giovedì 23 aprile 2015

Papa Francesco UDIENZA GENERALE 22 aprile 2015 - Foto, testo e video



 22 aprile 2015 

Il Papa oggi è arrivato alle 9.40 circa in piazza san Pietro, dove l’attendevano circa 25mila fedeli in una Roma baciata da un tiepido sole primaverile. Sullo sfondo, una coreografia di bandiere e palloncini variopinti, ma anche cartelli e striscioni, tra cui uno sventolato da una ragazza con la scritta “We love you”, dove il “love” era sostituito da un cuore rosso. Come di consueto, Francesco ha baciato e accarezzato i bambini, ha fatto più volte con la folla lo “scambio dello zucchetto” ed anche bevuto il mate che gli veniva offerto. 








Arrivato in prossimità del Braccio di Carlo Magno, il Papa ha fatto fermare la jeep per soffermarsi a salutare una vecchina con i capelli bianchi in carrozzella. Mano nella mano, occhi negli occhi, i due hanno chiacchierato per qualche minuto, con il Papa che accompagnava le sue parole con il sorriso e con ampi cenni della mano. La destinataria di tanta attenzione ha ricambiato il sorriso, commossa e grata ma anche molto a suo agio. 
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Dopo aver trattato mercoledì scorso il tema dell’uomo e della donna creati a immagine di Dio, durante l’Udienza Generale di stamattina, papa Francesco si è soffermato sulla reciprocità e complementarietà tra i due sessi, che non va affatto intesa come una subordinazione o superiorità di uno dei due sull’altro.


La Famiglia - 11. Maschio e Femmina (II)

Cari fratelli e sorelle,

nella precedente catechesi sulla famiglia, mi sono soffermato sul primo racconto della creazione dell’essere umano, nel primo capitolo della Genesi, dove sta scritto: «Dio creò l’uomo a sua immagine: a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò» (1,27).

Oggi vorrei completare la riflessione con il secondo racconto, che troviamo nel secondo capitolo. Qui leggiamo che il Signore, dopo aver creato il cielo e la terra, «plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente» (2,7). E’ il culmine della creazione. Ma manca qualcosa: poi Dio pone l’uomo in un bellissimo giardino perché lo coltivi e lo custodisca (cfr 2,15).
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La custodia di questa alleanza dell’uomo e della donna, anche se peccatori e feriti, confusi e umiliati, sfiduciati e incerti, è dunque per noi credenti una vocazione impegnativa e appassionante, nella condizione odierna. Lo stesso racconto della creazione e del peccato, nel suo finale, ce ne consegna un’icona bellissima: «Il Signore Dio fece all’uomo e a sua moglie tuniche di pelle e li vestì» (Gen 3,21). E’ un’immagine di tenerezza verso quella coppia peccatrice che ci lascia a bocca aperta: la tenerezza di Dio per l’uomo e per la donna! E’ un’immagine di custodia paterna della coppia umana. Dio stesso cura e protegge il suo capolavoro.

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Saluti:

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Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. 
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Oggi si celebra la Giornata della Terra. Esorto tutti a vedere il mondo con gli occhi di Dio Creatore: la terra è l’ambiente da custodire e il giardino da coltivare. La relazione degli uomini con la natura non sia guidata dall’avidità, dal manipolare e dallo sfruttare, ma conservi l’armonia divina tra le creature e il creato nella logica del rispetto e della cura, per metterla a servizio dei fratelli, anche delle generazioni future.

Un particolare pensiero porgo ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Imparate dalla Vergine Maria a vivere questo Tempo Pasquale, concedendo spazio all’ascolto della Parola di Dio e alla pratica della carità, vivendo con gioia l’appartenenza alla Chiesa, la famiglia dei discepoli del Cristo Risorto.


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