mercoledì 18 dicembre 2013

18 dicembre Giornata internazionale del migrante 2013


Eventi in tutta Italia dedicati all’immigrazione. Anche per ricordare l’adozione di una Convenzione Internazionale che però l’Italia non ha ratificato

Si celebra oggi in tutto il mondo, come ogni anno, la Giornata Internazionale del Migrante. Anche in Italia sono previste molte iniziative: confronti, proposte, denunce e riflessioni sui cinque milioni di nuovi cittadini di questo Paese.
Perchè oggi? La data non è casuale. Il 18 dicembre del 1990, al termine di un percorso quasi ventennale, l’assemblea generazione delle Nazioni Unite adottò infatti la “Convenzione Internazionale sulla Protezione dei Diritti dei Lavoratori Migranti e dei Membri delle loro Famiglie” ...
Quel testo ha ormai ventitre anni, ma finora l’hanno ratificato meno di cinquanta Stati . Si tratta per lo più di Paesi del cosiddetto “sud del mondo”, mentre mancano all’appello quelli dell’Europa e del Nord America che pure oggi sono la terra promessa per tanti lavoratori migranti.
Tra gli assenti, c’è anche l’Italia. La nostra legislazione, va sottolineato, è già ampiamente coerente con la Convenzione. Una situazione che rende ancora meno giustificabile il ritardo nel fare nostro il testo adottato dall’Onu, un passo per ribadire che l’immigrazione è un tema globale e globale deve essere la difesa dei diritti dei suoi protagonisti.

In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti dei Migranti, che si celebra in tutto il mondo il 18 dicembre, la Campagna l’Italia sono anch’io ha promosso un’iniziativa pubblica a Roma a cui saranno presenti, in rappresentanza delle Istituzioni, la ministra all’IntegrazioneCecile Kyenge e il presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera Francesco Paolo Sisto.
Al centro del confronto la ratifica della Convenzione Onu per i diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie, sulla quale si intende promuovere una campagna europea, la riforma della legislazione sulla cittadinanza e la necessità di un’inversione di rotta nelle politiche del governo rispetto alla gestione degli ingressi e all’accoglienza, con particolare riguardo ai minori, ai rifugiati e ai richiedenti asilo...

... Il 18 dicembre può e deve costituire dunque un momento di riflessione sul difficile, lungo e a volte tortuoso viaggio del migrante, alla ricerca di un luogo dove poter vivere in modo dignitoso. Un giorno in cui tanti paesi si fermino a riflettere sul tragico destino delle vittime dei viaggi della speranza, sulle tante persone che hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il mare, o un confine, che li separa dal tanto bramato ‘primo’ mondo, quello industrializzato… E invece nei paesi di “accoglienza” si continua a perpetuare una sistematica violazione dei diritti umani di migranti, rifugiati e sfollati: essi non vengono considerati come lavoratori e quindi soggetti di diritto, ma manodopera da sfruttare o da schiavizzare. In quasi tutti gli Stati si continua inoltre a criminalizzare la figura del migrante, etichettato come delinquente, come colui che “ruba il lavoro” e quindi responsabile della crisi e dell’insicurezza cittadina...

Per approfondire: