venerdì 25 febbraio 2011

“Dammi da bere”

Il convegno “Dammi da bere”, una giornata di studio per approfondire i molti aspetti – economici, politici, sociali – connessi con la tutela e la gestione delle risorse idriche. Ad organizzarlo, l’associazione Greenaccord, con il sostegno della Provincia di Roma.
All’evento hanno preso parte esperti di fama mondiale ed esponenti del mondo politico, imprenditoriale e del Terzo settore, oltre agli assessori della Provincia di Roma al Bilancio e all’Ambiente, Antonio Rosati e Michele Civita. Obiettivo dell’incontro: analizzare le principali cause dei problemi di approvvigionamento idrico, porre l’accento sui possibili metodi di gestione sostenibile dell’acqua e valutare le proposte di liberalizzazione, anche in vista dei referendum di primavera.
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Il messaggio del presidente della Repubblica Napolitano ha aperto ufficialmente i lavori della conferenza “Dammi da bere”, organizzata dall’associazione Greenaccord. Sul palco, economisti, climatologi, biologi, giuristi e amministratori pubblici.

Un miliardo di persone non ha accesso ad acque potabili sicure; a causa dei cambiamenti climatici a tale numero si potrebbero aggiungere entro il 2050 altri 2 miliardi e 800 milioni di persone con scarsità di acqua. Secondo le previsioni dal 5 al 25% degli usi globali di acqua dolce probabilmente supererà nel lungo termine le forniture disponibili e circa la metà della popolazione mondiale entro il 2025 fronteggerà una scarsità di acqua.

Gestione pubblica o gestione privata? Nella seconda sessione di lavori della conferenza internazionale Greenaccord di Roma si discute su quale siano gli strumenti migliori per assicurare qualità della fornitura, risparmio di costi e garanzia dei diritti dei cittadini

Una conferenza totalmente dedicata al tema dell’acqua non poteva non includere un confronto sulle diverse posizioni rispetto ai quesiti referendari sui quali i cittadini italiani dovranno votare nella prossima primavera. Da qui la scelta dell’associazione Greenaccord di offrire l’occasione, attraverso una tavola rotonda che ha visto coinvolti economisti, esponenti del Terzo settore e del mondo produttivo, di conoscere i diversi punti di vista in campo.