mercoledì 11 luglio 2012

VIZI CAPITALI 2 - "GOLA: il cibo? È condivisione" di mons. ANDREA LONARDO

VIZI CAPITALI  - 2

GOLA: 
il cibo? È condivisione
di mons. ANDREA LONARDO

Gesù dichiara puri tutti gli alimenti ed i cristiani mangiano con gioia ogni tipo di carne e bevono ogni tipo di bevanda. Senza il cristianesimo e la cultura classica sarebbero impensabili i tortellini o il Brunello di Montalcino - anche qui appaiono evidenti le radici dell’Europa! Perché allora la gola è un vizio? Perché è addirittura un vizio capitale, cioè di quelli che conducono alla morte? 
Per rispondere vale la pena innanzitutto tornare alla rivelazione di Dio ad Israele. In Genesi l’uomo appare fin dall’inizio come una creatura alla quale Dio comanda di mangiare. Ma Adamo è allo stesso tempo l’unico essere che ha la possibilità di prendere cibo rendendo grazie. Egli non solo è tratto dalla terra una volta per tutte - Genesi gioca con il termine adam, che si potrebbe tradurre con “terrestre”, “terroso”, “polveroso” perché tratto min adamah, cioè “dalla terra”, “dalla polvere” - ma deve ogni giorno prendere dei frutti della terra e mangiarne. 
Egli non ha la vita una volta per tutte, bensì la riceve sempre di nuovo in dono dallo stesso Creatore che tutto ha fatto perché l’uomo potesse servirsene. La bellezza di ogni pasto è quella di ripresentare continuamente il “mistero” dell’uomo e della sua esistenza di creatura sempre ricreata. Il «pane quotidiano» non si può così assumere una volta per tutte, ma come la manna deve scendere nuovamente ogni giorno. Il cibo è allora non “cosa”, ma “dono”. Non semplice oggetto di cui appropriarsi, bensì esperienza di vita ricevuta. Il vizio della gola ha la sua radice proprio nella dimenticanza del “miracolo” del cibo e della vita che ne deriva.

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di Andrea Lonardo