sabato 6 novembre 2021

Valori che “aprono” il mondo. Riflessione sui capitoli 3-4 di Fratelli tutti (Vittorio Rocca)

Valori che “aprono” il mondo.  
Riflessione sui capitoli 3-4 di Fratelli tutti  
 Vittorio Rocca
(Video)


Quarto dei Mercoledì della Spiritualità 2021
tenuto il 3 novembre 2021
e promossi dalla
Fraternità Carmelitana
di Barcellona Pozzo di Gotto

RISCOPRIRE IL VOLTO FRATERNO DELL’UMANITÀ
A confronto con la “Fratelli tutti” di papa Francesco



1. Premessa

I temi della fraternità universale e dell’amicizia sociale sono la base della proposta del Papa, valori che “aprono” il mondo. Questi due termini non costituiscono una proposta politica specifica e neanche una valutazione morale concreta, ma esprimono due atteggiamenti fondamentali, che dovrebbero essere alla base di ogni politica e di ogni etica.

A dire il vero l’ispirazione di Fratelli tutti, tanto nelle sue analisi quanto nelle suggestioni che offre per l’ideazione di un nuovo e diverso ordinamento della socialità umana, non è affatto esclusiva del Papa. Infatti, intorno al testo dell’enciclica si potrebbero convocare tutta una serie di riflessioni nell’attuale panorama culturale occidentale che si muovono in maniera sintonica rispetto ad alcune delle sue tematiche centrali.

Ciò che è proprio del pensiero del Romano Pontefice è il tema centrale dei poveri e della povertà come stile di vita. Fraternità e povertà sono due facce della stessa medaglia, fondanti l’architettura bergogliana, assai lontana se non in contrasto con quella teologia e spiritualità disincarnate tanto in voga tra i devoti delle sacrestie ecclesiastiche. Un’architettura che è chiaramente ispirata al santo di Assisi. San Francesco, infatti, creò un nuovo tipo di fraternità dedita, oltre che alla predicazione itinerante, alla condivisione con i più poveri. Una fraternità di minores incentrata sul carisma della povertà. La scoperta spirituale dell’umiltà di Dio, anzi che Dio stesso è Umiltà, spinse san Francesco a vivere radicalmente come minor, attirando da subito a sé altri seguaci per vivere, come lui, da fratelli.

Il Papa sogna una Chiesa povera e fraterna al servizio dei poveri, i quali non sono una categoria astratta, ma persone concrete con volti, storie e nomi. I poveri sono uomini e donne senza terra, senza casa, senza lavoro, senza pane, senza speranza; migranti clandestini e rifugiati; anziani soli scartati. Le idee di fraternità universale e di amicizia sociale sono dunque ideali che possono guidare il nostro pensare e il nostro agire. Se tutte le persone si decidessero per questa forma di apertura ciò sarebbe un fatto reale di enorme potenza con conseguenze a ogni livello sociale: interpersonale, familiare, locale, regionale, nazionale, internazionale, globale. Si farebbe sentire anche a livello delle scelte partitiche: qualcuno che sinceramente decidesse di assumere un atteggiamento di apertura primordiale come potrebbe poi coerentemente votare per un partito populista o per un partito chiuso ai migranti?
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