giovedì 16 maggio 2019

Ancora sgomberi senza preavviso e senza alternative - A Giugliano 450 rom, di cui la metà bambini, trattati peggio degli animali

Sgombero forzato per 450 rom alla periferia di Giugliano,
in condizioni inumane e senza alternative.
La metà sono bambini

Sono stati sgomberati dall'amministrazione comunale di Giugliano senza che sia stata offerta loro una soluzione abitativa alternativa. "Dopo Torre Maura e Casal Bruciato è un'altro focolaio d'odio contro i rom". La denuncia dell'Associazione 21 luglio e di padre Alex Zanotelli: "Stiamo trattando questa gente peggio degli animali, è molto peggio delle baraccopoli africane. Non possiamo assolutamente accettarlo". Appello alle istituzioni locali e nazionali


Da venerdì scorso 450 rom di cui la metà bambini, vagano senza meta tra le campagne di Giugliano, cittadina campana di 140.000 abitanti a due passi dalla famigerata Terra dei fuochi. Intere famiglie di sei o sette persone, c’è anche una bimba di un mese e donne incinte, vivono in condizioni inumane. Dormono in vecchie automobili e furgoni, non hanno acqua, bagni chimici a disposizione né tende sotto cui ripararsi in queste giornate di pioggia e insolito freddo gelido. Non hanno un posto dove andare, nessuno li vuole. Il 10 maggio sono stati sgomberati, per l’ennesima volta, dall’amministrazione comunale, senza una soluzione abitativa alternativa. Solo una promessa a voce, quindi di fatto senza valore: se avessero presentato un contratto d’affitto avrebbero avuto 5.000 euro una tantum. Soldi che non sono stati dati, anche perché per una famiglia rom è quasi impossibile trovare qualcuno che affitti loro casa. I bambini, ben inseriti negli istituti scolastici di Scampia, da giorni non possono più andare a scuola. Le associazioni locali, tra cui Libera e la Caritas di Aversa, stanno raccogliendo beni di prima necessità per aiutarli. C’è una mobilitazione delle parrocchie e il vescovo di Aversa mons. Angelo Spinillo è andato sabato in visita, per accertarsi della situazione.

A destra padre Alex Zanotelli
“Non ho mai visto una via crucis del genere in tutta la mia vita”. “E’ un atto criminale. Stiamo trattando questa gente peggio degli animali, è molto peggio delle baraccopoli africane. Non possiamo assolutamente accettarlo”, ha denunciato oggi il comboniano padre Alex Zanotelli, durante una conferenza stampa convocata a Montecitorio dall’Associazione 21 luglio. Il missionario, che vive e opera a Napoli, segue il gruppo di rom di Giugliano da una decina di anni, e ieri è andato personalmente al Comune di Giugliano per chiedere spiegazioni:

“Sono bosniaci, i ragazzini vanno tutti a scuola, molti sono nati lì, hanno la cittadinanza italiana”.

E’ inconcepibile vedere questi bambini buttati a dormire nelle macchine. Dovrebbero almeno mettere a disposizione bagni e tende”. Padre Zanotelli ha anche detto che il Comune di Giugliano “ha ricevuto 900.000 euro di fondi vincolati per fare un ecovillaggio. I soldi c’erano ma evidentemente sono stati utilizzati per altro. Forse vogliono i rom fuori da Giugliano perché hanno paura di perdere voti?”. Padre Zanotelli lancia anche un appello al presidente della Camera Roberto Fico, “che è di Napoli, perché intervenga”.


Al centro Carlo Stasolla
Uno sciopero della fame e un appello alle istituzioni. L’Associazione 21 luglio chiede al governo nazionale e locale “un intervento urgente volto a garantire servizi minimi e a salvaguardare il diritto alla salute e alla scolarizzazione”. Il presidente Carlo Stasolla è oggi al terzo giorno di sciopero della fame per protestare contro l’abbandono istituzionale delle famiglie rom di Giugliano. Hanno anche lanciato un mail bombing contro le istituzioni coinvolte che ha già raccolto in poche ore migliaia di adesioni. “C’è un filo rosso di odio verso i rom che collega Casal Bruciato a Giugliano – ha affermato -. La vita di 450 persone, tra cui numerosi neonati e bambini, è messa a serio repentaglio da politiche irresponsabili e noncuranti della dignità umana”.

“Temiamo uno sgombero ulteriore e l’aggravarsi di una situazione già critica”.

La polizia ha anche sequestrato le automobili dove dormono perché prive dei contrassegni assicurativi. Sono state anche fatte minacce di tipo razziale di carattere discriminatorio e di sottrazione dei minori, facendo leva sulla debolezza di queste persone”. Stasolla ha anche mostrato un post sui social del vicino Comune di Casapesenna: avverte i cittadini che in seguito allo sgombero del campo di Giugliano “vi è la probabilità che gli stessi possano raggiungere il nostro paese e quelli limitrofi – testuali parole -. Si chiede alla cittadinanza di essere compatta e prendere le dovute informazioni e precauzioni qualora si trovassero nelle condizioni di locare abitazioni a persone che infrangono la legge, al fine di contrastare il fenomeno della delinquenza”. L’associazione 21 luglio teme che il virus dell’intolleranza possa estendersi ancora.

Da sinistra: Enrico Muller
“45 famiglie cancellate dall’anagrafe comunale”. “E’ un gruppo numeroso e qualche papà è in carcere per furto – ha detto Enrico Muller, dei Fratelli delle scuole cristiane e responsabile di CasArcobaleno di Scampia – ma non sono mai state commesse violenze su terzi né vere e proprie azioni criminali. Le mamme non elemosinano. Eppure quarantacinque famiglie di residenti italiani sono state cancellate dall’anagrafe comunale. Hanno lasciato il campo senza resistenza e si sono sistemati sotto lo svincolo autostradale nella zona di Villa Literno, poi il questore li ha mandati via. Sono andati a passare la notte in una ex fabbrica abbandonata e anche lì la polizia ha detto che non potevano stare. Si sono spostati nei campi e con fiducia e remissività si sono attrezzati per andare a prendere il cibo per i bambini ma le forze dell’ordine hanno chiesto di evitare il via vai. Noi abbiamo fatto la spola nei supermercati per aiutarli ma è insufficiente. I servizi sociali del comune dicono solo ‘Devono andarsene’”. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il parlamentare Riccardo Magi e il consigliere comunale di Giugliano Nicola Palma.

Una foto delle condizioni abitative in cui vivono i rom
(fonte: Sir, articolo di Patrizia Caiffa 15 maggio 2019)

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Chi sono i rom di Giugliano?
Sono circa 800, la metà bambini. Una parte era stata sistemata all’interno di una fossa, nel campo di via Madonna del Pantano, sgomberato venerdì. Gli altri erano distribuiti nella zona intorno, al livello della strada. Sono rifugiati politici, scappati dalla Bosnia durante la guerra in Jugoslavia. In molti casi gli uffici anagrafici con i loro documenti sono stati rasi al suolo dai combattimenti. Vivono a Giugliano da almeno 30 anni con bambini nati in Italia. Lo sgombero è avvenuto all’alba senza un corretto preavviso e senza alternative. Hanno subito settimane di minacce da parte del comune, si sono sentiti ripetere «vi portiamo via i figli» e persino che sarebbero stati cancellati dall’anagrafe perché irreperibili. Nessuna sostegno è stato previsto per i più fragili.

Nessuno cerca davvero una soluzione.
La loro storia è una tragica via crucis. Per anni sono vissuti nella zona Asi, da dove sono stati cacciati circa dieci anni fa per ordine della procura. Hanno migrato come bestie nelle campagne del giuglianese, nonostante il grande sforzo del Comitato campano con i rom per trovare loro un luogo dignitoso. Il comune di Giugliano li ha poi costretti a vivere nell’ex Resit, una discarica illegale (per la quale è stato condannato a 18 anni l’imprenditore Cipriano Chianese, ndr), facendoli respirare fumi tossici emanati dal terreno. Nel 2014 la Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato andò a verificare lo stato del campo: «Sono molto al di sotto della soglia minima di dignità. Irresponsabile collocare un’area di sosta in un luogo pericoloso per la salute», scrissero. Infine il comune li ha ricollocati in via Madonna del Pantano. Nel 2018 Amnesty international definì il campo «un luogo inumano». Per arrivarci occorre scendere in una buca. Cinque i bagni chimici, altri servizi li hanno dovuti sistemare in alto, sulla strada, per evitare il lago che si forma dopo ogni pioggia.

Li hanno mandati via anche da lì. ...

Il sindaco di Acerra ha sgomberato i rom dal suo territorio senza mediazioni affermando «sono sulla linea del governo».
L’unica strategia delle amministrazioni, seguendo la linea dettata dalla Lega, è cacciarli per costringerli ad andare via dall’Italia. Sono terrorizzato da questo livello di razzismo, i pogrom nazisti cominciarono proprio contro i rom e poi arrivarono tutti gli altri. Il ministro dell’Interno sta procedendo a diniegare diritti ad alcune categorie, quelle più deboli, come rom e migranti, additate all’opinione pubblica che si sente così in diritto di sfogare l’odio razzista. Ma in questo modo stiamo minando i diritti di tutti, anche i nostri.

Leggi tutto: Zanotelli: tante minacce e nessuna soluzione


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