venerdì 4 novembre 2011

"L’ipocrisia di proclamarsi politici cattolici" di mons. Luigi Bettazzi

Domenica 25 settembre mi sono trovato a partecipare, in una grande città italiana, ad un convegno di studio sul tema della laicità. Nel gruppo di studio su “laicità e Chiesa” era emerso lo sconcerto di molti cattolici per il silenzio dell’episcopato italiano sul degrado della politica e sul comportamento deplorevole di politici che amano professarsi cristiani. Tanto che, rientrando in sede la mattina seguente, mi era venuto di buttar giù, in treno, una lettera aperta al presidente del Consiglio Berlusconi, sollecitato in particolare dal fatto di essere un vescovo emerito, più libero quindi dai condizionamenti dei confratelli ancora in servizio, esposti ad essere contestati dalla parte dei loro fedeli particolarmente legati al premier; ed in più quasi autorizzato dal fatto che nella mia storia di vescovo ha inciso l’uso delle lettere aperte, soprattutto lo scambio di lettere con Enrico Berlinguer, segretario del Partito Comunista Italiano (v. Adista nn. del 10/7/1976 e 17/10/1977, ndr), per cui venne affibbiata anche a me l’etichetta di “cattocomunista”, dimenticando sia che avevo scritto in antecedenza al democristiano Zaccagnini e continuato con il socialista Craxi, sia che la mia riflessione andava commisurata come reazione al mondo – se si può dire – “cattofascista” in cui ero cresciuto...


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