sabato 5 aprile 2014

"Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n. 20/2013-2014 (A) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
di Santino Coppolino




Vangelo:  Gv 11,1-45





Con questo racconto l'evangelista ci presenta il cuore del messaggio di Gesù l'Unigenito Dio, è il Kérygma Pasquale, l'annuncio gioioso che risponde al bisogno di felicità e di pienezza insito nel cuore di ogni uomo. Che la morte cioè non ha la parola definitiva sulla storia dell'umanità, che essa è stata sconfitta per sempre anzi, che "è stata ingoiata per la vittoria. Dov'è o morte la tua vittoria? Dov'è o morte il tuo pungiglione? Il pungiglione della morte è il peccato"(1Cor 15,54-55)
Così come Gesù ha attraversato la nostra vita tracciando il cammino verso il regno, similmente ha sperimentato anche la nostra morte, "l'ultimo nemico ad essere annientato, perché (Dio Padre) tutto ha posto sotto i suoi piedi"(1Cor 15,27-27). Egli non ci salva  "dalla" morte, ma "nella" morte, non annulla il limite dell'essere creature, la nostra finitudine, ci dona però di comprenderlo e viverlo in modo nuovo, divino. Come al cieco nato, guarisce i nostri occhi perché possiamo vedere come vivere l'amore fino al dono totale di noi stessi, ci dona dalla croce la sua stessa vita nella consegna del suo Spirito .(cf 19,30)
La resurrezione di Lazzaro è anticipazione di quanto avverrà a tutti coloro che crederanno in Gesù: chi aderisce alla sua persona, al suo messaggio, anche se muore, è già fin d'ora vivente e risorto perché in Gesù partecipa della vita stessa di Dio che è amore:
"Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte" (1Gv 3,14) 
Questa è la vita eterna, la vita piena che ha sapore di Dio, quella che il Figlio è venuto a comunicare ai suoi fratelli.