lunedì 20 maggio 2013

"Solennità di Pentecoste. Il dono che rinnova la faccia della terra" di mons. GianCarlo Bregantini

Fra noi e la vita non ci sono e non ci devono essere argomenti vietati. Il ventilare delle verità invisibili ci permette di addentrarci fiduciosamente nel canale dell’esperienza, anche in quella che ci porta a sbagliare o a scorgere sfumature eterne. Tutto è da vivere. Non risparmiamoci al mistero. A quello che ci sta davanti e a quello che ci arde dentro. Se le cose esistono, esistono per l’uomo. Perché l’uomo arrivi ad amarle, a farsi custode e guida di esse. Davanti alle miserie più scoraggianti, ciò che ci dà coraggio è che abbiamo davanti a noi una porta sempre aperta: quella del cuore di Dio. Oggi è domenica di Pentecoste. Originariamente, la Pentecoste era la “festa della mietitura” durante la quale gli Ebrei si recavano al tempio per offrire le primizie del proprio raccolto. In seguito, diventò la festa del ricordo della consegna delle Tavole della Legge a Mosè sul monte Sinai. Con Gesù invece la discesa dello Spirito consacrò il gruppo dei discepoli in Chiesa. In questo giorno la liturgia ci ricorda in fondo che a Pentecoste Dio santifica la sua Chiesa, e con essa ogni popolo e nazione, diffondendo ai confini della terra i doni dello Spirito Santo che sono armi potenti di luce invincibile. Ed ecco, li elenco per entrare nel significato pieno...
+p.GianCarlo Bregantini, vescovo