martedì 17 gennaio 2012

Vizi capitali - Vizi privati (e pubbliche virtù) della tua banca -

Dove vanno i soldi che affidiamo alla banca? Provate a fare questa domanda al vostro impiegato allo sportello. Dopo un attimo di sconcerto (le banche non sono abituate a queste domande) vi risponderà: vengono prestati alle imprese, investite in titoli di borsa o nella costruzione di opere pubbliche. “Si, replicherete voi, ma quali imprese, quali titoli o grandi opere?”. Qui l’impiegato comincerà a guardarvi in modo strano pensando a uno scherzo, per poi tagliare corto: gli impieghi sono coperti dal segreto bancario. 
Ed è vero, ma almeno per le grandi operazioni possiamo sapere molte cose e spesso è la stessa banca a rivelarle (per farsi pubblicità). 
Per saperne di più 13 organizzazioni della società civile, tra cui Mosaico di Pace, hanno raccolto tutti i dati disponibili e li hanno messi in rete su www.vizicapitali.org. Scorrendo le pagine del sito troverete tutti i “vizi” ai quali le nostre banche non sanno rinunciare: armamenti, opere dannose per l’ambiente e la società, paradisi fiscali, danni ai risparmiatori, privatizzazione dell’acqua e investimenti nell’energia nucleare. Con quali obiettivi? Almeno due: informare e cambiare.
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In questo sito troverete un’analisi aggiornata delle prime dieci banche italiane sulla base di sette indicatori (i “vizi capitali”): armamenti, impatto sociale, impatto ambientale, paradisi fiscali, tutela del risparmiatore, nucleare civile e privatizzazione dei servizi idrici. Per fare cosa? Anzitutto per cambiare. Per quanto potenti infatti, gli istituti hanno un punto debole: dipendono da noi, ovvero dai nostri soldi. Siamo noi a decidere se e come alimentare questo sistema.
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