Quante manovre ancora e per giungere dove?... anche questa volta, la manovra ha dosato sacrifici in proporzione alla forza politica dei settori sociali interessati: colpire genericamente tutti significa colpire chi è già più debole e, inoltre, senza lobby protettive... I governi italiani di questi ultimi anni si sono specializzati a sacrificare il futuro, forse perché non ha lobby o forse perché sperano che la proverbiale capacità degli italiani di farcela in qualche modo farà il miracolo. Ecco allora che i tagli sulla scuola e l'umiliazione di chi è portatore forzatamente inattivo di forza lavoro sono i due pilastri consolidati sui quali si costruiscono le manovre economiche...
Leggi tutto: Lacrime e sangue la manovra ingiusta di Nadia UrbinatiPer capire e affrontare la crisi
In questi giorni si susseguono segnali di allarme per gli attacchi speculativi, alternati ad altri di distensione e di ottimismo. In realtà, dobbiamo prendere coscienza che la situazione è grave, e dobbiamo attrezzarci come Paese e come Europa per affrontare una fase che potrebbe rivelarsi non meno difficile e lunga di quella dell’autunno del 2009. Infatti, la crisi che stiamo vivendo in questi giorni è molto più di un fenomeno di contagio (delle crisi greca e/o portoghese): è una crisi di fragilità strutturale dell’Italia e dell’Europa. Il malato è grave, e non si tratta ancora di una malattia mortale, ma neanche di una semplice influenza stagionale: è un secondo mini-infarto che se non produce un cambiamento degli stili di vita può portare a conseguenze fatali. Nell'intervallo tra le due crisi il "paziente Italia" ha continuato a comportarsi di fatto come prima, tranne per qualche passeggiatina pomeridiana o alcune pillole, senza aver però dato un segnale forte di inversione di tendenza.
Sono almeno tre gli elementi per proporre una diagnosi, e una possibile terapia.
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