Omelia p. Alberto Neglia
- XXXII Domenica del Tempo Ordinario (B) -
11/11/2018
Fraternità Carmelitana
di Barcellona Pozzo di Gotto
Mi piace riprendere ciò che ascoltavamo nel Salmo tra le letture, è il Salmo 145, molto bello, dove viene detto il Signore rimane fedele, Dio è fedele ... Dio che è chino sull'umanità e sta alla ricerca di ogni uomo, ed è attento soprattutto verso coloro che sono sofferenti, che hanno bisogno. Questo Dio così come ci viene raccontato nel Salmo è ciò che Gesù ci racconta con la sua vita. Gesù è Dio che si è fatto umano e ci è venuto a cercare, è sceso nei nostri patimenti, nelle nostre difficoltà, nei nostri dolori ed ha rimesso in piedi tutti coloro che ha incontrato... Gesù, che ci ha raccontato lungo tutto il Vangelo questo volto di Dio che si china, che ridona speranza, che rimette in piedi coloro che incontra, ci mette in guardia: "chi vuole seguire me, deve stare attento a non fare un uso strumentale di me" ... tutti possiamo fare un uso strumentale di Dio ... dobbiamo stare molto attenti a non apparire, a non fare un uso strumentale della religione, della fede, dell'esperienza religiosa per sfruttare gli altri, per usare gli altri ...
Siamo invitati nel nostro piccolo a condividere, non solo il denaro, ma anche gli affetti, ma anche l'intelligenza che il Signore ci ha donato e metterla a disposizione degli altri ... in tutti i campi, nel sociale, nell'economico; perché non pensare all'economia dove i beni possono essere distribuiti diversamente. Attualmente alcune nazioni ricche, oppure alcuni poteri economici, centri economici potentissimi stabiliscono chi deve morire e chi deve vivere ...
A questo ci sta invitando Gesù, a saper donare, a mettere a disposizione degli altri tutta la nostra vita ... non solo il denaro, ma anche la nostra intelligenza, le nostre capacità, le nostre attitudini, la nostra benevolenza, la nostra umanità per vedere come aiutare i fratelli, come accogliere i fratelli senza alzare muri ...
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