sabato 13 dicembre 2014

Ricordando il discorso di Madre Teresa per l'assegnazione del premio Nobel per la pace...

Con la motivazione di aver promosso la pace «nel modo fondamentale», cioè onorando e sottolineando «l’inviolabilità della dignità umana», nel dicembre di 35 anni fa Madre Teresa di Calcutta ricevette il Nobel per la pace. In quell’occasione, questa straordinaria santa contemporanea, di cui è quasi universalmente nota l’instancabile opera di soccorso ai poveri, ai malati, ai moribondi, pronunciò un discorso di grande valore che, in alcuni passaggi, spiazzò molti dei presenti.

Con grande coraggio, una donna fisicamente piccola, davanti ad alcuni dei grandi della terra e comunque sotto i riflettori del mondo, disse che oggi «il più grande distruttore della pace è l’aborto», e che «Tante persone sono molto, molto preoccupate per i bambini in India, per i bambini in Africa dove tanti ne muoiono, di malnutrizione, fame e così via, ma milioni muoiono deliberatamente per volere della madre. E questo è ciò che è il grande distruttore della pace oggi. Perché se una madre può uccidere il proprio stesso bambino, cosa mi impedisce di uccidere te e a te di uccidere me? Nulla». Difficile accusare Madre Teresa di essere una teorica insensibile al dolore delle donne, visto che ne ha curate, nutrite, accolte, confortate migliaia. 

Impossibile accusare di 'ideologia' una donna che si è spesa per tutta la vita a contatto con la concretezza, nel commovente servizio della persona reale, dell’umano fatto di carne e sangue. 
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Poiché ci troviamo qui riuniti insieme penso che sarebbe bello per ringraziare Dio per il premio Nobel per la pace che pregassimo con una preghiera di S. Francesco d’Assisi che mi sorprende sempre molto – noi diciamo questa preghiera ogni giorno dopo la Santa Comunione, perché è molto adatta a ciascuno di noi, e penso sempre che quattro-cinquecento anni fa quando S. Francesco d’Assisi compose questa preghiera dovevano avere le stesse difficoltà che abbiamo oggi, visto che compose una preghiera così adatta anche a noi.
Penso che alcuni di voi ce l’abbiano già, dunque pregheremo insieme. Ringraziamo Dio per l’opportunità che abbiamo tutti insieme oggi, per questo dono di pace che ci ricorda che siamo stati creati per vivere quella pace, e Gesù si fece uomo per portare questa buona notizia ai poveri. Egli essendo Dio è diventato uomo in tutto eccetto che nel peccato, e ha proclamato molto chiaramente di essere venuto per portare questa buona notizia. La notizia era pace a tutti gli uomini di buona volontà e questo è qualcosa che tutti vogliamo – la pace del cuore – e Dio ha amato il mondo tanto da dare suo Figlio – è stato un dono – è come dire che a Dio ha fatto male dare, perché ha amato tanto il mondo da dare suo Figlio, e lo dette alla Vergine Maria, e lei allora che cosa fece? Appena arrivò nella sua vita, fu subito ansiosa di darne la buona notizia, e appena entrò nella casa di sua cugina, il bambino – il bambino non ancora nato – il bambino nel grembo di Elisabetta, sussultò di gioia. Era un piccolo bambino non ancora nato, fu il primo messaggero di pace.
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