giovedì 15 marzo 2018

"Contro il sacrificio" di Massimo Recalcati - Recensione di Aldo Pintor


Contro il sacrificio
Al di là del fantasma sacrificale
di Massimo Recalcati

Recensione di Aldo Pintor



Il milanese Massimo Recalcati psicologo e filosofo, nella sua ultima fatica che si intitola “Contro il sacrificio” (Raffaello Cortina p. 147 € 13) si propone di “Rifondare la legge non contro il desiderio ma come Legge del desiderio sottratta a ogni fantasma sacrificale. 
Questa legge senza il sacrificio costituisce secondo lui il punto di massima convergenza tra la parola di Gesù e quella della psicoanalisi. Recalcati compie così un percorso storico della civiltà occidentale e del cristianesimo esaminando il concetto di sacrificio cui da un duplice significato: ossia con il termine sacrificio da una parte si intende un'offerta alla divinità per ottenerne i favori, ma per un altro verso il sacrificio è una rinuncia a qualcosa a cui si tiene in vista sempre di un maggior compenso da parte della divinità. Culmine e conclusione di questo percorso nel libro è ovviamente l'offerta che Gesù di Nazareth fa della propria vita per liberare l'uomo dalla paura della morte che per usare le parole dello stesso Recalcati è la paura “che più di altre incentiva ogni pratica sacrificale”. Infatti cosa sono tutte le paure umane se non un riflesso della paura della morte? 
Comunque in questo libro, vengono seguite le riflessioni di tanti filosofi della civiltà occidentale: da Nietzeche a Kierkegaard da Derrida a Nancy fino a Freud e Lacan maestro dell'autore. Particolare attenzione poi viene data alla interpretazione innovativa del sacrificio che fa l'antropologo Renè Girard il quale sottolinea come nell'occidente cristiano (nell'oriente cristiano come ben sa chi studia queste cose la situazione è molto diversa) ha prevalso l'interpretazione del sacrificio come rinuncia a se stessi e a ogni desiderio terreno in vista di una migliore sorte nell'aldilà (e di quanto abbia ragione in questo Recalcati vi suggerisco di leggere uno dei classici della spiritualità occidentale l'imitazione di Cristo attribuita a Tommaso da Kempis opera dove come si potrà constatare prevale un tono molto cupo). Insomma detta molto sinteticamente è facile accorgersi quanto qui in questo occidente sazio e disperato il Venerdì Santo abbia prevalso sulla Pasqua di Resurrezione. Basti pensare a come nelle arti figurative la Crocefissione prevalga su altri temi cristiani come la Resurrezione. 
Il fatto che in questo libro la figura di Gesù venga letta alla luce anche della psicanalisi non solo non snatura la narrazione evangelica ma fa emergere visioni spirituali inedite che accrescono notevolmente la spiritualità del lettore portandolo a scoperte inaspettate. Come abbiamo più volte sottolineato questo è in definitiva un libro su Gesù interpretato attraverso le parabole. Quelle forse più considerata da Recalcati è quella degli operai chiamati per ultimi che ricevono la stessa retribuzione dei primi. Infatti quest'ultima parabola è particolarmente spiazzante per la mentalità umana. Metterebbe d'accordo datori di lavoro e sindacalisti nel contestarla. Recalcati con la frase di Isaia “Misericordia voglio e non sacrificio” per ben due volte citata da Gesù sottolinea il primato contenuto nel Vangelo del “sabato per l'uomo e non l'uomo per il sabato”. 
In questo studio viene compiuta l'operazione rivoluzionaria di “sacrificare il sacrificio” liberando la vita dalla pesantezza della colpa e sovvertendo il meccanismo sacrificale che considera i meriti futuri come premio per le mortificazioni subite nella vita terrena. Però da sempre cristiani e uomini di buona volontà di tutte le fedi hanno gratuitamente donato la loro vita per amore del prossimo e non per avere essi stessi benefici nell'aldilà. Solo questo, secondo Recalcati, è ciò che porta a compimento la legge ossia quando la misericordia richiamata da Isaia e richiesta da Gesù porta al dono gratuito di sé contro ogni logica sacrificale (e ogni logica di mercato aggiungo io). 
Insomma per concludere noi la nostra vita non la possiamo sacrificare, possiamo solo condividerla. Questo è il profondo insegnamento che emerge dalla salutare lettura di questo libro.