mercoledì 27 marzo 2019

Papa Francesco al Campidoglio: «La “Città eterna” è come un enorme scrigno di tesori spirituali, storico-artistici e istituzionali. ... Roma città dei ponti, mai dei muri! ... Questo è il compito di un cittadino: essere artigiano di fraternità e solidarietà. ...»



Papa Francesco al Campidoglio: 
«La “Città eterna” è come un enorme scrigno di tesori spirituali, storico-artistici e istituzionali. ... Roma città dei ponti, mai dei muri! ... 
Questo è il compito di un cittadino: essere artigiano di fraternità e solidarietà. ...»


 











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Siamo nella settimana del Papa “italiano”. Dopo essere stato lunedì 25 marzo a Loreto, santuario che celebra l’amore del nostro Paese a Maria, oggi Papa Francesco è stato in Campidoglio cuore del potere politico e amministrativo di Roma.

Una visita breve, poco più di due ore; papa Francesco arriva in Campidoglio dopo una visita fuori programma alla Pontificia Università Lateranense. Viene accolto dalla sindaca Virginia Raggi. Con lei si affaccia dal balcone la cui vista si apre sui Fori Romani e poi ha un colloquio privato. Quindi il baciamano con il vice-Sindaco, i Presidenti dei Gruppi Consiliari e i Dirigenti Capitolini ai quali consegna una copia del libro “Ripensare il futuro dalle relazioni” con i discorsi sull’Europa. Dopodiché il saluto gli Assessori Capitolini e i Presidenti dei Municipi e la firma nel Libro d’Oro Capitolino.

LE PAROLE DEL PAPA IN CAMPIDOGLIO

Roma deve mantenersi “all’altezza dei suoi compiti e della sua storia”, e anche nelle mutate circostanze odierne deve essere “faro di civiltà e maestra di accoglienza”, in modo da non perdere “la saggezza che si manifesta nella capacità di integrare e far sentire ciascuno partecipe a pieno titolo di un destino comune”. E la Chiesa “vuole aiutare i romani a ritrovare il senso dell’appartenenza a una comunità tanto peculiare”. Papa Francesco, vescovo di Roma, lancia questa esortazione alla “sua” città nell’Aula Giulio Cesare, in Campidiglio, sede del Consiglio comunale, cuore dell’amministrazione civile dell’Urbe. “Roma città dei ponti, mai dei muri!”, aggiunge a braccio. Roma “esige e merita la fattiva, saggia, generosa collaborazione di tutti; merita che tanto i privati cittadini come le forze sociali e le pubbliche istituzioni, la Chiesa Cattolica e le altre Comunità religiose, tutti si pongano al servizio del bene della città e delle persone che la abitano, specialmente di quelle che per qualsiasi ragione si trovano ai margini, quasi scartate e dimenticate o che sperimentano la sofferenza della malattia, dell’abbandono o della solitudine”.

“Non si temano la bontà e la carità!” ammonisce papa Francesco, perché “sono creative e generano una società pacifica, capace di moltiplicare le forze, di affrontare i problemi con serietà e con meno ansia, con maggiore dignità e rispetto per ciascuno e di aprirsi a nuove occasioni di sviluppo”.

IL CAMPIDOGLIO EMBLEMA E SINTESI DELLA VOCAZIONE DI ROMA

Il Campidoglio, insieme alla Cupola michelangiolesca e al Colosseo, sono “gli emblemi e la sintesi” della vocazione di Roma. Lo ha detto il Papa, che nel discorso in Campidoglio ha fatto notare come “l’insieme di queste vestigia ci dice che Roma possiede una vocazione universale, portatrice di una missione e di un ideale adatto a valicare i monti e i mari e ad essere narrato a tutti, vicini e lontani, a qualsiasi popolo appartengano, qualsiasi lingua parlino e qualunque sia il colore della loro pelle. Quale Sede del Successore di San Pietro, è punto di riferimento spirituale per l’intero mondo cattolico”.

In questa ottica, per Francesco, “ben si spiega che l’Accordo di Revisione del Concordato tra Italia e Santa Sede – di cui quest’anno si celebra il 35° anniversario – affermi che ‘la Repubblica Italiana riconosce il particolare significato che Roma, sede vescovile del Sommo Pontefice, ha per la cattolicità'”. “Questa peculiare identità storica, culturale e istituzionale di Roma postula che l’Amministrazione capitolina sia posta in grado di governare questa complessa realtà con strumenti normativi appropriati e una congrua dotazione di risorse”, l’appello del Papa: “Ancora più decisivo, però, è che Roma si mantenga all’altezza dei suoi compiti e della sua storia, che sappia anche nelle mutate circostanze odierne essere faro di civiltà e maestra di accoglienza, che non perda la saggezza che si manifesta nella capacità di integrare e far sentire ciascuno partecipe a pieno titolo di un destino comune”.



IL PAPA CHIEDE DI AFFRONTARE "SFIDA EPOCALE" DEI MIGRANTI SUPERANDO "LE PAURE"
“La Chiesa che è a Roma vuole aiutare i romani a ritrovare il senso dell’appartenenza a una comunità tanto peculiare e, grazie alla rete delle sue parrocchie, scuole e istituzioni caritative, come all'ampio ed encomiabile impegno del volontariato, collabora con i poteri civili e con tutta la cittadinanza per mantenere a questa città il suo volto più nobile, i suoi sentimenti di amore cristiano e di senso civico”. Ad assicurarlo è stato il Papa, che nel suo discorso in Campidoglio, da vescovo di Roma, ha rivolto un appello a ciascuno dei suoi abitanti: “Roma esige e merita la fattiva, saggia, generosa collaborazione di tutti; merita che tanto i privati cittadini come le forze sociali e le pubbliche istituzioni, la Chiesa cattolica e le altre comunità religiose, tutti si pongano al servizio del bene della città e delle persone che la abitano, specialmente di quelle che per qualsiasi ragione si trovano ai margini, quasi scartate e dimenticate o che sperimentano la sofferenza della malattia, dell’abbandono o della solitudine”.

Poi la menzione del Convegno “sui mali di Roma” – dal titolo “Le responsabilità dei cristiani di fronte alle attese di carità e di giustizia nella diocesi di Roma” – svoltosi 45 anni fa: “Esso si impegnò a tradurre in pratica le indicazioni del Concilio Vaticano II e consentì di affrontare con maggiore consapevolezza le reali condizioni delle periferie urbane, dove erano giunte masse di immigrati provenienti da altre parti d’Italia”, ha ricordato Francesco. “Oggi quelle e altre periferie hanno visto l’arrivo, da tanti Paesi, di numerosi migranti fuggiti dalle guerre e dalla miseria, i quali cercano di ricostruire la loro esistenza in condizioni di sicurezza e di vita dignitosa”, il riferimento all'attualità, dal quale nasce un preciso impegno: “Roma, città ospitale, è chiamata ad affrontare questa sfida epocale nel solco della sua nobile storia; ad adoperare le sue energie per accogliere e integrare, per trasformare tensioni e problemi in opportunità di incontro e di crescita”. “Roma, fecondata dal sangue dei martiri, sappia trarre dalla sua cultura, plasmata dalla fede in Cristo, le risorse di creatività e di carità necessarie per superare le paure che rischiano di bloccare le iniziative e i percorsi possibili”, l’appello del Papa: “Questi potrebbero far fiorire la città, affratellare e creare occasioni di sviluppo, tanto civico e culturale, quanto economico e sociale”. “Roma città dei ponti, mai dei muri!”, ha aggiunto a braccio.


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