venerdì 26 dicembre 2014

Lettera a Gesù Bambino di Giuliana Martirani

Caro Bambino Gesù,

ora che di nuovo nasci bambino sulla terra, ti voglio avvisare: non nascere nella cristiana Europa: potresti finire solo solo davanti alla Tv, a mangiare pop corn e merendine e saresti educato ad essere
competitivo, un uomo di potere e di successo; 

tu che sei l'Agnello mite del servizio, non nascere nel cristiano Nord America: si sta così bene che ti verrebbe spontaneo credere di essere superiore agli altri bambini, e poi impareresti che il tempo è denaro, che tutto può essere ridotto a business, anche la natura, che ogni uomo "ha un prezzo" e che tutti possono essere comprati e corrotti;

tu che sei il Principe della Pace, evita l'Africa: ti capiterebbe di nascere con l'aids e di morire di diarrea, ancora neonato, oppure di finire profugo in un Paese non tuo, per scappare a delle nuove stragi degli innocenti;

tu che sei il Signore della Vita, evita l'America Latina: finiresti bambino di strada oppure potresti essere sfruttato per tagliar canna da zucchero o raccogliere caffè e cacao, senza mai poter mangiare una sola tavoletta di cioccolato;

tu che sei il Signore del creato, evita anche l'Asia: potresti essere messo a lavorare per quattordici ore al giorno, a confezionare tappeti o scarpe, palloni e giocattoli, e tu andresti scalzo e giocheresti a calcio con palloni di carta o pezza;

tu che sei il Re delle genti ... soprattutto non nascere ... di nuovo in Palestina: là non si capiscono più: dovresti prendere un fucile, oppure una pietra in mano e saresti anche tu portato ad odiare i tuoi fratelli ... di stesso Padre: gli ebrei, i musulmani e i cristiani, tu che sei stato inviato dal Padre per darci il suo Amore Misericordioso.

Caro Bambino, a pensarci bene, devi proprio rinascere in tutti questi posti, ma non nei cuori dei bambini, dei piccoli e dei deboli, là ci sei già, ma nel cuore dei grandi, dei grandi e dei potenti, perché come hai fatto tu stesso, rinascano anch'essi: piccoli, innocenti e finalmente ... deboli e... bisognosi di te.

Giuliana Martirani