martedì 17 gennaio 2012

GIORNATA PER L’APPROFONDIMENTO E LO SVILUPPO DEL DIALOGO TRA CATTOLICI ED EBREI - Dio allora pronunciò tutte queste parole: Non uccidere (Esodo 20, 1.12) -

Un momento della visita di Benedetto XVI alla comunità ebraica di Roma (17 gennaio 2010)
Il 17 gennaio la Chiesa in Italia celebra come negli anni passati la «Giornata dell’Ebraismo», che offre un’opportunità particolare per ricordare le radici ebraiche della fede cristiana, per guardare con gratitudine al dialogo sistematico in corso con l’ebraismo dal concilio Vaticano II e per promuoverlo ulteriormente nella situazione attuale attraverso azioni concrete. La «Giornata dell’Ebraismo» è stata finora accolta dalle Conferenze episcopali di Austria, Polonia, Paesi Bassi e Svizzera; in altri Paesi si sta al momento riflettendo sull'opportunità di seguire questo esempio. Il presidente della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo, il cardinale Kurt Koch, dietro incarico di Benedetto XVI , ha sollecitato alcuni Paesi, in cui ebrei e cattolici vivono fianco a fianco e sono in dialogo da molto tempo, a prendere in considerazione l’introduzione di tale giornata commemorativa.
Il dialogo ebraico-cattolico è iniziato in maniera sistematica dopo il concilio Vaticano II. La dichiarazione Nostra aetate (n. 4), che rappresenta il punto di partenza e il documento fondante di questo dialogo, fornisce tuttora un indispensabile orientamento per ogni sforzo volto all'avvicinamento e alla riconciliazione tra ebrei e cristiani.

Quest'anno, il tema dell'evento, nato da un’intuizione della Conferenza episcopale italiana, è “Non uccidere”. Su questa Giornata si sofferma, al microfono di Amedeo Lomonaco, il vescovo di Pistoia, mons. Mansueto Bianchi, presidente della Commissione per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso della Cei 

Leggi il testo integrale del sussidio per la GIORNATA PER L’APPROFONDIMENTO E LO SVILUPPO DEL DIALOGO TRA CATTOLICI ED EBREI - Dio allora pronunciò tutte queste parole: Non uccidere (Esodo 20, 1.12) -

Il punto della situazione “ecumenica” tra i traguardi raggiunti in questi 50 anni di dialogo (dal Concilio Vaticano II ad oggi) e le sfide nuove da affrontare.
Il SIR (Servizio Informazione Religiosa) lo ha chiesto al card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, in occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che si celebra dal 18 al 25 gennaio e alla Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo fra cattolici ed ebrei che in alcuni Paesi dell’Europa, tra cui l’Italia, si celebra il 17 gennaio.