martedì 9 aprile 2013

Effetto Bergoglio: l'onda di simpatia per Papa Francesco che fa tornare i fedeli in chiesa.

«Il corpo non mente, in quel momento ho sentito che il Papa è sincero, non è costruito», dice Lorella Zanardo, studiosa di linguaggio e comunicazione, autrice del documentario «Il corpo delle donne» (visto on line da cinque milioni di persone) e ora del libro «Senza chiedere il permesso» edito da Feltrinelli. Aggiunge: «Con un gesto spontaneo ci ha trasmesso che lui è sì il Papa, quindi un leader, ma è anche uno di noi. Ecco, la “prossimità” con noi: quello che manca ai politici».
È lo strano fascino di un Papa. Jorge Mario Bergoglio non avrebbe nulla per piacere al mondo di oggi. Non è giovane: ha 76 anni. Non esce certo da un master di comunicazione: gesticola, e parla come Cambiasso e Zanetti. Ripropone cose antiche: la confessione, il culto della Madonna e dei santi; ha perfino già parlato, due volte, del diavolo. Eppure, per usare un’espressione cara al mondo dei comunicatori, «buca lo schermo». Di fronte a lui si è arreso perfino Maurizio Crozza: non riesce a fargli la caricatura, è troppo innamorato di lui.

E' l'effetto Bergoglio. Mentre si registrano critiche al nuovo Papa da intellettuali e siti web fino a un mese fa dichiaratamente papisti che mal digeriscono la sobrietà del successore di Benedetto, continua l’onda di simpatia dei fedeli per Francesco.
Una simpatia non certo riconducibile a un’infatuazione mediatica: tante persone si sono riavvicinate al sacramento della confessione nei giorni di Pasqua perché colpite dalle parole di Bergoglio sul perdono e sulla misericordia. A testimoniarlo sono parroci e sacerdoti di varie parti d’Italia.
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Guarda anche il video del servizio del Tg2 del 6/4/2013