1° MAGGIO -
FESTA DELLA TERRA CHE LAVORA
E DI TUTTI I LAVORATORI
di GIULIANA MARTIRANI *
Auguri, Terra mia, Madre mia
di cui oggi, noi immobili e fermi,
festeggiamo tutto il suo lavoro, gratuito, incessante,
misconosciuto e ignorato, cattivo, massacrante e umiliante. ..
Un lavoro,Terra mia, Madre mia, gratuito e incessante
come quello delle mamme
sempre attive per la casa e la famiglia,
con le mani e con la testa, quando sono in casa,
e con la testa e il cuore quando sono al lavoro.
Un lavoro,Terra mia, Madre mia, misconosciuto e ignorato
come quello dei milioni di paria e di inferiorizzati
dei troppi Sud del mondo:
dei minatori per produrre il nostro alluminio con cui avvolgiamo
i nostri super-alimenti impacchettati o facciamo le auto...
e come quello dei mini-minatori che per noi
raccolgono il coltan dei nostri telefonini,
e dei milioni di minilavoratori incessantemente
all'opera per i nostri tappeti, T-shirt, scarpe, palloni, bibite...
e il nostro vorace consumismo.
Un lavoro,Terra mia, Madre mia, cattivo
come quello delle fabbriche d’armi
all’opera per guerre vendette, terrorismi
e la nostra violenza brutale.
Un lavoro,Terra mia, Madre mia, umiliante
come quello dei milioni di minilavoratrici della notte e del web
all'opera per il nostro sessismo sfrenato:
che nell'arco della loro breve vita
passano da bambingesù a minicrocifissi della nostra storia.
Un lavoro,Terra mia, Madre mia, massacrante
come quello dei braccianti a nero nei latifondi
di oligarchi e di multinazionali
che con il furto (grabbing) di terre e di acqua
producono alimenti e bibite ‘ingabbiate’ per noi.
E un lavoro disgustoso come quello
degli spazzini nelle favelas con le fogne a cielo aperto,
e nelle nostre città mega-produttrici di rifiuti e di rifiutati.
Un lavoro,Terra mia, Madre mia, disprezzato
come quello dei milioni di ambulanti
che cercano di rappezzare l'oggi col domani
con qualche calzino venduto per le strade
o qualche tortilla e bibita, smerciati qua e là,
ignorati dallo sguardo indifferente di clienti
che chiedono pure lo sconto sull'infimo guadagno.
Ma anche un lavoro,Terra mia, Madre mia,
come quello dei Popoli Nativi,
gli unici veri tuoi figli devoti, fedeli e attenti a te:
i francescani della foresta, gli Yanomami,
i francescani del deserto, i Warramunga,
i francescani dei ghiacciai, gli Inuit,
gli antichi popoli della pace, gli Hopi…
che sono coloro che oggi,
insieme a te, Terra mia, Madre mia,
possono fare per l'umanità disorientata e disperata
quel memoriale cosmico che ci riporti tutti alla vita,
figli ribelli ed eterni adolescenti viziati, come noi,
e figli devoti e fedeli al sogno di vita, come loro.
Auguri a te Terra mia, Madre mia
perchè ancora ci hai conservato tutta la tua energia.
E auguri a questi tuoi veri figli
e nostri ignorati e inferiorizzati fratelli
che hanno continuato a ricordarci
che “la coscienza spirituale
è la forma più compiuta della politica,
e che la politica è un modo di vita”.
E che ci ricordano che non c'è separazione alcuna
tra spirito e materia, e che tutto ciò che è vita
è una forma di energia espressa in materia,
e che tutta la creazione, questo grande organismo materiale,
nasce da un sogno di vita spirituale,
perchè come un tempo disse un altro monaco (Meister Eckhart)
"L’anima non è nel corpo
quanto piuttosto il corpo è nell’anima.
Auguri a te Terra mia, Madre mia
e auguri a voi eterni francescani del pianeta blu
che ci ricordate che l'uomo non è che una parte della creazione,
e che suo dovere è “di mantenere la vita
e di mantenerla in unione con gli altri esseri”.
Auguri a te Terra mia, Madre mia
e auguri a voi mamme, paria e inferiorizzati, minatori,
bambine e bambini lavoratori
perchè i vostri lavori non siano più
misconosciuti, ignorati, cattivi,
umilianti, massacranti e disprezzati,
ma con la nostra responsabilità sociale e fraterna
diventino lavori degni e creativi.
E auguri a noi affinchè passiamo dal lavoro-job,
azione frenetica senza senso,
senza responsabilità e senza creatività,
al lavoro-labour e al lavoro-travaglio creativo,
come ci ricordano i nostri termini meridiani e mediterranei:
travail, trabajo, trabalho,
e... il napoletano (travagliu) e il siciliano (travagghiu).
E auguri a noi perchè
in questo tempo in cui l'uomo cosiddetto civile ha smarrito
il vero senso della vita, il motivo di esistere,
il perché del suo pensare, parlare e agire,
la nostra Madre Terra e i suoi fedeli figli
ci ricordano che è lì il vero senso della vita:
nel mantenere la vita e mantenerla in unione
con tutti gli esseri umani, nessuno escluso,
e con gli altri esseri: con gli alberi, gli animali, le rocce...
e con l'aria che inconsapevolmete respiriamo
ogni attimo della nostra vita e di cui oggi,
feriti dalle epidemie e dai mutamenti climatici
siamo forse più consapevoli.
GIULIANA MARTIRANI*, nata a Napoli meridionalista, docente universitaria di geografia politica ed economica e di politica dell' ambiente, fa parte del direttivo dell'International Peace Research Association (IPRA), è membro di Pax Christi, del MIR, e collabora con numerose altre esperienze pacifiste, ecologiste, della solidarietà, nonviolente.
Ha insegnato alla Ottawa University (Canada) ed e' stata direttrice del Corso di Educazione alla Pace, dell'International Peace Research Association (Ipra) all'Interuniversity Centre, Universita' di Dubrovnik, Jugoslavia. E' stata delegata ufficiale alle Conferenze Onu sulla criminalita' organizzata transnazionale (1994) e alla IV Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla donna (Pechino, settembre 1995). E' esperta per il V Programma Quadro della Commissione Europea relativamente agli "Aspetti socio-economici dello sviluppo sostenibile in ordine a cambiamenti globali, clima e biodiversita'". ...
Tra le opere di Giuliana Martirani:
La geografia come educazione allo sviluppo e alla pace, Dehoniane;
A scuola dai poveri, Cittadella, Assisi;
La geografia della pace, Edizioni Gruppo Abele, Torino;
Sviluppo, ambiente, pace, Emi, Bologna 1988;
Gea. Un pianeta da amare, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1989;
Progetto Terra, Emi, Bologna 1989;
Facciamo pace? Lavori di gruppo e progetti nonviolenti per lo sviluppo, l'ambiente, la pace, Qualevita,1992;
Giona, Qualevita, 1994;
Facciamo politica!, Qualevita, 1995; (con Carola Fluto, Vittoria Primack),
Miriam. Un sogno di pace, giustizia e salvaguardia del creato,
La Meridiana, Molfetta 1995;
Maria Romero. Contempl-attiva al servizio degli ultimi, Paoline, 2002;
La civilta' della tenerezza. Nuovi stili di vita per il terzo millennio, Paoline, 1997;
Il drago e l'agnello. Dal mercato globale alla giustizia universale, Paoline, 2001; (con Antonio Bello), Fotografie del futuro. Le beatitudini come stile di vita, Paoline, 2003;
AA. VV., Pace! Voci a confronto sulla Lettera enciclica Pacem in terris di Giovanni XXIII, Paoline, 2003; (con Antonio Moroni, P. Francesco Ghetti),
Acqua e aria per la vita, Istituto Rezzara, 2004;
La danza della pace. Dalla competizione alla cooperazione, Paoline, 2004;
Viandante maestoso. La via della bellezza, Paoline, 2006;
Rompere gli ormeggi. Perché nessuno al Sud sia senza speranza
Giuliana Martirani, Raffaele Nogaro, Sergio Tanzarella, Il Pozzo di Giacobbe, 2010;
Porte Aperte: Atlante delle Migrazioni, Senza Confini, 2017;
Poetando Dio ed io: Salmi per i nostri giorni, 2017