sabato 30 maggio 2020

Pentecoste (A) "Il dono dello Spirito alla Chiesa e all’umanità" a cura della Fraternità Carmelitana di Barcellona P.G.

Domenica di Pentecoste (A) 
"Il dono dello Spirito 
alla Chiesa e all’umanità"
a cura della Fraternità Carmelitana
di Barcellona P.G.


1. Con Maria in attesa dello Spirito (sabato, vigilia di Pentecoste)
Con la Pentecoste la Pasqua del Signore Gesù giunge al compimento. Infatti il dono dello Spirito è il frutto più bello e più maturo della Pasqua, perché riceviamo lo Spirito del Signore come compagno di viaggio del nostro cammino della vita:
- è lui che ci rende figli e fratelli;
- è lui che ci dona la sua sapienza e i suoi carismi;
- è lui che ci aiuta ad ascoltare con l’intelligenza della fede la Parola di Dio e ci aiuta, alla luce della stessa Parola, a saper discernere “i segni dei tempi”, i segni della presenza di Dio che opera nella storia;
- è lui, l’Artista iconografo del Padre (S. Agostino), che nel Battesimo e nella Confermazione “disegna” il nostro volto rendendolo somigliante al volto di Cristo;
- è lui che ci costituisce tempio dello Spirito, ovvero è lui che fa della nostra esistenza umana il luogo della sua presenza nel mondo.

1. A motivo di questo dono prezioso per la vita cristiana, la Chiesa, in analogia alla veglia pasquale, propone alla vigilia della Domenica di Pentecoste una veglia di preghiera con Maria, la Madre di Gesù, per prepararci a ricevere il dono dello Spirito.
In questa veglia riviviamo l’esperienza che gli apostoli, i discepoli e le discepole di Gesù, insieme con Maria, la Madre di Gesù (in tutto forse centoventi persone: cf. At 1,15), vissero nella stanza al piano superiore, cioè nel cenacolo, perseveranti e concordi nella preghiera, in attesa del giorno di Pentecoste, il giorno del dono dello Spirito (cf. Atti degli Apostoli, 1,12-14).
La presenza di Maria, ieri come oggi, è significativa: ella, che ha già ricevuto lo Spirito Santo che l’ha resa gravida nel grembo della presenza di Gesù (cf. Lc 1,35), ora evangelizza la Chiesa, preparandola ad accogliere lo Spirito nella preghiera e nell’ascolto della Parola di Dio e, in particolare, del vangelo di Gesù, di quel Gesù che lei ha conosciuto da vicino, perché ne è stata la madre e la discepola.

E, allora, questo sabato con Maria, la Madre di Gesù, nella liturgia domestica ascoltiamo le seguenti letture bibliche:


- Genesi 11,1-9. Ci parla della torre di Babele, simbolo della pretesa idolatrica dell’uomo che calpesta la sana diversità di lingue e culture dei popoli per poterli dominare e assoggettarli. Dio disperdendo i popoli, salva la ricchezza delle loro lingue e culture, perché a Dio non piace l’uniformità, ma la convivialità delle differenze.
- Esodo 19,3-8.16-20. Ci parla del dono dell’Alleanza di comunione tra Dio e il suo popolo. A tale dono il popolo di Dio è chiamato a rispondere con l’impegno di essere fedele.
- Ezechiele 37,1-14. Siamo di fronte alla visione di un ammasso desolante di ossa aride. Lo Spirito del Signore, che è Spirito di vita, è capace di liberare l’umanità dalle sue molteplici aridità e di donarle il gusto e il senso della vita.
- Gioele 3,1-5. Lo Spirito del Signore rende adulti e corresponsabili uomini e donne, giovani e anziani, figli e figlie, donando loro la capacità di essere profeti, cioè di ascoltare e testimoniare con la vita e con le parole la Parola di Dio e ciò che la stessa Parola compie nella nostra storia.
- Romani 8,22-27. Nel Battesimo siamo stati salvati. Però il dono della salvezza deve crescere in noi, non in modo infantile, ma da uomini e donne adulti nella fede. È lo Spirito del Signore che ci aiuta a compiere questo cammino di maturazione – se noi lo vogliamo…

- Giovanni 7,37-39. Lo Spirito effuso con la Pasqua alimenta in noi la sete di salvezza, di amore e di giustizia per tutta l’umanità.

    La camera alta è tutta splendore:
    la sua pietà ci raduni ancora,
    in unità qui convengano i popoli.

    Madre, rivelaci il grande principio
    poiché d’allora già eri evocata
    quando le cose nel Verbo creava.

    Madre disponi pur noi ad accoglierlo,
    a rivestirlo di splendida carne,
    resi fecondi con te dallo Spirito.

    O Madre, fa’ che la chiesa continui
    la sua preghiera concorde, unanime,
    perché continui lo Spirito a scendere.

    O Madre, sia Pentecoste perenne,
    e il santo fuoco consumi ogni male,
    sia come il vento una libera chiesa.

   Tu del creato la santa bellezza,
   tu della fine dei tempi figura,
   tu l’arca viva dell’unico uomo.
                     (Davide Turoldo)

2. Preghiamo (dalla Liturgia)
O Dio, che apri la tua mano e sazi di bene ogni vivente, effondi il tuo Santo Spirito; fa’ scaturire fiumi d’acqua viva nella Chiesa, raccolta con Maria in perseverante preghiera, perché quanti ti cercano possano estinguere la sete di verità e di giustizia. Per Cristo nostro Signore. AMEN.

2. Domenica di Pentecoste
1. Ascolto orante del vangelo di Giovanni (20,19-23). Entriamo nella nostra liturgia domestica e apriamo con fiducia il vangelo di Giovanni al cap. 20. Facciamo una breve pausa di silenzio, chiedendo allo Spirito che ci apra alla comprensione di questo scritto che contiene la Parola di Dio per noi oggi.
Adesso leggiamo attentamente e con calma la pagina del cap. 20 dal verso 19 fino al verso 23.

2. L’evento della Pentecoste come dono dello Spirito è il compimento della Pasqua del Signore. Perciò nel vangelo di Giovanni si narra che la sera di quello stesso giorno, cioè il giorno della Risurrezione, il giorno ottavo “che ha fatto il Signore per noi” (cf. Sal 118,24), Gesù Risorto si manifesta ai discepoli e soffia su di loro il suo Spirito (cf. Gv 20,22). È il soffio creativo di Dio, che in Cristo Gesù rende nuova l’esistenza umana e tutta la creazione (cf Sap 15,11), è il soffio che apre all’umanità un nuovo futuro.


Per questo dopo aver soffiato sui discepoli, Gesù Risorto affida loro il mandato di annunciare il perdono e la riconciliazione, anzi di porre loro stessi nel mondo gesti di perdono, di essere loro stessi nel mondo operatori di riconciliazione. Sì, i discepoli, che con la manifestazione del Risorto, hanno sperimentato nella loro esistenza che cosa significa essere perdonati e riconciliati – infatti il Risorto quando si manifesta loro, le prime parole che dice sono parole di pace (cf. Gv 20,19.21.26) –, adesso da persone riappacificate e riconciliate devono assumersi la responsabilità di uscire nel mondo e di porre a loro volta gesti di pace e di riconciliazione.
Da qui comprendiamo che soltanto la pace e la riconciliazione dona un futuro a questo nostro mondo, apre nella nostra storia sentieri di speranza e nelle coscienze di tutti sentimenti di fiducia. Certo è un impegno che interpella la responsabilità delle nostre azioni e delle nostre parole, perché, lo sappiamo, parole e gesti di violenza, di odio razziale, etnico e religioso, di omofobia e di misoginia, sono come pietre che uccidono alla pari delle armi.
Ecco: accogliere il dono dello Spirito Santo, significa impegnarsi per un mondo più umano, più vivibile, più rispettoso della dignità di ogni persona, di ogni cultura, di ogni etnia, più rispettoso del creato e dell’ambiente in cui viviamo.
Per questo il giorno di Pentecoste, la Chiesa, accogliendo lo Spirito, è inviata ad annunciare il vangelo nel rispetto e nel prendersi cura di ogni creatura, di ogni popolo e cultura (leggi la prima lettura: At 2,1-11). E anche per questo che l’apostolo Paolo ci ricorda che i doni, i carismi che abbiamo ricevuto sono doni di Dio Trinità, e perciò vanno coltivati per il bene di tutti, poiché il cristiano non vive per se stesso, ma per il Signore (cf. Rm 14,7-8) e per il suo Corpo che è la Chiesa e l’umanità (leggi seconda lettura: 1Cor 12,3b-7.12-13).

   Signore, donaci sempre il tuo Spirito
   per sentire quello che tu senti,
   per essere quello che tu vuoi,
   per giudicare come tu giudichi;
   solo così possiamo sciogliere o legare
   quello che tu stesso sciogli e leghi.
                    (Davide Turoldo)
Apriamo adesso il Libro dei Salmi e preghiamo con il Salmo 103, il Salmo che canta l’amore di Dio per l’umanità, quell’amore che ci viene donato per mezzo dello Spirito Santo (cf. Rm 5,5).


2. Intercessioni
Nel battesimo ognuno di noi è stato unto con l’olio dello Spirito. È Lui che impregna i nostri pensieri e ci sigilla nella nostro appartenenza all’umanità gloriosa del Signore Gesù. Confidenti in Dio Padre, innalziamo le nostre preghiere ed insieme invochiamo la venuta dello Spirito:

            R/ Vieni, Spirito Consolatore

- Spirito del Padre e del Figlio, Tu che sei soffio, fuoco, acqua, abbraccia tutta la Chiesa dispersa in mezzo ai popoli. Rinnovala dal di dentro, falle il dono di una parola vera, perché possa annunciare in tutti i linguaggi umani l’Evangelo della paternità di Dio così come si è rivelata in Cristo Gesù. Invochiamo insieme.

- Spirito Santo, luce dei cuori, illumina le menti di chi ha responsabilità di guida nella Chiesa, di papa Francesco come di tutti i vescovi. Dona loro coraggio e apertura di cuore, perché nella Chiesa tutti si cresca nella corresponsabilità, e le donne, finora escluse da ogni ministerialità, possano ritrovare il loro vero posto, uscendo, così, da un ruolo di subalternità. Invochiamo insieme.

- Spirito Santo, soffio del Padre e del Figlio, padre dei poveri e datore di ogni bene, sostieni la vita dei numerosi popoli segnati dalla guerra, dalla carestia e dalla fame, come lo Yemen, la Siria, il Sud-Sudan, il Sahel africano. Suscita nel mondo profeti e testimoni, che spingano i vari responsabili politici a cercare non la potenza del proprio paese, ma la solidarietà e la cooperazione con tutti. Invochiamo insieme.

- Vieni, o Spirito e riempi della tua presenza energica e delicata l’intimo delle nostre case. Piega ogni durezza dei cuori, rinnova l’amore coniugale affievolito, dona alle nostre famiglie la capacità di dialogare, di donarsi il perdono reciproco e di saper pregare insieme. Invochiamo insieme.

- Davanti al Figlio Gesù, che dalla Croce ci dona il Soffio del suo Spirito, assieme ai nostri parenti e amici defunti, ci ricordiamo delle vittime del coronavirus [pausa di silenzio, e poi riprendere a leggere ]; ci ricordiamo anche delle vittime sul lavoro, sulla strada e dell’omofobia. Su tutti scenda la pace e la consolazione dello Spirito. Invochiamo insieme.

- Pregare il Padre Nostro…

- Concludere con la seguente preghiera:

Compi per noi, o Dio nostro Padre, la promessa del tuo Figlio Gesù: invia il Consolatore, il Fuoco dello Spirito che purifica e rinnova la sua Chiesa, e accende fra tutti gli uomini desideri e progetti di amore, di giustizia e di pace. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. AMEN


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