mercoledì 24 dicembre 2025

"Un cuore che ascolta - lev shomea" n° 6 - 2025/2026 - NATALE DEL SIGNORE - MESSA DELLA NOTTE

"Un cuore che ascolta - lev shomea"

"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino


NATALE DEL SIGNORE - MESSA DELLA NOTTE

Vangelo:

«Non temete! Ecco, vi annuncio una grande gioia: è nato per voi un Salvatore». Alla liturgia del cielo risponde la liturgia della terra celebrata da gente povera e disprezzata, ma obbediente alla Parola che è stata loro annunciata. Nei pastori che subito rispondono all'invito dell'angelo, e che a loro volta diventano annunciatori dell'Evangelo, si intravede chiaramente la Comunità dei credenti. E' la Chiesa degli ultimi e dei disprezzati, come Colui che viene annunciato e che si manifesta nella debolezza e nell'impotenza di un bambino. Secondo il comune modo di pensare - purtroppo anche il nostro - a nessuno verrebbe in mente di cercare Dio in questa direzione, perché l'immagine che di Lui abbiamo è quella di un Dio potente, forte e glorioso, come del resto sono i nostri idoli. In Gesù invece si rivela un Dio piccolo, inerme, impotente, un Dio che si offre agli uomini come cibo in una mangiatoia per animali. E come il suo segno di riconoscimento sarà quello di «un bambino avvolto in fasce», allo stesso modo la caratteristica di Dio è la piccolezza, una piccolezza in grado di abbattere ogni presunta grandezza umana, come il sassolino che si stacca dal monte è la causa del crollo del gigantesco idolo descritto nel Libro di Daniele (Dn 2,34). Era necessario che il Signore dell'universo si rivelasse e desse i segni e i criteri perché noi potessimo riconoscerlo. Rivelazione, questa, fatta a pastori, una delle categorie umane fra le più disprezzate in Israele, perché i sapienti e gli intelligenti di questo mondo fanno fatica a credere e ad obbedire a quanto è stato loro annunciato, rimanendo, così, muti come il sacerdote Zaccaria perché sordi e increduli all'annuncio della Parola. «Dio, infatti, ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla, per ridurre a nulle le cose che sono» (1Cor 1,28)