domenica 21 dicembre 2025

"Un cuore che ascolta - lev shomea" n° 5 - 2025/2026 - IV DOMENICA DI AVVENTO anno A

"Un cuore che ascolta - lev shomea"

"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino


IV DOMENICA DI AVVENTO anno A

Vangelo:

«Ho avuto paura!» (Gen 3,10). Sono queste le prime parole che l'uomo rivolge a Dio nel giardino dell'Eden. Per questa ragione: «Non temete!» sono le parole che, da sempre, Dio ripete (anche a noi) quando si rivela: a Zaccaria nel Tempio (Lc 1,13); a Maria a Nazareth (Lc 1,30); ai Pastori (Lc 2,10) e adesso a Giuseppe. L'Altissimo compie ciò che mente umana mai avrebbe pensato potesse avverarsi, la sorpresa più incredibile che una creatura possa mai immaginare: concepire l'Inconcepibile, il suo Creatore. Dio fa irruzione nella storia dell'uomo perché l'uomo possa prendere parte alla sua e lo fa assumendo la nostra povera carne, la nostra fragilità, affinché noi si possa accogliere la sua vita così come lui si manifesta: un bimbo piccolo, debole, povero. E realista questo meraviglioso progetto colmando Maria del suo amore, della sua grazia, della sua tenerezza, coinvolgendola nel suo amore per l'umanità intera. Maria è la prima di tutti i credenti perché nel suo grembo la Parola increata si è fatta uno di noi. Se veramente vogliamo accogliere il Figlio, dobbiamo necessariamente prendere con noi anche la Madre, Maria, come ha fatto Giuseppe. «Non possiamo accedere, in via ordinaria, a Gesù, se non attraverso la mediazione storica di chi lo ha accolto. Solo in Maria, figura dell'Israele rimasto fedele, troviamo la carne del Signore e il Signore che si dona ad ogni carne» (cit.). Giuseppe, il sognatore, è l'uomo dell'ascolto che mette in pratica la Parola, che nel silenzio realizza il progetto di Dio sul mondo. Giuseppe è figura del nuovo Adamo, immagine della Chiesa, che non ha più paura, ma si pone in ascolto del suo Signore, si risveglia dagli incubi della menzogna antica e accoglie la sua sposa e con essa il Figlio, sua vita.