venerdì 4 marzo 2011

Shahbaz Bhatti martire dei nostri giorni


Shahbaz Bhatti con 2 figlie di Asia Bibi
 Il ministro per le Minoranze veniva da una famiglia cattolica profondamente impegnata per la giustizia. Del suo lavoro diceva: “Voglio solo un posto ai piedi di Gesù. Voglio che la mia vita, il mio carattere, le mie azioni parlino per me e dicano che sto seguendo Gesù Cristo”

Leggi il testamento spirituale di Shahbaz Bhatti: “Non ho più alcuna paura dedico la vita a Gesù”

Il Pakistan ha annunciato tre giorni di lutto nazionale per la morte del ministro cristiano per le Minoranze, Shahbaz Bhatti, ucciso ieri ad Islamabad per mano di un commando armato.

Era disposto a morire per la libertà di coscienza perché riteneva che fosse compito di un politico cattolico dare la vita per affermare la giustizia attraverso il dialogo e la non violenza. Oggi hanno ucciso l’uomo che con grande coraggio si batteva per salvare la vita di Asia Bibi e difendere le minoranze religiose in Pakistan, delle quali era il ministro, e per le quali chiedeva venisse applicata la tollerante costituzione pakistana. Shahbaz Bhatti, 42 anni, ammazzato stamane da un commando di talebani a Islamabad, ha dedicato la vita alla difesa dei diritti umani.

«Adesso i codardi di quell’Europa che rifugge dalla condanna del fondamentalismo religioso verseranno le loro lacrime di coccodrillo, alleati di quei codardi che in Pakistan conoscono solo il sangue degli attentati». Non ha usato il linguaggio felpato della diplomazia il ministro degli Esteri, Franco Frattini, nell’esprimere la più ferma condanna per l’uccisione di Shahbaz Bhatti. «Un simbolo della libertà religiosa che ha pagato con la vita», lo definisce il titolare della Farnesina, che conosceva personalmente il collega pachistano.

Padre Bonnie Mendes, già segretario esecutivo della Commissione nazionale Giustizia e Pace pachistana, è coordinatore regionale di Caritas-Asia. Amico di famiglia di Shahbaz Bhatti e originario dello stesso villaggio, ha condiviso con Avvenire le sue impressioni subito dopo l’assassinio.
Shahbaz Bhatti, ministro per le minoranze religiose, aveva previsto la sua morte in un video registrato meno di tre mesi fa, in cui ribadiva che avrebbe difeso le minoranze fino alla fine.

Nel turbolento Pakistan gli attentati non meravigliano più. Tuttavia l'assassinio del ministro per le minoranze, Shahbaz Bhatti, è sorprendente: pure essendo nel mirino dei terroristi, si muoveva tra casa e ufficio senza scorta. La protezione gli era stata tolta con la fine del precedente governo.
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