giovedì 25 dicembre 2014

Natale - "La nostra vita danza con Dio" di Alessandro D'Avenia

"Adorazione dei pastori" El Greco

Natale



La nostra vita danza con Dio 

di Alessandro D'Avenia


A settembre ho avuto la fortuna di guardare l’Adorazione dei pastori di El Greco a Madrid... El Greco, in una sintesi originale degli apporti pittorici del suo secolo, che scavalcò per insediarsi nel tempo della bellezza, aveva scoperto che gli uomini sono fiamme. Da quando Dio si è incarnato il loro corpo si allunga – come le sue tele (che faceva preparare ad hoc) – verso l’alto come se da un momento all’altro quel corpo potesse fiondarsi, seguendo la vera forza di gravità, nel suo centro di gravitazione: Dio. 
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«"Se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio. Gli disse Nicodèmo: "Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?". Gli rispose Gesù: "In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. Non ti meravigliare se t’ho detto: dovete rinascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito"» (Gv 3).

Chi abita in Cristo e lo lascia abitare in sé non è mai pesante e prevedibile, ma mobile, geniale, leggero, e non perché evanescente o distaccato dalla realtà, ma perché, immerso nella realtà, è guidato dalla mobilità, genialità, leggerezza della vita di Dio in lui, inaugurata nella nostra natività, il Battesimo (acqua e spirito), e corroborata nel tempo dall’azione della grazia (spirito). La leggerezza è l’attualizzazione della Nascita del Bambino in noi. 
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Ci si muove solo per amore ... Siamo fiamme, come gli uomini del Greco, chiamati ad ardere di passione per le cose umane come strada per quelle divine, perché è proprio nel nostro umano ferito che Dio può raggiungerci, oggi e ogni giorno nella preghiera e nella liturgia, sotto forma di quel Bambino al centro del quadro che, con quel gesto, mette in moto tutta la leggerezza di cui abbiamo bisogno.