Omelia p. Alberto Neglia
- XXIII Domenica del Tempo Ordinario (A) -
10/09/2017
Fraternità Carmelitana
di Barcellona Pozzo di Gotto
... Tutto il capitolo 18 di Matteo viene chiamato il discorso ecclesiale di Gesù, cioè quali devono essere i rapporti all'interno della comunità cristiana, Gesù ci dà delle indicazioni ben precise...
Gesù ci invita a diventare responsabili l'uno dell'altro e a compiere questo gesto con amore, con bontà; perché Dio, che è nostro Padre, desidera che nessuno si perda, nemmeno il più piccolo, nemmeno il più insignificante; Gesù si è fatto piccolo e fratello nostro e non si è vergognato di chiamarci fratelli, anche se siamo tutti peccatori...
La preghiera prima di tutto diventa luogo in cui ascoltiamo Dio e il nostro cuore viene cambiato se preghiamo davvero e la preghiera diventa spazio in cui il Signore Dio arriva, lì dove noi abitualmente, con le nostre possibilità, non riusciamo ad arrivare; Dio è più grande di noi...
Riteniamo che la "correzione fraterna" la debba fare solo il parroco, il prete, il frate o chi ha autorità, Gesù ci sta dicendo che questa responsabilità è battesimale, in forza del Battesimo che abbiamo ricevuto, dell'amore di Dio, dello Spirito che abbiamo ricevuto siamo chiamati a diventare tutti responsabili... sempre con carità ed amore verso tutti dobbiamo aiutarci, riprenderci, dialogare, correggerci reciprocamente in modo che insieme possiamo scoprire qual è il cammino che Dio oggi propone di fare a noi singolarmente ed a tutta la comunità...
Gesù ci invita a diventare responsabili l'uno dell'altro e a compiere questo gesto con amore, con bontà; perché Dio, che è nostro Padre, desidera che nessuno si perda, nemmeno il più piccolo, nemmeno il più insignificante; Gesù si è fatto piccolo e fratello nostro e non si è vergognato di chiamarci fratelli, anche se siamo tutti peccatori...
La preghiera prima di tutto diventa luogo in cui ascoltiamo Dio e il nostro cuore viene cambiato se preghiamo davvero e la preghiera diventa spazio in cui il Signore Dio arriva, lì dove noi abitualmente, con le nostre possibilità, non riusciamo ad arrivare; Dio è più grande di noi...
Riteniamo che la "correzione fraterna" la debba fare solo il parroco, il prete, il frate o chi ha autorità, Gesù ci sta dicendo che questa responsabilità è battesimale, in forza del Battesimo che abbiamo ricevuto, dell'amore di Dio, dello Spirito che abbiamo ricevuto siamo chiamati a diventare tutti responsabili... sempre con carità ed amore verso tutti dobbiamo aiutarci, riprenderci, dialogare, correggerci reciprocamente in modo che insieme possiamo scoprire qual è il cammino che Dio oggi propone di fare a noi singolarmente ed a tutta la comunità...
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