solo pensandola e dicendola la speranza ma soprattutto REALIZZANDOLA.

Durante la guerra del Golfo chiamai don Tonino, e questa volta ero io la sconfortata e l'incollerita e gli dissi: "Ma come! Abbiamo creato l'educazione alla pace, alla nonviolenza...ci siamo impegnati a fare Scuole di Pace e Obiezioni di coscienza al servizio militare e alle spese militari... e scoppia la guerra!!"
E lui mi rispose: "E meno male, Giuliana, che abbiamo 'Preparato le vie del Signore' sennò ora come avremmo fatto a contrastare e cercare di fermare la guerra?"

LA BALLATA DELLA SPERANZA

"Oh, se sperassimo tutti insieme
tutti la stessa speranza
e intensamente
ferocemente sperassimo
sperassimo con le pietre
e gli alberi e il grano sotto la neve
e gridassimo con la carne e il sangue
con gli occhi e le mani e il sangue;
sperassimo con tutte le viscere
con tutta la mente e il cuore
Lui solo sperassimo;
oh se sperassimo tutti insieme
con tutte le cose
sperassimo Lui solamente
desiderio dell'intera creazione;
e sperassimo con tutti i disperati
con tutti i carcerati
come i minatori quando escono
dalle viscere della terra,
sperassimo con la forza cieca
del morente che non vuol morire,
come l'innocente dopo il processo
in attesa della sentenza,
oppure con il condannato
avanti il plotone d'esecuzione
sicuro che i fucili non spareranno;
se sperassimo come l'amante
che ha l'amore lontano
e tutti insieme sperassimo,
a un punto solo
tutta la terra uomini
e ogni essere vivente
sperasse con noi
e foreste e fiumi e oceani,
la terra fosse un solo
oceano di speranza
e la speranza avesse una voce sola
un boato come quello del mare,
e tutti i fanciulli."

David Maria Turoldo