giovedì 12 dicembre 2019

PAPA FRANCESCO E GLI SCRITTI DEL «MAESTRO FIORITO» Il 13 dicembre il Pontefice presenta a Roma l’Opera del suo padre spirituale (testo integrale della prefazione di Papa Francesco)

J.M. Bergoglio - M. A. Fiorito

Il 13 dicembre il Pontefice presenterà l’Opera del suo padre spirituale, a cura di p. José Luis Narvaja S.I. 

La Civiltà Cattolica pubblica in 5 volumi gli scritti (Escritos) di p. Miguel Ángel Fiorito (1916-2005), gesuita, padre spirituale di papa Francesco. Si tratta di un’Opera molto ampia che per la prima volta viene alla luce a cura di p. José Luis Narvaja S.I.

I testi sono raccolti e organizzati secondo il loro ordine cronologico tra il 1952 e il 1991. Essi percorrono un itinerario che include il rettorato presso l’Università del Salvador a Buenos Aires, l’insegnamento come decano e professore nella Facoltà di Filosofia del «Collegio Massimo» a San Miguel, e il suo ruolo di padre spirituale e formatore. Numerosi gli scritti che si occupano della Compagnia di Gesù e del discernimento spirituale, anche con attenzione al contesto ecclesiale e sociale dell’America Latina e dalla religiosità popolare.

Leggendo le pagine del «Maestro Fiorito», come lo chiama da sempre il Papa, potremo scoprire l’origine di molte delle idee di Francesco, e anche il modo in cui si sono sviluppate originariamente. Il Maestro rifletteva insieme a un gruppo di giovani gesuiti che partecipavano al dialogo teologico del Collegio, a partire dall’esperienza pastorale fatta nelle parrocchie dell’interno del Paese e della periferia di Buenos Aires. Anche i «quattro principi» sui quali si struttura l’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium, sono frutto di quella riflessione di gruppo.

Scorrere le numerose pagine di quest’opera significa addentrarsi nel cuore del Pontificato e delle sue profonde radici spirituali: Fiorito fu maestro di Bergoglio più che ogni altro, come si potrà verificare.

Il Santo Padre ha deciso di presentare di persona questi scritti, e dare la sua testimonianza circa la figura p. Fiorito in un evento che si terrà, presso l’Aula della Congregazione Generale della Compagnia di Gesù, alle 18.30 del 13 dicembre 2019, cioè nel giorno del 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale.

Francesco ha impreziosito gli Escritos di una sua Prefazione nella quale afferma: «L’edizione degli Scritti di padre Miguel Ángel Fiorito è fonte di consolazione per noi che da molti anni ci nutriamo dei suoi insegnamenti. Questi scritti faranno un grande bene a tutta la Chiesa».

Con la pubblicazione di quest’Opera La Civiltà Cattolica avvia le celebrazioni per il compimento dei suoi 170 anni (1850-2020).

Gli Escritos, in lingua spagnola, saranno disponibili in formato digitale sul sito de «La Civiltà Cattolica» (www.laciviltacattolica.it/fiorito), e in formato cartaceo su Amazon.


LA PREFAZIONE DI PAPA FRANCESCO AGLI SCRITTI DEL SUO PADRE SPIRITUALE

L’edizione degli “Escritos” di padre Miguel Ángel Fiorito, sj, è motivo di consolazione per noi che, per molti anni, ci siamo nutriti dei suoi insegnamenti. Questi scritti faranno un gran bene a tutta la Chiesa.

Il Maestro Fiorito – così lo chiamavamo familiarmente noi gesuiti dell’Argentina e dell’Uruguay – soleva ricordare spesso una considerazione spirituale di san Pedro Fabro sull’importanza che ha il sapere comunicare le cose di Dio – un dono, un carisma, il Vangelo stesso – con spirito così buono come Quello con cui sono state ricevute (cfr. nota 223 di J. H. Amadeo e M. Á. Fiorito al n. 52 di P. Fabro, Memorial, Bilbao 2014). Saper ricevere e saper comunicare sono due cose diverse e ognuna richiede una grazia. Perciò bisogna chiedere espressamente al Signore la seconda, quella di comunicare con spirito giusto il bene ricevuto. Penso che questa edizione degli “Escritos” di padre Fiorito, realizzata con cura da padre José Luis Narvaja, sj, assolva pienamente questo compito.

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 Gli “Escritos” di Fiorito distillano misericordia spirituale – insegnamenti per chi non sa, buoni consigli per chi ne ha bisogno, correzione per chi sbaglia, consolazione per il triste e aiuti per avere pazienza nella desolazione “senza cambiare propositi”, come dice sant’Ignazio, – tutte grazie che conformano e si sintetizzano in quella grande opera di misericordia spirituale che è insegnare a discernere. Il discernimento ci cura dalla cecità spirituale, triste malattia che ci impedisce di riconoscere il tempo di Dio, il tempo della sua visita.

Padre Fiorito ha pubblicato un’immensa quantità di articoli, note e commenti, ma solo due libri. Al secondo, che ha intitolato Discernimiento y lucha espiritual, mi ha chiesto di scrivere il prologo, intorno al 1985. Riprendo un’affermazione che ho fatto allora: “Discernimento spirituale è avere il coraggio di vedere nelle nostre tracce umane le orme divine”.

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Fiorito aveva un olfatto speciale per “fiutare” lo spirito cattivo; sapeva individuare la sua azione, riconoscere i suoi tic, smascherarlo per i sui frutti cattivi, per il retrogusto dal sapore cattivo e la scia di desolazione che lascia al suo passaggio. In tal senso, si può dire che è stato uomo di lotta contro un solo nemico: lo spirito cattivo, Satana, il demonio, il tentatore, l’accusatore, il nemico della nostra natura umana. Tra la bandiera di Cristo e quella di Satana, ha fatto la sua scelta personale per nostro Signore. In tutto il resto ha cercato di discernere “il tanto… quanto” ed è stato con ogni persona padre amorevole, maestro paziente e avversario fermo – all’occorrenza – ma sempre rispettoso e leale. Mai nemico.

L’altro suo libro, che ha intitolato Buscar y hallar la voluntad de Dios, ci parla del viaggio e dell’avventura di seguire Gesù Cristo nostro Signore, cercando di fare ciò che gli è più gradito: “la sua santissima volontà”, come dice Ignazio. Per noi che lo abbiamo conosciuto nel suo ambiente di lavoro, questo libro ha le dimensioni della sua biblioteca personale. La biblioteca di Fiorito aveva una particolarità: oltre alla parte comune, con scaffali e libri, ce n’era un’altra che occupava tutta una parete di sei metri per quattro di altezza, formata da piccoli cassetti in ognuno dei quali riponeva, classificati, i suoi “foglietti”, schede di studio, preghiera e azione, ognuna con un unico tema degli Esercizi o delle Costituzioni della Compagnia, che lui stesso si alzava per andare a cercare, salendo a volte pericolosamente su una scala, per consegnarla senza tante parole all’esercitante in risposta a qualche inquietudine che quest’ultimo gli aveva confidato, o che lui stesso aveva intuito ascoltandolo parlare delle sue cose.

Miguel Ángel Fiorito, come dice Narvaja, è stato fondamentalmente un uomo di dialogo e di ascolto. Ha insegnato a molti a pregare – a dialogare in amicizia con Dio – e a discernere “i segni dei tempi”  ...

Fiorito racconta in uno dei suoi scritti che nella seconda metà della sua vita ha sperimentato con maggiore intensità la forza spirituale degli Esercizi e si è dedicato ad essi, preferendoli ad altri impegni. ....

Come gesuita, gli si addice l’immagine del Salmo 1, quella dell’albero piantato sul bordo di un corso d’acqua, che dà frutto. Come quest’albero della Scrittura, Fiorito ha saputo lasciarsi contenere nel minimo spazio della sua stanza del Colegio Máximo de San José, a San Miguel, in Argentina, e lì ha messo radici e ha dato frutti e fiori – come esprime bene il suo nome – nei cuori di noi che siamo discepoli della Scuola degli Esercizi. Spero che ora, grazie a questa bella edizione dei suoi “Escritos”, che hanno la levatura di un grande sogno, metterà radici, darà fiori e frutti nella vita di tante persone che si nutrono della stessa grazia che lui ha ricevuto e che ha saputo comunicare con discrezione, dando e commentando gli Esercizi Spirituali.

Francesco
Roma, 6 giugno 2019

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