venerdì 31 dicembre 2010

L'anno che va, il tempo che viene

L'anno che va, il tempo che viene
E ora che l’anno finisce, il cuore deve de­cidere da che parte stare. Il cuore, che è la sede delle decisioni che davvero segnano l’esistenza, come dice la Bibbia. E il nostro cuore, adesso che finisce un anno duro e pie­no di fatiche, deve decidere: lamento o gra­titudine?...

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"Il dialogo rinnova la città" - Convegno di fine anno, Loreto 30 e 31 dicembre - a seguire 43ª Marcia della Pace - Ancona

In un tessuto sociale ormai drammaticamente lacerato da una cultura xenofoba e razzista, accogliere il Messaggio del Papa sulla libertà religiosa significa richiamarci ad uno stile di dialogo nelle differenze, nel rispetto delle fedi e delle culture che il cristiano non può né discriminare né emarginare.
Leggi il comunicato stampa di Pax Christi Il dialogo rinnova la città e il programma del Convegno di fine anno, Loreto 30 e 31 dicembre 2010.

E' stata presentata a Roma presso la Sala della Presidenza dell’Azione Cattolica Italiana la 43ª Marcia della Pace che si terrà il 31 dicembre 2010 a Ancona. Sono intervenuti S.E. Mons. Giancarlo Maria Bregantini, Presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace; Mons. Vittorio Nozza, Direttore di Caritas Italiana; Don Nandino Capovilla, Coordinatore nazionale di Pax Christi Italia; Ha moderato Don Ivan Maffeis, vice direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI. Nel corso della Conferenza Stampa sono stati illustrati i momenti più importanti della Marcia che si svolge ad Ancona, città dove si terrà a settembre 2011 il Congresso Eucaristico Nazionale. Si è riflettuto sul recente Messaggio del Santo Padre per la 44ª Giornata Mondiale della Pace dal titolo Libertà religiosa, via per la pace.
Leggi:
intervento di S. Em. Card. Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace (pdf)
intervento di S. Ecc.za Mons. Mario Toso S.D.B., Segretario del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace (pdf)
Articolo di Avvenire del 23 dic. 2010 (pdf)

Libretto della Marcia (pdf)

La mensa eucaristica è un’autentica scuola di pace che insegna la fratellanza, l’unità, la condivisione. Il pane spezzato, insomma, è una forza che può davvero cambiare il mondo. Ne è convinto monsignor Giovanni Giudici, vescovo di Pavia e presidente di Pax Christi Italia, che proprio ad Ancona, sede nel 2011 del XXV Congresso eucaristico nazionale (dal 3 all’11 settembre), il prossimo 31 dicembre terrà la sua tradizionale Marcia della pace.
Leggi tutto:  «L'Eucaristia, scuola di pace»

Sarà un capodanno diverso quello di coloro che prenderanno parte alla marcia per la pace del 31 dicembre che quest'anno, in vista del congresso eucaristico di Ancona, si svolgerà proprio nel capoluogo di regione delle Marche. Simone Breccia è un operatore della Caritas, ha 37 anni, e a lui chiediamo come e perchè festeggerà in questo modo l'arrivo del 2011.
Ascolta l'intervista

giovedì 30 dicembre 2010

Italia: il servizio civile avrà futuro?

Riunirsi intorno ad un tavolo per trovare una mediazione sulla riforma del servizio civile e portare il dibattito in Parlamento, perchè una legge venga votata presto e si trovi nuova linfa. È l'appello della Cnesc (Conferenza nazionale degli enti di servizio civile) che con lo slogan “Basta schiaffi ai giovani, diamo un futuro al servizio civile nazionale” sul quale si sono trovati d'accordo tutti firmatari di una proposte di legge sul servizio civile nazionale quando hanno consegnato 23.000 firme al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Un giorno che non è stato scelto a caso, essendo l’anniversario dell’approvazione della prima legge sul servizio civile nel lontano 1972.
L’iniziativa è stata un’occasione per accendere i riflettori sul rischio, tutt’altro che lontano, che si cancelli una storia trentennale.

GLI AUGURI ALL’ITALIA - AZIONE CATTOLICA

Comunicato dell'Azione Cattolica Italiana


"La Presidenza nazionale dell’Azione cattolica desidera esprimere gli auguri più veri per il Santo Natale e per l’anno nuovo a tutti gli italiani, credenti e non credenti, e a quanti, provenienti da altre nazioni, cercano nel nostro Paese un futuro migliore. È un augurio sincero, che si radica nella speranza – secondo gli auspici che avevamo già espresso nella nota di metà settembre –, speranza che deve guidare i nostri passi anche in un tempo difficile di crisi. Siamo infatti consapevoli che alle feste natalizie l’Italia si avvicina con diverse e pressanti preoccupazioni, prime fra tutte i durissimi effetti della crisi economica sulla vita concreta delle persone e la perdurante crisi politica. Non ci è però consentito, per il bene stesso della nostra convivenza civile, rinunciare al sentimento della speranza. Vorremmo che di tale sentimento, in questo momento, fosse compresa tutta la portata: la speranza si traduce, nella vita di tutti, e nella vita di ogni giorno, in coraggio, capacità di resistenza, fiducia, ferma convinzione che non ci sarà sempre burrasca. La speranza è un potente motore che non spegne le coscienze, non acquieta gli animi in una pacata rassegnazione, al contrario attiva le risorse migliori della persona ..."

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mercoledì 29 dicembre 2010

Omelie di Natale


Alcune omelie di Natale inserite nello speciale Avvento/Natale 2010 di TEMPO PERSO.


Omelia di S. S. Benedetto XVI nella Santa Messa della Notte nella Solennità della Natività del Signore
 
Omelia della Notte di Natale Milano-Duomo, 25 dicembre 2010 di mons. Dionigi Tettamanzi

Omelia della Notte di Natale Torino-Duomo, 25 dicembre 2010 di mons. Cesare Nosiglia

Omelia nella solennità di Natale Venezia-S. Marco, 25 dicembre 2010 di mons. Angelo Scola

Omelia nella notte di Natale a Betlemme, 25 dicembre 2010 del Patriarca latino di Gerusalemme, Sua Beatitudine Fouad Twal

Omelia di don Gallo alla Messa di Natale 2010 nella Chiesa di San Benedetto al Porto di Genova:
"L’idolatria del Natale consumista"

Rotterdam: 33° incontro europeo di giovani organizzato dalla comunità di Taizé

Dopo Poznan, Bruxelles, Ginevra, Zagabria, Milano, Lisbona, Amburgo, Budapest, Parigi,… quest’anno il 33° incontro europeo di giovani organizzato dalla comunità di Taizé avrà luogo dal 28 dicembre 2010 al 1° gennaio 2011 a Rotterdam, dietro l’invito della Conferenza dei Vescovi dell’Olanda, del Consiglio Generale della Chiesa protestante olandese (PKN) e del Consiglio delle Chiese dell’Olanda. Circa 30000 giovani da tutti i continenti sono attesi a Rotterdam per cinque giorni di condivisione e di preghiera.
Con questa nuova tappa del « pellegrinaggio di fiducia sulla terra », la comunità di Taizé continua il cammino che il suo fondatore, frère Roger, ha iniziato per sostenere i giovani in una ricerca di riconciliazione e di pace, non solo fra cristiani ma anche fra popoli.

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Leggi Alcuni punti di vista


Durante le giornate dell’incontro consulta la pagina "L’Incontro Giorno per Giorno" che ogni giorno presenterà un breve riassunto di ciascuna giornata.

 

martedì 28 dicembre 2010

L'OMELIA DI P. AURELIO ANTISTA

Omelia di P. Aurelio Antista
della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)
Santa Famiglia/A - 26.12.2010

... Oggi la Chiesa ci invita a contemplare quella piccola famiglia in cui il Figlio di Dio ha preso dimora tra noi: la famiglia di Nazareth.
Una famiglia unica, diversa dalle altre, particolarissima, eppure molto somigliante ad ogni famiglia umana.
Una famiglia che ha conosciuto la fatica, la sofferenza come ciascuna famiglia umana...

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Italia: ove c’è mafia non c’è sviluppo umano

Con la mafia non v’è sviluppo. Forse cementificazione ma non di certo sviluppo umano. È quanto emerge dall’ottavo rapporto della Campagna Sbilanciamoci! “Come si vive in Italia?” 2010. Il rapporto è stato elaborato sulla base del Quars, l’indice costruito dalla Campagna per misurare la qualità dello sviluppo delle regioni italiane. Il risultato di questo lavoro è un indicatore alternativo al PIL che prova annualmente ad individuare e collegare tra di loro le componenti di uno sviluppo umano fondato sulla sostenibilità, la qualità, l’equità, la solidarietà e la pace.

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lunedì 27 dicembre 2010

FESTA DELLA FAMIGLIA

Il Vangelo secondo Luca racconta che i pastori di Betlemme, dopo aver ricevuto dall’angelo l’annuncio della nascita del Messia, “andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia” (2,16). Ai primi testimoni oculari della nascita di Gesù si presentò, dunque, la scena di una famiglia: madre, padre e figlio neonato. Per questo la Liturgia ci fa celebrare, nella prima domenica dopo il Natale, la festa della santa Famiglia. Quest’anno essa ricorre proprio all’indomani del Natale e, prevalendo su quella di santo Stefano, ci invita a contemplare questa “icona” in cui il piccolo Gesù appare al centro dell’affetto e delle premure dei suoi genitori.
Leggi tutto: Angelus del 26 dicembre 2010 FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA DI NAZARETH

Benedetto XVI: «Ai piccoli serve il calore di una famiglia e non comodità esteriori»
Leggi tutto: Il Papa: «I bambini hanno bisogno di un padre e di una madre»


Su La7 L’Infedele racconta il presepe italiano dei giorni nostri...
Partecipano alla puntata: padre Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose; la scrittrice Simonetta Agnello Hornby, che è anche avvocato di famiglia; Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari (colui che nel novembre scorso fece capire a Berlusconi l’inopportunità di un suo discorso al convegno milanese organizzato dal governo); lo psicanalista lacaniano Massimo Recalcati; lo scrittore e insegnante Christian Raimo; la giornalista Natalia Aspesi. In collegamento da Roma: Lamberto Sposini.
Leggi la presentazione della puntata: L’Infedele: la sacra famiglia va in frantumi?


Guarda: la puntata integrale; Tanti matrimoni dalla Bibbia al municipio; Famiglia criminogena; Famiglia criminogena 2a parte

Consulta Dossier Famiglia 2010 (pdf) a cura del Dipartimento per le politiche della Famiglia e dell'Istat (Conferenza Nazionale della Famiglia, Milano, 8-10 novembre 2010)

DA DOMINATORI A CUSTODI DEL CREATO


DA DOMINATORI A CUSTODI DEL CREATO 

Dichiarazione della III edizione 

di “La Bibbia sulle strade dell’uomo”



"Noi donne ed uomini di Messina riuniti per la due giorni biblica, accompagnati dalla Parola di Genesi 2,15, avvertiamo, personalmente e comunitariamente,  come siamo lontani dal vivere la condizione di custodi della nostra Madre Terra, delle creature che la abitano e dell’ecosistema che la sostiene.
Sentiamo quanta violenza e sopraffazione regolino oggi  i rapporti tra gli uomini e l’ambiente che li circonda. In particolare, riconosciamo come l’economia sia retta a livello mondiale, nazionale e locale da logiche fondate sul guadagno ad ogni costo; essa concorre alla distruzione dell’habi-tat, trascurando che invece siamo chiamati a custodire gelosamente, teneramente e amorevolmente quanto abbiamo ricevuto per dono dalla nascita con l’impegno responsabile di mantenerlo, custodirlo e condividerlo con l’uomo di oggi e di domani.
I disastri che sempre più di frequente si verificano in lo-calità lontane (Haiti, Pakistan, ecc.) sembrano accanirsi con i più poveri. Già oggi sono oltre 600 milioni gli esseri umani che subiscono le conseguenze negative di uragani, alluvioni, siccità, scioglimenti di ghiacciai, innalzamento delle temperature. Né i governi mondiali, a Copenhagen ieri, a Cancun oggi (29 nov.-10 dic. prossimo) sembrano mettere in dubbio le scelte che sacrificano interi continenti, le loro popolazioni, le risorse naturali, ritenendo queste illimitate e, comunque, indispensabili per mantenere i livelli di consumo delle nazioni più ricche. Riteniamo che non ci possa essere vera pace senza giustizia sociale e senza redistribuire i beni, le ricchezze, i saperi, le scienze e le tecnologie fra tutti i popoli.
È già tardi forse! Proprio per questo è urgente ascoltare la voce della terra che geme e  operare una conversione ecologica e una conversione dell’economia, come previsto dal-l’Accordo, siglato alla Conferenza dei popoli sul cambiamento climatico e dei diritti della Madre Terra, a Cochabamba, nel cuore della Bolivia. Ci sentiamo, perciò,  vicini a tutte le comunità che nelle diverse parti del mondo lottano per la difesa della terra e per ottenere una vita più umana.
Anche nel nostro Paese, governato da politiche scellerate di sviluppo senza regole, senza programmi, senza attenzione per le aree più arretrate, senza una speranza nel presente e per il futuro senza prospettive per migliaia di giovani senza lavoro, sentiamo come vi sia bisogno di una rinascita, di una nuova stagione che metta al centro della politica e dello sviluppo i principi di uguaglianza, di solidarietà, di sviluppo locale e sostenibile, di restituzione ai meno abbienti di ricchezze immobilizzate, parassitarie e speculative. Tutto ciò nella considerazione che la terra in cui viviamo ci è madre e tutti gli uomini, cittadini e stranieri, sono fratelli e sorelle, come pure le creature animali e vegetali. Costituiscono ancora patrimonio pubblico, cioè della comunità e non dei privati, l’aria e l’acqua, e tali debbono restare per tutta l’umanità. 
Nella nostra città (e provincia), crediamo che le popolazioni colpite dall’alluvione non possano essere lasciate sole, né essere aggirate con vane promesse; mentre vanno accolte, ed in tempi brevi, le richieste di tornare alle loro case, ai loro paesi, al loro lavoro. Vanno fermate immediatamente quelle costruzioni che stanno violentando i nostri torrenti, le nostre colline, abbrutendo il volto della nostra bella città. E come non essere preoccupati del progetto megalomane che vorrebbe costruire un ponte sullo Stretto? Si sciupa ancora denaro pubblico, da oltre un trentennio, a favore  della Società dello Stretto che ha prodotto progetti ormai superati, mai sicuri e, alla fine, inutili per la città e per il Paese.
Noi donne ed uomini di fede, e alla ricerca di un senso di umanità, di fraternità con tutto il creato, pensiamo che vi sia bisogno di politiche e di politici migliori, al governo del Paese, della nostra Regione e della nostra città, più attenti a quei valori della nostra Carta Costituzionale che tra i suoi principi fondamentali iscrive la pace (art. 11 Cost), la dignità umana (art. 2 Cost), l’uguaglianza  e la giustizia sociale (art. 3), il rispetto e la tutela del paesaggio e del patrimonio artistico (art. 9), la salute (art. 32) e che propone un modello economico ispirato all’interesse generale, alla funzione sociale, e fondato, nelle iniziative sia pubbliche che private, sulla programmazione che sola può orientare a fini sociali (artt. 41, 42, 43 e 44 Cost.).    
Vogliamo scegliere, a partire da noi stessi, di vivere una vita più armoniosa, più sobria nello stile personale e nei consumi, di praticare la raccolta differenziata dei rifiuti e di usare beni che siano eticamente prodotti. Segnaliamo la necessità del credito agevolato per le giovani coppie e le famiglie in difficoltà, sì da sfuggire alla morsa delle mafie che attraverso il pizzo e l’usura soffocano i nostri territori e che producono inquinamenti, monnezze, disoccupazione e morte.
Si renderà necessario, altresì,  interrompere ogni rapporto con le banche “armate” le quali utilizzano i risparmi delle famiglie per finanziare le industrie di guerra o per ripulire denaro sporco delle multinazionali e delle economie illegali.
Invitiamo le nostre comunità a coltivare anche nei confronti dell’ambiente - nell’abitare, nell’accedere ai servizi, nell’uso dei mezzi pubblici, piuttosto che quelli privati, nella riduzione degli sprechi energetici dell’acqua, della luce, dei rifiuti - il senso di responsabilità e il dovere etico e civile, cambiando ogni atteggiamento e comportamento che miri ad ottenere privilegi, favori e accomodamenti, o peggio, il-legalità ed ingiustizie.
 Proponiamo alle famiglie messinesi di dare il loro diretto e personale contributo per prendersi cura degli spazi verdi, delle vie, dei condomini della città perché tutti e ciascuno si possa restituire alla nostra comunità la bellezza che pure ha saputo mantenere, anche dopo eventi tragici e che oggi è minacciata dall’incuria, dalla inciviltà, dalla mala politica e dalla speculazione.
Riteniamo, in sintonia con altre reti sociali in Italia e nel mondo, che occorre in fretta cambiare il sistema se vogliamo che cambi il clima e salvare la casa comune e quanti vi abitano."

(Dichiarazione della III edizione di “La Bibbia sulle strade dell’uomo”)



Leggi anche:

- LA BIBBIA SULLE STRADE DELL’UOMO. E DEL COSMO. DA MESSINA UN INVITO ALLA RESPONSABILITÀ VERSO LA MADRE TERRA
 



Fonte: Adista





"Tota pulchra" La "via pulchritudinis" e la luce di Maria assunta in cielo di Bruno Forte


“Tota pulchra” 
La “via pulchritudinis” e la luce di Maria assunta in cielo

di Bruno Forte

La “via pulchritudinis” e la “Tota Pulchra”. La bellezza è l’evento di una donazione, in cui il Tutto infinitamente al di là di ogni nostra cattura viene a farsi presente in un frammento: nella finitezza di una forma l’Infinito si affaccia; nella fragilità di un evento l’Eterno viene a narrarsi nel tempo. Il Tutto si offre nel frammento! Questo è bellezza, perché - come scrive Hans Urs von Balthasar - “l’esperienza estetica è data dall’unità della massima concretezza della forma singola con la massima universalità del suo significato”. Attraverso il frammento in cui si offre, il bello costituisce una via privilegiata di accesso al significato ultimo dell’esistenza umana, una finestra sulla profondità del vero, che illumina e salva. Con la crisi delle presunzioni totalizzanti della ragione moderna e la caduta dei mondi ideologici da essa prodotti, questa via di approccio alla verità è stata fatta oggetto di una generale riscoperta. Il bello come splendore del vero si risveglia nelle anime! “In un mondo senza bellezza - dichiarava von Balthasar - anche il bene perde la sua forza di attrazione, l’evidenza del suo dover-essere-adempiuto... In un mondo che non si crede più capace di affermare il bello, gli argomenti in favore della verità hanno esaurito la loro forza di conclusione logica”... 

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domenica 26 dicembre 2010

OMELIE DELLE MESSE DI NATALE DEL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL CARMELO DI POZZO DI GOTTO

Come ci ha ricordato padre Gregorio nell'omelia della messa dell'aurora, la liturgia del Natale inizia la notte per proseguire nella messa dell'aurora ed in quella del giorno... delineando quasi un itinerario da compiere, un cammino dalla notte alla pienezza del giorno. Proprio per questo abbiamo scelto di inserire in un unico post le omelie delle tre celebrazioni del Santuario della Madonna del Carmine di Pozzo di Gotto.

MESSA DELLA NOTTE: Is 9,1-6 - Sal 95 - Tt 2,11-14 - Lc 2,1-14

Omelia di P. Aurelio Antista

MESSA DELL'AURORA: Is 62,11-12 - Sal 96 - Tt 3,4-7 - Lc 2,15-20

Omelia di P. Gregorio Battaglia

MESSA DEL GIORNO: Is 52,7-10 - Sal 97 - Eb 1,1-6 - Gv 1,1-18
Omelia di P. Alberto Neglia

Evangelizzare i giovani - don Pasquale Incoronato

Tempi nuovi 
Da diversi decenni siamo entrati in un periodo storico che ricorda gli sconvolgimenti dell’epoca della caduta dell’impero romano o del Medioevo. Alla luce della fede esso è però occasione, kairòs, tempo opportuno per l’annuncio: Dio continua ad agire in ogni situazione e nei grandi mutamenti della storia. Chi deve farsi voce della 
sua Parola per l’uomo d’oggi, in particolare per quello che ha meno di quarant’anni, non può ignorare i mutamenti culturali con i quali questi deve confrontarsi.  
Non c’è solo la crescita dell’individualismo e del consumismo, i mutamenti della produzione e dell’economia, dei trasporti e delle comunicazioni, la crisi fondamentale riguarda le mentalità e la cultura sull’esistenza e sull’uomo.  
La vita è diventata una corsa contro il tempo per grandi e piccini; tutti si affrettano, il lavoro è all’insegna di una programmazione cronometrata per essere redditizio: lo stress è l’esito normale di questi ritmi di vita che fanno avvertire il bisogno di fughe nella solitudine di luoghi deserti e magari di qualche convento.  ....

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sabato 25 dicembre 2010

BUON NATALE/3




Buon Natale in tutte le lingue del mondo



BUON NATALE/2


E’ Natale quando...


E’ Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.

E’ Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.

E’ Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.

E’ Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.

E’ Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.

E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.

Madre Teresa di Calcutta





Natale il sogno di un paese non diviso di Bruno Forte

Amo pensare al Natale come alla festa della giovinezza di Dio: se, come diceva Tagore, «ogni bimbo che nasce è un segno che Dio non è stanco degli uomini», l'annuncio della nascita di quel bambino è da duemila anni la "buona novella" di un nuovo inizio possibile, al di là di tutte le nostre stanchezze e di ogni nostra rinuncia a sperare e ad amare. Perciò, Natale sfida tutti a sognare, mescolando i sogni degli uomini al grande sogno di Dio.

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venerdì 24 dicembre 2010

BUON NATALE/1

A poche ore dalla nascita di Gesù dovremmo coltivare l'etica del volto, rapportarci con la gente faccia a faccia... pensando che l'altro è un volto da scoprire, un volto da contemplare, un volto da accarezzare perchè Natale è questo: la festa del volto di Dio che si fa volto umano...

Andiamo fino a Betlem, il viaggio è faticoso... dobbiamo abbandonare i recinti di cento sicurezze, i calcoli smaliziati della nostra sufficienza, le lusinghe di raffinatissimi patrimoni culturali, la superbia delle nostre conquiste per andare a trovare... un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia...
Il viaggio è difficile... per noi disperatamente in cerca di pace, ma disorientati da sussurri e grida che annunziano salvatori da tutte le parti e costretti ad avanzare a tentoni nelle circospezioni di infiniti egoismi  ogni passo verso Betlem sembra un salto nel buio...
Andiamo fino a Betlem, è un viaggio lungo, difficile, ma questo che dobbiamo compiere all'indietro è l'unico che può farci andare avanti sulla strada della felicità...
Dal nostro cuore non più pietrificato dalle delusioni strariperà la speranza. Buon Natale!

Gli auguri di don Tonino Bello del 1985 sono più che mai attuali, per questo abbiamo scelto di affidare alle sue parole i nostri più sinceri auguri a tutti voi e ad ognuno di voi.



Visita la pagina AVVENTO/NATALE 2010 di Tempo Perso


Il nostro tempo per gli altri di Enzo Bianchi

Arrivano le feste, ma con esse anche una domanda sempre più pertinente: siamo ancora capaci di fare festa? Riusciamo ancora a segnare un tempo come festivo, diverso dal feriale quotidiano? E, se e quando ci riusciamo, di cosa abbiamo bisogno per distinguerlo dalle ormai sempre più numerose occasioni che abbiamo per festeggiare, stimolati come siamo da un mercato che ci vuole sempre pronti a consumare tempo e denaro in beni fuori dall’ordinario? Finiamo per credere che ciò che caratterizza la festa debba essere l’eccesso, la ricchezza, il poter spendere per il superfluo, lo stordirci con lo stra-ordinario.
In questo senso il Natale è divenuta la ricorrenza che più di altre mostra la contraddizione in cui ci troviamo e il conseguente paradosso di trovarci in ansia per la festa: siccome ha perso la preziosità che gli derivava del suo essere unica o quasi durante l’anno, ora sembra condannata a distinguersi dalle mille altre feste che ci siamo inventati attraverso un “di più” di tutto...

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Il consumismo offende il senso del Natale. No a ipocrisie e false promesse di felicità - di Carlo Maria Martini

Oggi il Natale ha quasi perduto il suo senso originario. Lo «celebrano» anche uomini di altre religioni. Perfino parecchi non credenti vivono in questo giorno una qualche forma di liturgia profana. Non v’è alcuno che rifiuti per Natale qualche dono o almeno una buona cena. Per questo non parlo volentieri del Natale. Da quando ho conosciuto un po’ meglio la Sacra Scrittura, è la Pasqua che mi attrae e mi pone dinnanzi a un preciso programma di vita. Benché il Natale sia una splendida manifestazione della gloria di Dio in Cristo e del suo amore per noi, i discorsi che si fanno a partire dal Natale sanno spesso di buonismo e di speranza a buon mercato.

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giovedì 23 dicembre 2010

L'acqua, tra emergenza e mercato

L'acqua è vita, ma per garantire un diritto che è universale non si può sfuggire all'economia.

Un elemento carico di  significato culturale. Negli antichi miti della creazione in principio era l’acqua e il suo valore mitico e simbolico è vivissimo in tutte le culture. All’origine di tutta l’umanità c’è l’acqua. All’origine dello sviluppo e della dignità stessa dell’uomo c’è l’acqua. Nell’ordine delle priorità di una qualsiasi civiltà nulla viene prima dell’accesso all’acqua.
Leggi tutto: L'acqua, un simbolo sacro
 
Il sociologo David Orr si chiede quale sia il significato dell’acqua. L’apparato produttivo del mondo industrializzato ci dà una sola risposta: l’acqua è diventato un bene strategico, un bene economico. Orr però ci suggerisce un’altra interpretazione: “Ci si potrebbe anche chiedere “che cosa significa essere umani?” La risposta andrebbe cercata nel rapporto con l’acqua, madre della vita”. Ecco: l’acqua ha un legame profondo con il sacro.
Leggi tutto: La danza della pioggia
 
C’è chi sostiene che l’unico modo per proteggere l’acqua donataci dalla natura è quello di farla diventare un bene di consumo, di darle un valore economico, cioè di avere un cartellino del prezzo. In un certo senso è vero: solo se l’acqua viene pagata almeno quanto il costo della distribuzione forse possiamo evitare di sprecarla. Ma questo non può essere l’unico principio a guidare la gestione dell’acqua. Come affrontare il problema dell’iniquità che inevitabilmente si viene a creare quando alcuni possono pagare e altri no?
Leggi tutto: Gli obiettivi del Millennio

Il rapporto Camdessus, presentato al Forum internazionale dell’acqua di Kyoto del 2003,  per raggiungere gli obiettivi del Millenium development goals prevede il passaggio da 80 a 180 miliardi di dollari di investimenti annui. Il nodo del finanziamento è essenziale ed è su questo punto che si dipana un dibattito spesso ideologico.
Leggi tutto: Il valore politico dell'acqua

Non esiste una soluzione miracolosa.  L’acqua bene comune dell’umanità, un principio che deve essere declinato: dobbiamo imparare a difenderla e a condividerla. Considerare il problema della scelta del modello gestionale come la questione numero uno ci fa perdere di vista la dimensione universale di un bene che deve essere di tutti e per tutti.
Leggi tutto: Recuperare il valore dell'acqua


 

Quanto costa la “politica del rifiuto”?

In virtù della crisi si invocano tagli alla spesa pubblica e la manovra Finanziaria pare risparmiare su tutto. Proprio tutto? In realtà le risorse per il “contrasto dell’immigrazione illegale”, circa 178 milioni di Euro all’anno, non mancano.
“Per chi pensa che la garanzia dei diritti umani non sia un costo, ma un principio inderogabile, scriverne è a dir poco imbarazzante - spiega Grazia Naletto della campagna Sbilanciamoci - ma in tempi in cui tutto viene monetizzato è forse utile ricordare che la politica del rifiuto (i respingimenti, i trattenimenti nei Cie, le espulsioni, la cooperazione con i paesi di origine), non è una necessità, ma una scelta costosa e inefficiente se rapportata agli scopi che si propone di raggiungere”.

Leggi tutto: Italia: quanto costa il rifiuto
 
 

mercoledì 22 dicembre 2010

“Excita, Domine, potentiam tuam, et veni”

È il 2010 che Benedetto XVI, nella "classica" udienza prenatalizia riservata alla Curia romana e al Governatorato per lo scambio d’auguri, ha ripercorso secondo una consuetudine consolidata, passo per passo, i dodici mesi trascorsi. Non tralasciando – e verrebbe anzi da dire quasi sottolineando – le difficoltà con cui la Chiesa ha dovuto e deve misurarsi, e incoraggiando a ripartire da quelle fede le cui radici restano forti, come, ha affermato papa Ratzinger, egli stesso ha una volta di più potuto constatare nel corso dei viaggi compiuti sia in Italia che all’estero (Malta, Portogallo, Gran Bretagna e Spagna).
Leggi tutto: Il Papa alla Curia romana: solo la verità salva


«Excita, Domine, potentiam tuam, et veni». La voce del Papa è sommessa ma il tono è solenne, «è in gioco il futuro del mondo», alza lo sguardo a cardinali e monsignori: e ripete quella preghiera di Avvento, «Ridesta, Signore, la tua potenza e vieni» che fu probabilmente formulata, spiega, «nel periodo del tramonto dell'Impero Romano». Allora come oggi si «disfaceva» quel «consenso morale» senza il quale «le strutture giuridiche e politiche non funzionano».
Leggi tutto: «Viviamo la crisi che fu dell'Impero Romano»

In questo discorso si coglie il dramma e la proposta di papa Ratzinger. Si sente il suo profondo dolore per la Chiesa a causa degli scandali di pedofilia: «Il volto della Chiesa è coperto di polvere». C’è una lettura drammatica del mondo contemporaneo sotto la «dittatura di mammona che perverte l’uomo»: commercio dei corpi e delle anime, droga («che con forza crescente stende i suoi tentacoli di polipo intorno all’intero globo»)...
Leggi tutto: Dal papa una lettura drammatica. Siamo alla caduta dell'impero (pdf)

L’eccezionale gravità dello scandalo della pedofilia, nonostante il riduzionismo diffuso negli ambienti curiali, risulta chiarissima dalle parole pronunciate da Benedetto XVI nel discorso che rivolge a tutti i suoi collaboratori all’inizio della settimana natalizia. Il papa ha dedicato a questo argomento gran parte del suo discorso, con espressioni tanto chiare quanto forti, come umiliazione, esortazione alla verità, volto coperto di polvere, consapevolezza della particolare gravità, vestito strappato e così via. Un discorso che ha rimesso “Roma” in sintonia con il mondo, dove lo scandalo della pedofilia è la “issue number one” e non certo un accadimento superato.
Leggi tutto: Papa, né riformismo né riduzionismo 





Case ai Rom di Milano entro il 12 Gennaio

Il Tribunale civile di Milano ha accolto il ricorso presentato da dieci rom del campo milanese di via Triboniano contro il sindaco Letizia Moratti, il ministro dell'Interno Roberto Maroni e il prefetto Gian Valerio Lombardi, col quale hanno chiesto che vengano assegnate loro le case popolari in adempimento di un progetto di autonomia abitativa che era stato in un primo tempo sottoscritto dall'amministrazione comunale e poi bloccato.

Molte critiche si levano dai rappresentanti degli Enti Locali milanesi e lombardi in seguito alla sentenza del Tribunale civile di Milano che impone l’assegnazione di case popolari ex Aler alle famiglie rom sgomberate dal campo di via Triboniano.
Leggi tutto: Il Tribunale obbliga l'assegnazione di case ai Rom

Sono dieci le famiglie Rom del campo Triboniano a Milano che entro il 12 gennaio prossimo entreranno in possesso dei dieci appartamenti assegnati loro secondo un accordo stipulato dal ministero dell’interno, dalla prefettura di Milano, e dal sindaco della città. Accordo poi bloccato dalla Moratti, dal prefetto e dal Ministro Maroni, su pressione della Lega. Il giudice civile di Milano ieri ha accolto il ricorso dei rom contro la mancata assegnazione ed ha ordinato alle parti di adempiere agli accordi firmati con alcune associazioni, tra le quali Casa della Carità, il cui presidente don Virginio Colmegna è stato intervistato da Francesca Sabatinelli per Radio Vaticana

Hanno a lungo invitato il sindaco Letizia Moratti senza ricevere risposta. Ma i 600 rom del campo di via Triboniano sotto Natale riceveranno un’altra visita importante, quella dell’arcivescovo Dionigi Tettamanzi. È la prima volta che il cardinale entra in un campo nomadi, ma chi l’ha visto visitare i campo profughi in Palestina sa che non è certo il tipo che si spaventa per il degrado. Di certo è la prima volta che un "Principe della chiesa" fa il suo ingresso in quella terra di nessuno che sono diventati i campi rom da quando il ministro Maroni ha varato un piano nazionale per il loro superamento.

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martedì 21 dicembre 2010

"Elogio di Giobbe, eroe moderno" di Bruno Forte

Un teologo racconta i percorsi di Mario Luzi nella fede
Pietro Tarasco, «A Mario Luzi - Alla vita»,
Mario Luzi scrisse l' introduzione a tre testi del Nuovo Testamento, il Vangelo secondo Giovanni, le Lettere di San Paolo e l' Apocalisse, e a uno del Primo Testamento, il Libro di Giobbe. Egli «sentì» fortemente questi suoi scritti, raccolti ora in forma accurata ed elegante a testimonianza dell' ispirazione della fede biblica che alimentò la sua vita e il suo «pathos». Se mi accingo a parlarne, lo faccio in forza della medesima passione per le Sacre Scritture, oltre che motivato dell' amicizia, di cui Luzi volle farmi generosissimo dono. Per Luzi la posta in gioco nel Libro di Giobbe è la più alta, l' unica veramente decisiva (...). È la grande domanda sul dolore, sul suo senso e la possibile dignità dell' umano che può in esso mostrarsi: perciò è anche e inseparabilmente la domanda su Dio. Si Deus justus, unde malum?

Il grido di Adamo di Bruno Forte

La questione dell'uomo e gli scenari del tempo

di Bruno Forte

"Agli inizi del terzo millennio, in questi anni ‘10 per tanti aspetti sorprendenti e fatali,riemerge con forza la domanda sull’uomo: essa torna ad imporsi a partire dall’infinita storia della sofferenza - acuita dalla barbarie del terrorismo e dalla risposta di guerra nel segno dello “scontro delle civiltà”- e dal desiderio incancellabile dei singoli e delle masse di dare senso e valore alla vita e alla storia comune, espresso da un rinnovato interesse alla domanda religiosa e a quella etica. Chi pensasse che il tramonto delle ideologie abbia estinto la carica di speranza utopica e di attesa rivoluzionaria, cui esse avevano preteso di dar  corpo e voce, si ingannerebbe pericolosamente. 
Tramontate le risposte presuntuose e totali, il problema “uomo” resta in tutta la sua urgenza. La novità con cui oggi si pone sta nel profilarsi “fra i tempi”, fra il declino di un’antropologia che aveva celebrato il trionfo del soggetto storico e l’apparente alternativa di una concezione dell’uomo maturata nel segno della negazione, rinunciataria di fronte ad ogni fondamento. ..."

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lunedì 20 dicembre 2010

L'OMELIA DI P. GREGORIO BATTAGLIA

Omelia di P. Gregorio Battaglia
della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)
IV domenica Avvento/A- 19.12.2010

Per noi Cristiani dovrebbe già bastare la domenica, che è il giorno in cui facciamo memoria della Resurrezione del Signore...
La Resurrezione del Signore è il punto fondamentale... perchè il Signore Risorto è il Vivente è Colui che è con noi...
A che servono le altre feste?... Il ripercorrere l'avventura umana ci aiuta a capire come il Signore viene...
L'Avvento e il Natale sono l'occasione per ripensare il nostro rapporto con il Signore...
Giuseppe ha saputo accogliere la venuta del Signore... impara a confrontarsi con la Parola del Signore... si ritrova di fronte una novità che sconvolge il suo progetto...

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La fame si muove verso il pane

Cosa sta dietro gli stranieri e cosa dentro di noi: le loro ansie, le nostre paure
Fenomeno antico quanto l’umanità, quello migratorio: da sempre, la fame si muove verso il pane. Ma fenomeno venuto via via più articolato in questi ultimi due secoli, in seguito non solo all’urbanizzazione seguita alla rivoluzione industriale, ma anche all’evolversi dei mezzi di trasporto e di comunicazione, fino a giungere alla complessità che conosciamo ai nostri giorni...
Un dizionario socio-pastorale non è un romanzo né un saggio storico, ma può fornirci le «parole» per capire noi stessi e gli altri che bussano alla porta del nostro cuore.

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