giovedì 3 marzo 2011

GESÙ, UOMO PER GLI ALTRI di Arturo Paoli

Quali sono gli idoli in cui non credere? Abbiamo parlato del denaro e del potere. Il terzo idolo è la legge, che ci dovrebbe liberare e di fatto ci assoggetta, ci impedisce quella libertà che Dio ha dato a ogni uomo. La posizione di Gesù è in contrasto netto con quella di Mosé, anche se ricalca la scena della salita al monte in cui il profeta dell’antico testamento ricevette le tavole della legge. Anche Gesù salì sul monte, e come fu seduto si accostarono a lui i discepoli, allora aprì la sua bocca per ammaestrarli e proclamò il famoso discorso della montagna, il nuovo codice delle beatitudini. Beati vuol dire felici o meglio gioiosi, perché quelli che metteranno in pratica il codice delle beatitudini raggiungeranno la felicità della persona realizzata, di chi è veramente diventata persona. Quando Gesù parla di felicità non intende la gioia spensierata, il voler essere contenti a costo di tutto, intende la persona che ha trovato finalmente come stare bene al mondo, che si sente realizzata nella verità, che ha raggiunto l’adesione a quel progetto di Dio che ci dà la garanzia di arrivare in fondo alla vita senza recriminazioni. Bisognerebbe che di ciascuno si potesse dire: questa persona ha veramente vissuto la vita che doveva vivere.