lunedì 1 agosto 2011

La rivolta dei diritti - PRESIDIO di fronte al SENATO MARTEDÌ 2 AGOSTO dalle ore 17.30 mentre sarà in discussione il Decreto Maroni sui rimpatri.

Quando il 25 luglio ci siamo trovati di fronte al CIE di Ponte Galeria in occasione di "LasciateCIEntrare" - mobilitazione di stampa, associazioni e parlamentari per il diritto di informazione all'interno dei centri di espulsione - siamo stati accolti da una ventina di ragazzi che per tre ore, a picco sotto il sole dal tetto della struttura, hanno gridato una sola parola: "libertà". Forse è solo una suggestione, ma a tutti noi sono tornate alla mente le immagini di speranza che qualche mese fa ci arrivavano dalle piazze del maghreb, quei volti giovani che davano una luce nuova alla storia. Libertà, chiedevano, sfidando la repressione, e noi ad applaudirli convinti e comodi sui nostri divani. Libertà chiedono ora, in un idioma e in una terra diversa, ma che in fondo non lo è poi così tanto.
Solo una settimana dopo si torna a parlare di Ponte Galeria a causa di una vera e propria guerriglia scoppiata nella notte fra sabato 29 e domenica 30 luglio. 

I Cie (i Centri di Identificazione ed espulsione) si confermano spazi extraterritoriali, luoghi di diritti sospesi. In primo luogo a danno degli immigrati, di certo: comprensibilmente spaventati dall’estensione improvvisa da 6 a 18 mesi del periodo massimo di detenzione. Ma a far le spese di questa abrogazione di diritti è anche l’opinione pubblica, costretta a ignorare quel che accade nella dozzina di strutture dislocate sul territorio italiano perché i giornalisti non devono “intralciare le attività rivolte agli immigrati”.

Per approfondire:
Analisi del Decreto legge 23/6/11 n. 89 in materia di espulsioni, trattenimento e reati collegati, elaborata da Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione, Associazione nazionale giuristi democratici, Magistratura democratica: "Decreto rimpatri": normativa ingiusta e inefficace. Il parere dei giuristi