domenica 9 novembre 2025

"Un cuore che ascolta - lev shomea" n° 53 - 2024/2025 - Domenica 9 Novembre DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE

"Un cuore che ascolta - lev shomea"

"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino


 Domenica 9 Novembre 
DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE

Vangelo:
Gv 2, 13-22

Per Israele, il Tempio è "Ha-Maqom", il Luogo per eccellenza, la Dimora di Yhwh in mezzo agli uomini, fonte di gioia, di festa e di comunione, realtà visibile del Dio invisibile, la Casa dove Israele entra in intimità con il Signore della vita. Purtroppo, come succede anche in molti dei nostri santuari, il Tempio è stato trasformato in un luogo di mercanteggio (con Dio e tra gli uomini), una vera «spelonca di ladri», giustificazione di sacrifici e oppressione, fino al sacrificio dell'uomo nel nome di Dio. Usato come strumento di potere, è il denaro che diventa il vero dio che si adora al suo interno. L'inatteso intervento di Gesù è volto ad abolire, non a purificare, questo sistema oppressivo (e ne pagherà il prezzo con la sua vita), perché quello adorato al suo interno non è il vero volto di Dio, il quale «non può sopportare delitto e solennità» (Is 1, 10-15). Il suo gesto profetico sta ad indicare che per Israele è giunto ormai il tempo propizio - il kairòs - per una nuova liberazione, per un nuovo esodo, l'occasione di rivelare a tutti che il Padre non desidera sacrifici, non esige dai suoi figli sofferenze o addirittura la vita, ma offre e spezza la sua per loro. Gesù è il «Pastore Bello-Buono», quello legittimo, il solo che può condurre a salvezza le sue pecorelle conducendole fuori dal recinto del Tempio, dove erano destinate al macello, per guidarle ai pascoli della vita. Il Tempio ha ormai perso la sua ragion d'essere, perché è Gesù il nuovo Santuario, il Kadosh ha-Kadoshim, il Santo dei Santi, la definitiva Tenda di Yhwh in mezzo al suo popolo. Insieme a Lui, anche noi veniamo chiamati a diventare dimora del Dio che dimora in noi.