domenica 19 gennaio 2014

100 ª Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato.


Per il centesimo anno si celebra oggi la Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato. L'edizione 2014 vede il forte messaggio di Papa Francesco, dal tema: "Migranti e rifugiati: verso un mondo migliore". 
Sono un esercito in continuo cammino, i rifugiati e i migranti: oltre 45 milioni i primi, 230 milioni i secondi. E il 2013 è stato l’anno che ha fatto registrare il più alto numero di vittime tra loro, il cui numero totale non si conoscerà mai, perché è impossibile calcolare tutte le vittime scomparse nei mari o nelle sabbie dei deserti. 
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L’Italia è al quinto posto in Europa per maggior numero di migranti e all’undicesimo nella classifica mondiale. Il 2013, per la penisola, sarà soprattutto legato alla sciagura a largo di Lampedusa, nel mese di ottobre: il naufragio di un barcone di migranti che ha provocato centinaia di morti. Ma l’Italia può raccontare anche molte storie positive, di integrazione, di amicizia e realizzazione, come quella di Bridget Fomundam, insignita due giorni fa del titolo di ‘migrante dell’anno’ dalla Tavola della Pace della provincia di Pisa...

«Vivo la mia vita con l'obiettivo di lasciare un segno di speranza». Bridget Fomundam ha 46 anni ed è un'insegnante di lingua inglese. Camerunense di nascita, è giunta a Pisa diciotto anni fa «per amore». All'ombra della Torre, con tenacia e determinazione, è riuscita a trasformare le sue passioni, i bambini e l'insegnamento ai ragazzi, in un'attività imprenditoriale che produce formazione e, in controtendenza (alla crisi economica e a chi pensa che gli immigrati rubino il lavoro agli italiani), anche posti di lavoro. Il suo coraggio e la sua perseveranza verranno premiati con il titolo di «immigrata dell'anno 2014» della provincia di Pisa...

Fenomeno antico quanto l'uomo, l'emigrazione ha sempre accompagnato i popoli nella loro ricerca di terre da coltivare e da conquistare, da una parte, e, dall'altra, nella loro fuga dalle sventure, dalle schiavitù e dalle guerre. A partire dal racconto biblico della torre di Babele e dall'esodo dall'Egitto, passando attraverso le invasioni barbariche del 300-400 che segnarono la fine del Mondo Classico (o Evo Antico) e l'entrata dell'Europa nel Medio Evo e, venendo giù giù verso i tempi moderni fino alle grandi migrazioni europee del dopoguerra verso il Nuovo Mondo, i popoli sono stati sempre in movimento. Possiamo dire che la sedentarietà ha riguardato solo poche popolazioni e per periodi molto limitati. Per motivi opposti, ricchi e poveri hanno sempre trasmigrato dalle loro terre: i primi per sete di ricchezza e di potere; i secondi per sfuggire alla fame e alla miseria. D'altra parte la storia insegna che quasi mai è stato il pane ad andare verso i poveri, ma sono sempre stati i poveri ad andare dove c'è il pane. Niente di nuovo, quindi, sotto il sole.
Tuttavia il fenomeno oggi si caratterizza per il tasso di violenza che vi si solidifica intorno e per il cumulo di sentimenti e di risentimenti che esso suscita. Affrancandoci dai beceri e ritriti luoghi comuni, propri di una miopia politica delinquenziale e interessata, cerchiamo di leggere la storia.
Al di là delle mille varianti che differenziano i singoli fatti, a noi sembra poter ricondurre ad una unità di fondo tutte le storie dell'attuale onda migratoria: la falsa globalizzazione che di fatto non è altro che un vera e propria nuova colonizzazione....
E così, in questa farsa oscena dei travestimenti, da rapinatori ci ricicliamo come rapinati. Fino a sentirci vittime invece che assassini.

Papa Francesco non ha dimenticato Lampedusa a Natale e lo ha fatto a modo suo. Ha, infatti donato, alla comunità ecclesiale lampedusana, un presepe artistico in terracotta raffigurante la natività su una barca con san Giuseppe nell'atto di accogliere sull'imbarcazione un migrante in mare...


Vedi anche il nostro post precedente:
Migranti e rifugiati. Andare oltre la politica della paura e dell’emergenza, superare il clima di odio che si sta diffondendo, per mettere in piedi un vero sistema di accoglienza in grado di incidere anche sul cambiamento della mentalità dei cittadini.