sabato 3 dicembre 2011

"Umanesimo e bellezza, ieri ed oggi" - Il Cortile dei Gentili a Firenze (VIDEO)


I video dell'incontro promosso dal "Cortile dei Gentili", un'istituzione voluta da Benedetto XVI per aprire un dialogo serio e rispettoso tra credenti e agnostici o atei.

"Umanesimo e bellezza, ieri ed oggi"

Il 17 ottobre 2011 il "Cortile dei Gentili" è stato accolto da Firenze nella spledida cornice di Palazzo dei Cinquecento. Il tema è stato Umanesimo e bellezza, ieri ed oggi e sono interventi ospiti di eccezione, il Cardinale Gianfranco Ravasi, Moni Ovadia, Erri De Luca, Sergio Givone, Antonio Paolucci, fino all'attore Marco Massimiliano Lenzi. 
A Firenze si sono incontrate persone con storie e provenienze diverse, tutti accomunati dall’interesse per l’uomo e la passione per il bello. Anzi, di più: accomunati dal tentativo di definire il concetto stesso di bellezza, sfuggente e misterioso. E la Bellezza, forse, come auspicato dal Cardinale Ravasi, è forse la possibilità migliore che abbiamo a disposizione contro la lacerante indifferenzam, la "mucillagine", bruttura dell'Umanità contemporanea. 
La Chiesa si propone come baluardo moderno per riportare al mondo la bellezza non ancora perduta, ma come? il Direttore degli Uffizi, Il Professor Natali, propone che il luogo privilegiato dell'incontro umano con il Divino, gli altari della chiesa, ritornino ai vecchi splendori, comunichino bellezza già solo al primo sguardo. In questo modo, l'uomo, laddove credente, è più vicino a Dio, laddove non indifferente, più vicino a quel Dio Sconosciuto evocato da Benedetto XVI e, laddove indifferente, un tentativo possibile di grattare via la mucillagine dell'indifferenza.

Introduzione Antonio Natali
 Direttore della Galleria degli Uffizi.
Secondo il direttore degli Uffizi è necessario che sugli altari delle Chiese risplendano delle opere d'arte di valore artistico alto. In questo modo, la bellezza si fa veicolo dei valori necessari al riscatto etico, cosi che anche nel dialogo tra credenti e non credenti si comprenda la complessità e l'importanza del concetto di bellezza in relazione all'umanità.

Cardinale Gianfranco Ravasi
Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura nonché della Pontificia Commissione 
per i Beni Culturali della Chiesa e responsabile del "Cortile dei Gentili"
Introduce il tema dell'evento fiorentino: La potenza della bellezza' evocata nel Siracide, ha ricordato il cardinale Ravasi, va riproposta al giorno d'oggi anche perché è oscura, 'capace di creare un fremito'. 'La bellezza ferisce, ma proprio così richiama l'uomo al suo destino ultimo', scriveva in un saggio il cardinale Ratzinger. Mentre il poeta rumeno Emil Cioran irrideva i teologi che perdono tempo a spiegare l'esistenza di Dio, quando basta un'opera di Bach a provarla. Senza l'arte Dio rischia di rimanere un'astrazione e la fede è incapace di parlare al cuore dell'uomo. Ma la bellezza, come condizione metafisica del bene, può e deve essere anche il territorio di incontro fra credenti e non-credenti, linguaggio universale di riscatto etico, per costruire un nuovo umanesimo. Bisogna superare la banalità, la mucillagine che è quell'indifferenza del nostro tempo che nulla assorbe e nulla ascolta E la forza della bellezza della parola deve lacerare questa barriera incolore e lagnosa.

Marco Massimiliano Lenzi
Il poeta legge un brano del 1486, tratto dal Oratio de Hominis Dignitate, di Pico della Mirandola

Primo duetto:
Moni Ovadia
si definisce "saltimbanco" e racconta una storia per ricordare che l'arte è la forma più completa di conoscenza:
"Una ghemarà del Talmud ebraico dice: una moglie bella, una casa bella e degli strumenti, intesi come strumenti di creazione, gradevoli, allargano l'orizzonte della conoscenza dell'uomo. La bellezza, l'arte quindi, sono strumenti di conoscenza. Noi abbiamo una visione limitata e occlusiva della conoscenza come atto concettuale e mentale. Il bello è una forma di conoscenza attraverso l'emozione e l'emozione è strumento di conoscenza"
  "Arte e memoria, radici religiose della cultura"

Sergio Givone
Il prof. Givone come studioso di estetica ha invitato a riscoprire la bellezza come luogo che, da Platone a Kant, è sempre stato territorio di confronto sui grandi temi.
"L'oggi del Grande Inquisitore"

Marco Massimiliano Lenzi 
Il poeta legge una poesia del 1987 che si intitola
Per Firenze, di Heleno Oliveira

Secondo duetto:
Erri de Luca
Erri De Luca descrive la bellezza come energia, forza politica e forza di resistenza dell'umanità:
"La bellezza è un'energia del mondo. Il mondo è stato creato con questa intenzione di bellezza. Per poterlo sostenere, per poterlo far stare in piedi, per poterlo far girare, le regole che riguardano il funzionamento della macchina mondo, rispondono ad un principio di bellezza. Bisogna semplicemente assecondarlo. Non dobbiamo inventare niente, dobbiamo semplicemente seguire questo scorrere dell'energia della bellezza, che è alla base della vita sia biologica sia dell'universo".
 "Chi parla nell'arte. L'ispirazione, le fonti"


Antonio Paolucci
 Il Prof. Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, invitando il pubblico a rimirare gli affreschi nel salone dei Cinquecento, voluti dal Vasari per glorificare la potenza di Cosimo de' Medici, ha illustrato la capacità dell'arte di essere 'minacciosamente persuasiva'. D'altro canto, proprio le sale dei musei vaticani, ha aggiunto, mostrano come la Chiesa abbia considerato per secoli l'eloquente bellezza quasi 'ombra di Dio. Una Chiesa che oggi, purtroppo, ha lamentato lo storico dell'arte, vive una preoccupante fase di afasia espressiva, facendo eco, quasi, al Presidente degli Uffizi di Firenze.
"L'arte che parla, o cerca di parlare"

Conclusioni
Le Conclusioni della giornata di Firenze