mercoledì 19 dicembre 2012

21 dicembre 2012: la fine del mondo?

Si diffonde nel mondo la psicosi da fine del mondo legata ad una interpretazione del calendario Maya, che avrebbe come ultimo giorno il 21 dicembre 2012.
C'è chi si arricchisce, triplicando il fatturato di vendite di fornelli a gas, candele o prodotti alimentari a lunga conservazione. E ci sono anche posti sconosciuti e dimenticati da Dio che dalla profezia, di cui parlano giornali, media e social network da qualche anno, dovrebbero trarre vantaggio: è il caso di Bugarach, piccolo paesino dei Pirenei nel sud ovest della Francia, dove secondo le profezie la fine del mondo non avverrà. Il motivo? Gli alieni avrebbero scelto la località come rifugio.

La profezia dei Maya sul 21 dicembre 2012. “Altrevoci” dunque, voci che vengono da lontano e che, anche sul piano sociale, stanno scatenando nel “qui e ora” un vero e proprio sussulto. E allora come ci possiamo preparare a questo appuntamento e soprattutto come difenderci dalla paura del futuro? In studio con Luce Tommasi, Sabrina Mugnos, geologa e divulgatrice scientifica. Interviene a Diritti anche Padre Alberto Maggi, fondatore del Centro Studi Biblici “Giovanni Vannucci” di Montefano, in provincia di Macerata, che ha dedicato la home page del suo sito alla fine del mondo.

Che ci sia la fine del mondo, per molti è indiscutibile, perché l’ha dichiarato più volte Gesù; si tratta solo di sapere quando avverrà. È dall’anno Mille in poi che puntualmente giungono predizioni certissime su questa fine, di volta in volta rimandata a causa di un ripensamento del Padreterno, o per merito delle preghiere, delle penitenze e dei digiuni dei suoi figli migliori.
Attualmente la fine è stata fissata, salvo proroghe o ripensamenti del Signore, per il 21 dicembre 2012. Ne fanno fede calendari maya, profezie, visioni certe e affidabili. Disastri naturali, quali sconvolgenti terremoti e spaventosi tsunami, sono solo un piccolo anticipo di quel che accadrà con l’imminente fine del mondo. 
Se è così, conviene prepararsi in tempo all’avvenimento, che non trovi gli uomini sprovveduti, come consigliava un uomo del calibro di San Paolo, che, pienamente convinto della fine imminente, cercò, inascoltato, di allertare le comunità cristiane: “Il tempo si è fatto breve; d’ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l’avessero; quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che gioiscono, come se non gioissero; quelli che comprano, come se non possedessero; quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente: passa infatti la figura di questo mondo!” (1 Cor 7,29-31).
Eh, sì, Paolo ne era più che certo: “Passa la figura di questo mondo!”. Invece ha fatto in tempo a passare Paolo, sono passati i destinatari dei suoi avvertimenti, e sono passati tutti quelli che, convinti o meno, hanno annunciato, sperato o temuto la fine del mondo.
Chi non è passato è Gesù. E il suo messaggio, la buona notizia, si conferma più valido e attuale che mai. Appunto perché buona notizia, il suo insegnamento è tutto indirizzato alla felicità degli uomini, perché questa è la volontà del Padre, che tutti siano felici, qui, in questa esistenza terrena. E la buona notizia contiene anche gli elementi di una piena felicità: essa consiste in quel che si fa per gli altri, e ciò è possibile a tutti (“Si è più beati nel dare che nel ricevere!”, At 20,35).
La buona notizia di Gesù non contiene minacce di catastrofi o di fine imminente del mondo, bensì il contrario. In nessun brano del vangelo si annunzia o profetizza una fine del mondo. Anzi!
Leggi tutto: LA FINE DEL MONDO (pdf) di Aberto Maggi