In un Paese in cui diventano eroi le persone normali, come il comandante De Falco e il calciatore Farina, semplicemente perché fanno il loro dovere di cittadini; in un Paese in cui lo stare sul confine con l’illegalità è accettato come sintomo di astuzia e addirittura politicamente tollerato come un evento ineluttabile, dove la corruzione dilaga all'insegna del “così fan tutti”, nessuno può esimersi dall’interrogarsi, meno di tutti chi si occupa di filosofia morale. Occorre scendere dalla torre d’avorio, vera o presunta, dell’accademia, per affrontare pubblicamente la questione morale e la questione civile. Probabilmente non per caso a due saggi divulgativi proprio su questi temi si è dedicata di recente Roberta De Monticelli, docente di Filosofia della persona all'università San Raffaele.
Pochi mesi fa ha pubblicato La questione morale, ora La questione civile. Ha avvertito l’esigenza di riaffermare la funzione sociale della filosofia?
Leggi tutto: De Monticelli: il dovere di parlareChi assegna il primato alla morale può stare sicuro oggi in Italia di ricevere l' antipatica etichetta di «moralista», sinonimo nel linguaggio comune di persona noiosa e pedante, incapace di fare i conti con la vita concreta. Contro questo cinismo che conosce solo la logica del potere, De Monticelli scrive pagine di vera passione intellettuale attaccando il potere politico («l' interesse affaristico che si fa partito e prostituisce il nome di libertà»), mediatico («facce patibolari»), ecclesiastico («nichilismo morale»), intellettuale («disprezzo ardente per tutto ciò cheè comune»).
Leggi tutto: LA CENTRALITÀ DELLA QUESTIONE MORALE di Vito MancusoLeggi anche la recensione di Marcello Veneziani al libro "La questione morale" di Roberta De Monticelli: "Se chi vota centrodestra è trattato da criminale" e la replica di Roberta De Monticelli "L’equivoco dei nostri giorni"
Si può dissentire radicalmente sulle premesse e consentire pienamente sulle conclusioni? È la domanda che ci si pone al termine della lettura dell'ultimo, profondo, appassionato, angosciato ma non rassegnato libro di Roberta De Monticelli, La questione civile - Sul buon uso dell'indignazione (Raffaello Cortina Editore).
Il tema è la giustizia, massima virtù sociale; lo scopo è il risveglio alla giustizia attraverso "esercizi di disgusto". L'impianto è filosofico. Il discorso si svolge da Platone e Aristotele, indugia su quello che sembra il preferito, Immanuel Kant, per arrivare a Simone Weil e a Bobbio. Ma, la riflessione spazia: antropologia, psicologia, teologia, giurisprudenza, letteratura. Tutto può essere messo a frutto e fatto reagire, al di sopra delle divisioni disciplinari.
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