venerdì 29 agosto 2014

L’assemblea eucaristica “luogo dove tutti si sentono a casa”

L’assemblea eucaristica dovrebbe essere “un luogo dove tutti si sentano a casa”: migranti, fedeli in situazione matrimoniale irregolare, persone disabili, malati, poveri, anziani, bambini. È la raccomandazione, espressa in un intervento da monsignor Nunzio Galantino, vescovo di Cassano all’Jonio e segretario generale della Cei, parlando a Orvieto ai partecipanti alla 65ª Settimana liturgica nazionale organizzata dal Cal (Centro Azione Liturgica). 

Galantino ha evidenziato prima di tutto la necessità di adottare l’atteggiamento suggerito da Papa Francesco di una Chiesa “in uscita”, che “prende l’iniziativa” per essere “accogliente” e “accorciare le distanze”. In ambito liturgico, ha raccomandato di non organizzare celebrazioni eucaristiche “settoriali”. 

Il segretario generale della Cei ha sollecitato un’attenzione particolare dell’assemblea eucaristica, nei confronti dei poveri” e in proposito ha posto una serie di domande provocatorie sulle quali i cristiani sono chiamati ad interrogarsi...

Allo stesso modo, ha proseguito, le celebrazioni devono dedicare particolari premure verso “malati, sofferenti, persone disabili”...

Stesso atteggiamento va espresso nei confronti dei migranti...

Infine, Galantino ha ricordato la situazione dei fedeli in situazione matrimoniale irregolare...