martedì 5 settembre 2017

LA RIFORMA DELLA CHIESA, OGGI - HOREB n. 2/2017 (n.77)

LA RIFORMA DELLA CHIESA, OGGI


HOREB 
n. 2/2017 
(n.77)



TRACCE DI SPIRITUALITÀ 

A CURA DEI CARMELITANI




«Nella mia Esortazione Evangelii gaudium, ho scritto ai membri della Chiesa per mobilitare un processo di riforma missionaria ancora da compiere», così scrive Papa Francesco nella lettera enciclica Laudato si’ al n. 3. E, in effetti, in Evangelii gaudium c’è un invito pressante a ripensare il vissuto ecclesiale, lasciandolo illuminare sempre di più dal progetto riformatore presente nella riflessione del concilio Vaticano II e soprattutto lasciandolo animare dalla freschezza evangelica. 

Il Vaticano II tratta esplicitamente della Chiesa nella Lumen gentium, dove essa viene presentata come “mistero”, che scaturisce dalla Trinità, e, immediatamente in contiguità, la si presenta quale “popolo di Dio”. Rimane fondamentale l’affermazione di LG 4: «La chiesa universale si presenta come “un popolo adunato dall’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”». 

Questa promozione del “popolo di Dio” ha avuto l'effetto di una svolta radicale: per la prima volta dopo secoli è stata superata, nella Chiesa, la dialettica gerarchia/laici. Prima delle differenze nella chiesa va sottolineata l'uguaglianza fondamentale nell'essere figli di Dio in Cristo. 

Ma l’entusiasmo per tale risultato venne ben presto mortificato, dal tentativo di svuotare di valore questa prospettiva conciliare. Se si vuole attivare un serio cammino di “riforma” della Chiesa, questa prospettiva va recuperata a pieno titolo, rispettando la scelta conciliare, la cui intenzione era quella di chiamare a raccolta l’intero popolo cristiano e di fare appello al suo comune senso di responsabilità, garantendo a tutti i suoi componenti spazi di parola e presenza attiva, in tutte le dinamiche della vita della Chiesa. 

Per un cammino di “riforma”, comunque, che scavi in profondità, la sfida fondamentale, quella che toglie la maschera e mette a nudo le crepe della Chiesa, nella fedeltà al dinamismo trinitario, rimane il vissuto di Gesù, così come ci è consegnato dai vangeli e dall’esperienza più genuina dei testimoni. La sfida fondamentale è quella di lasciarsi vincere e avvincere dall’evento Gesù e dal suo vangelo, in modo che la Chiesa diventi, nella storia memoria vivente del modo di esistere e di agire di Gesù e «luogo della misericordia gratuita, dove tutti possano sentirsi accolti, amati, perdonati, incoraggiati a vivere secondo la vita buona del Vangelo» (Evangelii gaudium, n. 114). 

È dentro questo orizzonte che si colloca e si articola la monografia del presente quaderno.
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