lunedì 17 ottobre 2011

"INSIEME PER PREGARE" di Matteo Nicolini-Zaini - "IL DIALOGO CAMBIA LA FEDE?" di Jean-Marie Ploux - Perché si può pregare insieme di E. Bianchi e Una grammatica per dialogare di G. Ravasi

Sono trascorsi venticinque anni da quando papa Giovanni Paolo II, sorprendendo molti, anche tra i suoi più stretti collaboratori, promosse «un incontro di preghiera per la pace» da tenersi ad Assisi, luogo divenuto grazie a san Francesco «centro di fraternità universale». L'annuncio delle «consultazioni con i responsabili non solo di varie chiese e comunioni cristiane, ma anche di altre religioni del mondo» venne dato a Roma a conclusione dell'ottavario per l'unità dei cristiani. Ora, a distanza di un quarto di secolo, Benedetto XVI rilancia lo «spirito di Assisi» invitando anche «tutti gli uomini di buona volontà» per una giornata di pellegrinaggio, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo.
Ma cosa si intende davvero per «spirito di Assisi»? Il dialogo tra fedi nello spirito di Assisi
Leggi tutto: Il dialogo tra fedi nello spirito di Assisi, recensione di Enzo Bianchi al libro "INSIEME PER PREGARE di Matteo Nicolini-Zaini

... Ecco perché è da tenere stretto tra le mani il libro di un teologo francese, Jean-Marie Ploux, 74 anni, che – sulla base anche di una lunga esperienza pastorale – ha elaborato una sorta di grammatica del dialogo come impegno irreversibile per il credente. La stessa sorgente della fede cristiana è proprio in un dialogo divino che squarcia il silenzio del nulla e che ha come interlocutore privilegiato la creatura umana.
Sulle tonalità differenti di questo colloquio, che ha appunto «in principio il Lógos» per usare il celebre incipit del Vangelo di Giovanni, si leggono in questo saggio pagine illuminanti attorno a soggetti che ora elenchiamo soltanto: l'«ospite interiore», accettare la differenza, la libertà e la verità, il «paese dell'altro», il rischio dell'incontro, la gratuità e così via...

Nell'anno in cui si celebra il 25° anniversario dello storico incontro dei rappresentanti delle diverse religioni del mondo ad Assisi, appare in lingua italiana un volume prezioso che aiuta a comprendere e a vivere lo “spirito di Assisi”. O, forse meglio, aiuta a porci in ascolto rinnovato dello “Spirito di Assisi”, cioè di quello Spirito di comunione che ha condotto all'incontro di Assisi del 1986 e lo ha animato, ma che anima ogni incontro autentico e ogni dialogo riuscito: lo Spirito – come ha scritto frère Christian de Chergé nel suo testamento spirituale – “la cui gioia segreta sarà sempre lo stabilire la comunione […] giocando con le differenze”. Riformulazione spirituale, questa, della verità antropologica e teologica fondamentale che Michel de Certeau ha espresso sinteticamente con la formula: “La non-identità è la modalità su cui si elabora la comunione”.