venerdì 8 febbraio 2019

«Nei giorni scorsi ho compiuto un breve Viaggio Apostolico negli Emirati Arabi Uniti. Un Viaggio breve ma molto importante... Cari fratelli e sorelle, questo Viaggio appartiene alle “sorprese” di Dio. Lodiamo dunque Lui e la sua provvidenza, e preghiamo perché i semi sparsi portino frutti secondo la sua santa volontà.» Papa Francesco Udienza Generale 06/02/2019 (foto, testo e video)


UDIENZA GENERALE
Aula Paolo VI
Mercoledì, 6 febbraio 2019

Il Papa ha fatto il suo ingresso in aula Paolo VI, dove lo attendevano 7mila fedeli, poco prima delle 9.30, amabilmente “strattonato” da un lato all'altro del corridoio centrale percorso a piedi, come di consueto. Molti i gruppi di bambini – uno dei quali gli ha mostrato un cartello con scritte variopinte a mano, in caratteri cubitali, in segno di ringraziamento perché grazie a lui avevano saltato un giorno di scuola – e di ragazzi con cui si è intrattenuto: con un gruppo di giovani spagnoli, muniti di bandiera rossa e gialla, ha scambiato qualche battuta scherzosa. Neanche oggi è mancata una sosta per sorseggiare il mate e un’altra per l’ormai tradizionale “scambio dello zucchetto”. Fermandosi ancora una volta, il Papa – sorridente e rilassato, nonostante il viaggio negli Emirati Arabi Uniti che si è appena concluso – ha messo il suo autografo su alcune sciarpe bianche, con un pennarello nero.
Come sempre accade la catechesi odierna si è concentrata, a un giorno dal ritorno dalla Penisola arabica, sul recente viaggio di papa Francesco negli Emirati Arabi Uniti.













Viaggio Apostolico negli Emirati Arabi Uniti


Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Nei giorni scorsi ho compiuto un breve Viaggio Apostolico negli Emirati Arabi Uniti. Un Viaggio breve ma molto importante che, riallacciandosi all’incontro del 2017 ad Al-Azhar, in Egitto, ha scritto una nuova pagina nella storia del dialogo tra Cristianesimo e Islam e nell’impegno di promuovere la pace nel mondo sulla base della fratellanza umana.

Per la prima volta un Papa si è recato nella penisola arabica. E la Provvidenza ha voluto che sia stato un Papa di nome Francesco, 800 anni dopo la visita di san Francesco di Assisi al sultano al-Malik al-Kamil. Ho pensato spesso a san Francesco durante questo Viaggio: mi aiutava a tenere nel cuore il Vangelo, l’amore di Gesù Cristo, mentre vivevo i vari momenti della visita; nel mio cuore c’era il Vangelo di Cristo, la preghiera al Padre per tutti i suoi figli, specialmente per i più poveri, per le vittime delle ingiustizie, delle guerre, della miseria…; la preghiera perché il dialogo tra il Cristianesimo e l’Islam sia fattore decisivo per la pace nel mondo di oggi.

Ringrazio di cuore il Principe Ereditario, il Presidente, il Vice Presidente e tutte le Autorità degli Emirati Arabi Uniti, che mi hanno accolto con grande cortesia. Quel Paese è cresciuto molto negli ultimi decenni: è diventato un crocevia tra Oriente e Occidente, un’“oasi” multietnica e multireligiosa, e dunque un luogo adatto per promuovere la cultura dell’incontro. Viva riconoscenza esprimo al Vescovo Paul Hinder, Vicario Apostolico dell’Arabia del Sud, che ha preparato e organizzato l’evento per la comunità cattolica, e il mio “grazie” si estende con affetto ai sacerdoti, ai religiosi e ai laici che animano la presenza cristiana in quella terra.

Ho avuto l’opportunità di salutare il primo sacerdote – novantenne - che era andato lì a fondare tante comunità. É sulla sedia a rotelle, cieco, ma il sorriso non cade dalle sue labbra, il sorriso di aver servito il Signore e di aver fatto tanto bene. Ho salutato anche un altro sacerdote novantenne - ma questo camminava e continua a lavorare. Bravo! – e tanti sacerdoti che sono lì al servizio delle comunità cristiane di rito latino, di rito siro-malabarese, siro-malankarese, di rito maronita che vengono dal Libano, dall’India, dalle Filippine e da altri Paesi.

Oltre ai discorsi, ad Abu Dhabi è stato fatto un passo in più: il Grande Imam di Al-Azhar ed io abbiamo firmato il Documento sulla Fratellanza Umana, nel quale insieme affermiamo la comune vocazione di tutti gli uomini e le donne ad essere fratelli in quanto figli e figlie di Dio, condanniamo ogni forma di violenza, specialmente quella rivestita di motivazioni religiose, e ci impegniamo a diffondere nel mondo i valori autentici e la pace. Questo documento sarà studiato nelle scuole e nelle università di parecchi Paesi. Ma anche io mi raccomando che voi lo leggiate, lo conosciate, perché dà tante spinte per andare avanti nel dialogo sulla fratellanza umana.

In un’epoca come la nostra, in cui è forte la tentazione di vedere in atto uno scontro tra le civiltà cristiana e quella islamica, e anche di considerare le religioni come fonti di conflitto, abbiamo voluto dare un ulteriore segno, chiaro e deciso, che invece è possibile incontrarsi, è possibile rispettarsi e dialogare, e che, pur nella diversità delle culture e delle tradizioni, il mondo cristiano e quello islamico apprezzano e tutelano valori comuni: la vita, la famiglia, il senso religioso, l’onore per gli anziani, l’educazione dei giovani, e altri ancora.

Negli Emirati Arabi Uniti vive circa poco più di un milione di cristiani: lavoratori originari di vari Paesi dell’Asia. Ieri mattina ho incontrato una rappresentanza della comunità cattolica nella Cattedrale di San Giuseppe ad Abu Dhabi – un tempio molto semplice – e poi, dopo questo incontro, ho celebrato per tutti. Erano moltissimi! Dicono che tra quanti erano dentro lo stadio, che ha capacità per 40 mila, e quanti erano davanti agli schermi fuori dello stadio, si arrivava a 150 mila! Ho celebrato l’Eucaristia nello stadio della città, annunciando il Vangelo delle Beatitudini. Nella Messa, concelebrata con i Patriarchi, gli Arcivescovi Maggiori e i Vescovi presenti, abbiamo pregato in modo particolare per la pace e la giustizia, con speciale intenzione al Medio Oriente e allo Yemen.

Cari fratelli e sorelle, questo Viaggio appartiene alle “sorprese” di Dio. Lodiamo dunque Lui e la sua provvidenza, e preghiamo perché i semi sparsi portino frutti secondo la sua santa volontà.

Guarda il video della catechesi

Saluti:
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APPELLO

Sabato scorso, vicino all’arcipelago delle Bahamas, è affondato un barcone con a bordo decine di migranti provenienti da Haiti e in cerca di speranza e di un futuro di pace. Il mio pensiero affettuoso va alle famiglie provate dal dolore, nonché al popolo haitiano colpito da questa nuova tragedia. Vi invito ad unirvi alla mia preghiera per quanti sono drammaticamente scomparsi e per i feriti.

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Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana.
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Saluto la delegazione della Fondazione Banco Farmaceutico che sabato 9 febbraio, nelle farmacie italiane, raccoglierà farmaci per le persone economicamente svantaggiate.

Rivolgo un pensiero speciale ai giovani, agli ammalati, agli sposi novelli e agli anziani. A tutti auguro che la visita alla Città Eterna stimoli ad approfondire la Parola di Dio per poter annunciare che Gesù è il nostro Salvatore e la nostra vera pace.

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Guarda i nostri post precedenti del viaggio negli Emirati Arabi Uniti: