La pace che cerchiamo da credenti ha una forte dimensione sociale e politica.
Ecco perché tutti dovremmo avere a cuore le esigenze della vita comune.
Il benessere di un paese, a partire dai suoi beni comuni e dalla qualità della sua vita pubblica, non sono valori trascurabili agli occhi della Chiesa. Quanti hanno scelto di partecipare alla comunità di Cristo e di testimoniare con la vita la fede evangelica non possono certo chiudersi nelle loro liturgie e teologie o in una spiritualità coltivata in spazi separati, al prezzo dell’indifferenza per la sorte di un’intera società. Un tempo nel linguaggio ecclesiale si tentava faticosamente di trovare un equilibro tra evangelizzazione e promozione umana. Ora abbiamo imparato che la promozione umana è il cuore stesso dell’evangelizzazione. E sappiamo che la pax Christi non ha nulla a che vedere con l’“apatia” degli antichi filosofi stoici, perché piuttosto ha a che fare con la fame e la sete di giustizia, con l’amore politico nonviolento, con la cura per tutte le esigenze della vita comune.
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