mercoledì 18 maggio 2011

«Uguaglianza nel lavoro: una sfida continua» - terzo rapporto globale sulla discriminazione redatto dall'ILO (Organizzazione mondiale del Lavoro)

La crisi economica e finanziaria, che si è tradotta in una grave crisi occupazionale, ha portato “ad un aumento dei rischi di discriminazione contro determinate categorie di persone, tra cui le donne e i lavoratori migranti”. E’ quanto emerge dal terzo Rapporto globale dell’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) sulla discriminazione dal titolo “Equality at work: The continuing challenge” (in .pdf) (Uguaglianza nel lavoro: una sfida continua) presentato ieri a Ginevra. Nonostante i passi in avanti delle legislazioni, il rapporto segnala inoltre che stanno emergendo “nuove forme di discriminazione nel lavoro” – come quelle collegate al razzismo, agli stili di vita e alle tendenze sessuali – “mentre problemi più antichi hanno finora ricevuto solo una risposta parziale”.

Donne e migranti sono i più discriminati nel lavoro: in tutto il mondo guadagnano meno e godono di minori tutele. Una situazione che rischia di peggiorare, secondo il terzo rapporto globale sulla discriminazione redatto dall'Ilo, l'International Labour Organization delle Nazioni Unite. In «Uguaglianza nel lavoro: una sfida continua», l'agenzia sostiene che la crisi economica e finanziaria mondiale, «come previsto, si è tradotta in una grave crisi dell'occupazione». E insieme alla «crisi sociale globale», nonostante «i passi in avanti della legislazione» ha portato «ad un aumento dei rischi di discriminazione contro determinate categorie di persone» tra cui le donne e i lavoratori migranti.
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Una discriminazione dai volti nuovi, sempre più diversificata, diventata la regola anziché l’eccezione. Il luogo è il posto di lavoro e il risultato, sufficientemente documentato, proviene dal terzo rapporto dell’Organizzazione mondiale del Lavoro intitolato “Uguaglianza nel lavoro: una sfida continua”. La pubblicazione lega il fattore della crisi economica e finanziaria alle rafforzate tendenze di esclusione diretta e indiretta di alcune categorie di lavoratori; i più vessati nel corso del 2010 sono stati, in piena continuità, le donne e i migranti. A seguire, minoranze anche religiose, persone con disabilità, neolaureati, lavoratori in età avanzata.
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La crisi economica e finanziaria mondiale, che come previsto si è tradotta in una grave crisi dell'occupazione, fa da sfondo a questo terzo Rapporto Globale sulla discriminazione. Scopo del rapporto è quello di fornire un quadro dinamico delle tendenze degli ultimi quattro anni e di presentare risultati, conclusioni e raccomandazioni per l'azione futura dell’ILO e dei suoi costituenti.