mercoledì 10 aprile 2013

LA CRISI SI AGGRAVA - IL DOVERE DELLA SPERANZA

Non di soli slogan vive l'uomo. Il "patto di stabilità" che ci viene martellato nelle coscienze come fosse una legge di natura elude il solo punto essenziale: quale stabilità ci preme di più, quella dei conti pubblici o quella della società? Per sanare il bilancio dobbiamo comprimere la spesa sociale, esiliare la cultura, mortificare la sanità, emarginare i più giovani e i più vecchi? Davvero non ci sono alternative? "Stabilità" non descrive forse un Paese immobile, incapace di crescere? Assediati dallo spread e dai suoi capricci, abbiamo perduto la libertà (e la lucidità) di vedere quel che accade. Tristi primati soffocano l'Italia, ne determinano l'immagine nel mondo, erodono la nostra credibilità...

Quando si parla di un milione di disoccupati in più nel 2012, mi sarei aspettato entro 12 secondi le dimissioni del ministro del Lavoro". Lo ha detto il fondatore di Emergency Gino Strada. "Sei il ministro del Lavoro o il ministro dei Licenziamenti? -- si domanda Strada -- Se sei il ministro del Lavoro, hai l'obbligo di dimetterti dicendo di non avercela fatta. Almeno ci fai più bella figura".


Un'analisi Coldiretti-Swg prova a guardare oltre i dati negativi Istat e avverte: il crollo record del potere di acquisto nel 2012 ha messo in difficoltà economiche quasi una famiglia su quattro

... In tempi di crisi, la rabbia della gente onesta verso una classe politica inetta e famelica di soldi e privilegi, è montata a ragione. Quando si chiede ai cittadini di tirare la cinghia, non è facile accettare le resistenze che ancora ci sono sui tagli ai costi assurdi degli armamenti e per gli F35, rivelatisi difettosi oltre che inutili e costosissimi. Così come sono un pugno allo stomaco le allegre spese di politici con uso incontrollato di montagne di soldi pubblici, quando sempre più numerosi anziani e pensionati si contendono gli avanzi di frutta e verdura tra gli scarti dei mercati o nei cassonetti dell’immondizia...